Ricette Vegetariane e Vegane

I Biscotti di Star Wars al Mandarino

(perché a Yoda piace il mandarino. E nessuno mi contraddica, ok?)

Confezionati mesi orsono (brivido lunghissimo sulla schiena ed esplosione immediata dell’orologio biologico virtuale a forma di Nano da Giardino) questi biscotti Star Wars al sapore di mandarino hanno letteralmente spopolato su instagram. Stupore e sconvolgimento per una preparazione estremamente semplice e alla portata di tutti. Un’ovvietà imbarazzante quella di dire che servono solo gli stampini, ma tant’è. Insomma dai, non è che sia merito mio. Non è che abbia fatto chissà quale operazione difficilissima. Ho soltanto “stampato” letteralmente sulla pasta e via. In forno.

“E dove li trovi questi stramaledetti stampini tu?” E’ la domanda che attanaglia la popolazione del web, ne sono conscia. E da sempre do sempre la stessa identica risposta: Amazon. Più che Ebay il mio spacciatore di fiducia è sempre e solo Amazon.

Che sia .com o .uk o .it poco importa. Metto una chiave di ricerca, la maggior parte delle volte assurda come piace a me, e via. A partire da Cheshire Cat di Alice in Wonderland trovo il frullatore a immersione con gli occhi lampeggianti sino ad arrivare a Minion e trovo il corredo di lenzuola. Sempre e solo Amazon. Anche se per quanto concerne Star Wars è sacrosanto diritto di tutti venire a conoscenza di un sito che è anche e soprattutto una sorta di Divinità in pixel:

Thinkgeek. La vita dopo il click su Thinkgeek cambia, eccome. Anche e soprattutto dal punto di vista del plafond mensile della carta di credito che verrà incredibilmente azzerato in pochi nanosecondi se l’acquisto da shopping compulsivo vi piglia senza pietà. Ed è scientificamente dimostrato che nel caso del click su Thinkgeek piglia eccome. Sono ormai anni che sono una drogata consapevole. Ormai è più tempo di fragole che di mandarini, diciamolo, e gli agrumi “invernali” verranno sostituiti da quintalate di melone cantalupo (qualche giorno fa papà ne ha mangiato uno che sembrava davvero un melone e ne sono rimasta piacevolmente allibita perché ero pronta a sentire il sapore di polistirolo) e angurie insapori (cosa sto dicendo non lo so, sia chiaro).

Uh quanto mi piacerebbe fare due biscotti (vince il premio “passare di palo in frasca MISSSSSSSSSSSS iaia guardoooooooooooooooooo”. Pernacchie). Lo dico con quello spirito pregno di controsenso visto e considerato che non ho un forno montato nel raggio di due chilometri. Anzi a dirla tutta dovrei avercelo nell’ufficio. In quell’Iperuranio che al momento pare più un Kaos. Ma voglio essere drammatica e pessimista oggi e chiuderla con: ma tanto non funzionerà neppure quello. Sì, perché non funziona mai nulla. Pure il microonde si stacca all’improvviso. Pure la lavatrice nuova è andata in vacanza e centrifuga quando ha tempo e voglia. Tutto quello che di inanimato c’è vive al contrario di una vita propria. E quello che di animato c’è tenta di resuscitare anche sotto forma di ectoplasma zombie (un individuo su tutti: io). Però ho l’asciugatrice. Ecco. Che è una notizia, suppongo fondamentale. Nell’Iperuranio mi ero piazzata (per qualche inspiegabile ragione convincendomi che fosse necessaria ai fini della mia vita stessa) una bella lavasciuga. Mai usata. Poi avevo regalato anni fa un’asciugatrice a mamma che la tiene come soprammobile. Ho voluto replicare contro il volere di tutti. “E prova prima quella di mamma”. “Ma se ancora non hai neanche provato la lavasciuga dell’Iperuranio”. “Ma siamo in Sicilia e non a Oslo, c’è sempre il sole”. Ma. Io la volevo disperatamente e maledettamente. Volevo proprio mangiarmele quelle mollette. Volevo proprio appendere pupazzetti e aquiloni nei fili del bucato. Mai più fare vedere le mie mutande al vicinato. Mai più fare vedere il mio pigiama. Questa violazione della privacy mi ha sempre disturbato. E le lenzuola con il nano? Tutti devono sapere che ho le lenzuola con il nano che regge la lanterna fosforescente?

