Ricette Vegetariane e Vegane

Cous Cous con il Ragù di Seitan

E sul cous cous con il ragù di seitan ho scribacchiato qualche appunto? Incredibilmente no. Nonostante sul Cous Cous abbia tediato l’universo e sul ragù di seitan pure. Che si trattasse della versione con salsa che di quella senza. Nella versione con salsa mi vengono in mente le tagliatelle-stelle filanti fatte in casa nel ricettario del Carnevale appena trascorso (clicca qui); mentre per la versione esente da salsa uno su tutti quello che ha condito le orecchiette pugliesi con la menta e la zucchina che se ti fa piacere puoi sbirciare cliccando qui.

Un’idea, quella del Cous Cous con il ragù di seitan, vincente per restare leggeri con gusto e non appesantirsi. Ultimamente con determinate marche di seitan ho qualche problemuccio. Nel senso che lievito a dismisura e lo stomaco si gonfia a tal punto che tendo ad ancorarmi bene a terra mettendo ciabattine pesanti perché sento di correre un rischio non troppo remoto: volare.

Gli inconvenienti del seitan

Mi gonfio a dismisura e comincio ad avvertire un senso di pesantezza preoccupante. Talvolta, trascorso un po’ di tempo, avverto addirittura dei micro crampi e fastidi proprio sotto l’addome. Ho ricollegato con difficoltà questi sintomi al seitan e c’è già chi mi mette in allarme con un campanellino che ha il rumore di una parola terrorizzante:

Ho già difficoltà con i pomodori da sempre e la situazione non fa che peggiorare. Imperterrita continuo a mangiarli anche perché privarsi anche dei pomodori, nel mio caso, sarebbe ridicolo e ai limiti della sopravvivenza psicofisica. E’ una delle poche cose che mi piacciono davvero moltissimo e per la quale brucerei tutti i miei pupazzetti, giusto per fare un paragone maturo e sensato. Avere un’intolleranza nei confronti del seitan, che è poi l’unico alimento contenente glutine che rientra nella mia dieta, sarebbe quanto meno fastidioso. Certo non è così irrinunciabile come il vitale pomodoro, ma adesso che ho una discreta confidenza con questo agglomerato di cartone e sto spingendomi ben oltre il metodo di infilarlo nel microonde o sulla piastra, la cosa mi scoccerebbe eccome.

L’altra sera però dopo averne mangiato 125 grammi, ergo una porzione davvero minima, ho avvertito sin da subito oltre che una lievitazione immediata proprio un fastidio. Quasi un prurito. Quasi che mi veniva da piangere e spaccare le tavole del parquet rimaste nel cartone sulla testa del Nippotorinese.

Perché è colpa sua. E’ sempre colpa sua. Mangia pure il mammuth scongelato male e resta sempre sgonfio, magro e perfetto. Dopo tre teglie di lasagne riesce a fare i cento metri senza batter ciglio e ha pure il coraggio di mangiare tre cannoli dopo una porzione “Nandosa” di parmigiana. Tentare di non avere un esaurimento nervoso per una che con 125 grammi di seitan pare abbia deglutito la cena di Natale della nonna calabra è:

E il seitan mi fa gonfiare. E il pomodoro pure. E i legumi mi fanno male. E le fave pure. E basta. Poche storie sul fatto che masticando piano e non facendo entrare aria in corpo si evitano questi problemi. E smettiamola di parlare del Carbone vegetale. E basta pure con le prove delle intolleranze perché ogni volta ce n’è una e preferisco vivere nell’incoscienza (risate registrate). Oggi indico la giornata della pancia gonfia!

Ognuno di noi in un cerchio ci racconterà cosa lo fa gonfiare e cosa no (esattamente cosa sto scrivendo? qualcuno può fermarmi?). E’ un tragico grido di aiuto. Ditemi che non sono sola e che anche voi avete lo stomaco palloncino qualche volta. E che non siete dei Nippotorinesi.

Rassicuratemi. Ne ho bisogno.

E il cous cous?

Per fare il Cous Cous? Niente di più facile. Ti lascio al fondo del post anche la VideoRicetta della Ricetta Base Preparazione Cous Cous; nonostante non è che occorra chissà quale particolare abilità. Aggiungerò anche qualche link di altri Cous Cous nel caso ti facesse piacere provare nuovi sapori.

Per il ragù di seitan fai soffriggere in una padella olio extra vergine di oliva insieme al classico battuto di cipolla, sedano e carota. Tagliali molto finemente e fai lo stesso pure con il seitan. Dadini davvero impercettibili. Questo farà sì che il ragù sia più apprezzato dal palato perché il seitan non ha certo un sapore indimenticabile. Il taglio, mi sono resa conto, nelle preparazioni è fondamentale. E in questo caso lo è. Il seitan va prima lasciato soffriggere con il battuto e poi bagnato con la salsa di pomodoro. Grazie a questa prenderà tutti i sapori. La consistenza godrà di questo bagno pomodoroso e si ammorbidirà conferendo al seitan un gusto e un sapore gustoso davvero. Lascia cuocere a fuoco dolce come fosse un ragù “normale” e nel frattempo procedi alla preparazione del Cous Cous (che comunque può essere preparato anche con netto anticipo. Il giorno prima? Pure. A patto che sia ben sgranato).

Basterà unire il Cous Cous al ragù e farlo ulteriormente rosolare con un po’ di olio per un sapore più intenso e saporito. Altrimenti per una versione light basterà unire i due componenti ragù e cous cous e mettere se si vuole un po’ di olio extra vergine a crudo.

Una chicca? Questa è un’ottima base per dei piccoli arancini di Cous Cous con Ragù Vegano ma di questo suppongo parleremo un’altra volta.

La Video Ricetta base del Cous Cous

La Videoricetta

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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