No.

E per questo che con Zaffy (si chiama così) da quando ieri ha messo scarico (perché ha lo scarico mica i piedi) in casa mia è stato amore a prima vista. Ha un aspetto retrò e vintage. Ma è dannatamente moderna con il suo oblò trasparente. Il suo ingresso in società è stato social a dir poco e con un tweet prima di essere installata è finita pure sul mio account twitter dove l’ho presentata al grande pubblico con orgoglio epitetandola giustamente:

la mia migliore amica.

Come migliore amica ho un’asciugatrice che si chiama Zaffy. Nei momenti di sconforto guardo il Grande Fratello su Mediaset Connect dal cellulare in mezzo al cantiere mentre mi parlano di boiserie e io vorrei solo fare omicidi plurimi. Vaneggio su biscotti non avendo un forno. Mi convinco di essere un ectoplasma zombie che vuole tornare alla vita. E non in ultimo tutti gli elettrodomestici mi si rivoltano contro quando credo di essere una donna iper geek e multi tecnologicamente evoluta.

Lo dimostra il fatto che ho caricato questo Mac Air da dove digito qualche minuto fa ed era al cento per cento. Ora è al sette.

Perché un meteorite da una Galassia lontana lontana non mi cade in testa e la facciamo finita anche sotto forma di ectoplasma? E non doveva essere una giornata ottimista?

AIUTATEMI.

La Ricetta dei Biscotti di Star Wars

250 grammi di farina OO, 1 uovo, 125 grammi di burro, 125 grammi di zucchero, 1 pizzico di sale, la scorza grattugiata (senza la parte bianca amara) di due mandarini (a patto che siano biologici e non trattati. Che se non fosse così la buccia potrebbe pure essere un problema). Il succo di mezzo mandarino e via. Si impasta. Si stende su piano infarinato. Si dà la forma.

A 180 gradi già caldo per 10-15 minuti, dipende dalla grandezza e dallo spessore del biscotto. Controlla quindi. Quando sono dorati ma non troppo tira fuori e lascia raffreddare.

Alternativa

Per 50 biscotti circa (dipende dalla grandezza e dallo spessore): 560 grammi di farina, 400 grammi di burro morbido leggermente salato, 200 grammi di zucchero a velo, 4 tuorli, 1 scorza di mandarino biologico grattugiato.

(l’alternativa è la base dei biscotti che ho adoperato per la ricetta della Festa delle Lanterne sul mio libro. Sicuramente più ricca e saporita della prima. Ma anche molto più grassa e calorica *disse fischiettando)

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10 COMMENTS

  1. meraviglia.
    in Zaffy we trust.

    (ehi ti abbraccio dodici ore poi armo un esercito di ectoplasmizombi per fare una strage. dopodiché la casacantiere sarà pronta per ospitare la quarta stagione di american horror story e saremo tutti felici.)

  2. Stellinaaaa!!!! Io non potrei vivere senza asciugatrice, inverno a due passi dal mare significa umidità e panni che non si asciugano mai. D’altra parte odio il modo in cui li stropiccia, odio non poter usare l’ammorbidente con il suo profumino e come riduce la lana nonostante il programma di asciugatura specifico. Se ti può confortare un pochino, credo che la rivolta degli elettrodomestici sia generalizzata. La mia lavastoviglie fa le bizze, il forno è nuovamente impazzito… AIUTOOOOO!!! Come faccio ora a provare questi biscottini che mi ispirano tanto ( per cui avrei utilizzato banalissimi tagliapasta a cuoricino o paperetta) ?!?!?! Bacetti Iaia, anche da Frugolino che sta leggendo… <3

  3. Iaia devo recuperare almeno 25 dei tuoi post, passo sempre ma di corsa leggendo un po qua e la
    complimenti per la nuova sfida con sale e pepe, sono felicissima x te ❤❤❤?

  4. comunque. Oltre ai diamanti è pure vero che i migliori amici della donna sono la lavasciuga e l’aspirapolvere robot che aspirapolvera da solo.
    Vogliamo dirlo una volta per tutte o no?

  5. Ma quindi devo mandarti Richard a sistemare la lavatrice, lo impacchetto e spedisco domani (mi diceva che è la miglior lavatrice in assoluto, lo ammazzo e spedisco a pezzi?)

  6. bello sapere di non essere l’unica ad avere questi stampini magnifici!la proverò e ti farò sapere!

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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