Ricette Vegetariane e Vegane

Risatine: vegan e gluten free

Sì, pubblico Biscotti ad Agosto. Sono esaurita, embè? (la simpatia, proprio)

Ricetta per 40 biscotti (Omar Busi come Montersino checidochecido con le dosi. Ho dimezzato e trascrivo quelle da me adoperate ma quasiquasi si può dimezzare ancora)

(Foto e Ricetta che risalgono a qualcosa uhm. Come Gennaio-Febbraio. Forse Dicembre 2013, vabbè)

  • 300 grammi di margarina vegetale ( o burro vegano all’olio di riso)
  • 250 grammi di farina deglutinata (se si adopera quella 00 ne occorrono almeno cento in più; quindi 350 saranno sufficienti)
  • 150 grammi di zucchero bianco semolato
  • 100 grammi di albume
  • 75 grammi di fecola di patate
  • 35 grammi di semi di girasole
  • 35 grammi di semi di lino
  • 35 grammi di semi di papavero
  • 35 grammi di semi di sesamo
  • 8 grammi di bicarbonato d’ammonio
  • 5 grammi di scorza di limone grattugiata (non trattata e ben lavata)
  • 5 grammi di sale (Omar Busi dice dolce di Cervia ma in provincia di Catania mi hanno riso dietro quindi sale diqualsiasimare e bon)

Impasta nella planetaria con la foglia il burro vegano o la margarina qualora non dovessi trovarlo (ipotesi non troppo remota). Aggiungi lo zucchero (sarebbe meglio quello di uva e vabbè) e il sale (ellosodicerviasecelhai). Inserisci un po’ alla volta gli albumi e crea un’emulsione. E’ il momento della scorza di limone, le farine setacciate col bicarbonato e poi i semi vari. E se non ho il robot? Si può fare a mano sempretuttomaidemordere. Non lavorare troppo l’impasto e non surriscaldarlo eccessivamente. Lascia riposare il composto in frigorifero per una notte (orientati dalle 6 alle 8 ore). Tira la pasta su un piano infarinato con un mattarello (dimentico sempre di scriverlo con la e, uff) anch’esso infarinato e con l’aiuto di un coppapasta (vabbè con la formina che preferisci. Pure con il tondo di un bicchiere) forma dei dischetti. Cuoci a 170 chiaramente preriscaldato per circa 13-14 minuti fin quando sono dorati. Dipende chiaramente dalla grandezza e dallo spessore quindi bada bene.

Busi consiglia per un impasto vegano di sostituire l’albume con 100 grammi di latte di soia procedendo allo stesso identico modo e di abbinare questi biscotti a uno yogurt magro con scaglie di cioccolato fondente al settanta per cento. E chi osa contraddirlo?

Di Omar Busi ho avuto occasione di scrivere pubblicando i Sablè al cioccolato a gennaio scorso, che se clicchi qui puoi rivedere nel caso ti facesse piacere; è poi giustappunto il periodo in cui sfornavo questi altri biscottini ritrovati nei meandri dell’archivio che sto rispolverando (eqqquandomai). Devo, come dicevo nel succitato post, assolutamente parlare di questo incredibile volume; nonostante sia talmente over size (e pesante) da non riuscire ad incastrarsi nelle mensole dedicate ai miei volumi di cucina (leggi:tuttalacasaquasipiùdeifumetti), diventa talmente tascabile da poterlo portare sempre con sé. Nel cuore, soprattutto. Qualcuno in sala ha capito questo costrutto grammaticale scritto velocemente mentre mi passo lo smalto?

No.

E non è vero che mi passo lo smalto. Addirittura per la prima volta ho pure fatto colazione con le unghie. Sono corte e non colorate. Rugose e tutte infiammate; perché fortuna vuole che la mia allergia al pelo del cane non migliori come si pronosticava ma aumenti. Il dolore è simile al morso della medusa. Comprensione per chi sa di cosa sto parlando. Quando ero piccola mi ha morso proprio in faccia. Parte destra. Un dolore che ricordo perfettamente insieme all’otite.

Sì ma come ci sono finita alla medusa? Dicevo. Omar Busi ci regala questa ricetta versatile che può essere preparata con farina 0 (ma anche 00) altrimenti pure con la deglutinata e ci consiglia pure come farli diventare non soltanto gluten free ma pure total vegan. Gli ingredienti, a dispetto di quello che si possa pensare, sono facilmente reperibili e l’esecuzione facile e veloce. Certo è che con la conservazione in frigo per una notte, nel caso, ci si deve organizzare per tempo. Perfetti per un tè. Anche freddo. Seppur ci veda più un bella tazza di infusione a freddo. Perché in questo periodo, complice la scoperta di un adorabile negozietto che ne vende di tutti i tipi, mi piace gingillarmi (non c’entra  nulla gingillarmi ma volevo adoperarlo già da anni. Ne approfitto) le gengive (gingillarmi le gengive. Voglio disegnarla questa sensazione. Già vedo tutte le gengive gingillate a bordo piscina. Credo ci sia pure Omar Busi. C’è un medico in sala?).

Abbino le infusioni a freddo alle gallette di riso ma se queste si chiamano Risatine qualche nesso ci sarà, no? La smetto, sì. Agosto sta finendo, VERO? IO LO ODIO. Con tutte le mie me stesse e personalità.

(non ho tempo. Devo disegnare le Gengive gingillanti a bordo piscina adesso. E devo conoscere Fidanzata bolognese di bellissimo cugino Architetto. Devo far finta insomma di essere presentabile, simpatica e divertente; ergo devo trovare una controfigura. Occorre molto tempo)

Curiosità:

  • La Teiera è un pezzo antico di rara bellezza gentilmente offerto da Nanda che si è premurata di ritirarlo immediatamente (tanto mamma io e Koi a presto verremo lì e rapiremo tuttoilmallopposervizio. Tiè).
  • Quella deliziosa ciotolina e piattino appartengono a una collezione economica ma schifosamente chic (si può dire?) super scontata di Maison Du Monde. Accattatevillcheèbellassaje (come vado?).
  • Il canovaccio è in realtà un cuscino (scopriamo gli altarini, dai).
  • Le foto risalgono a Febbraio. C’erano i pittori e io piangevo lagnandomi che la mia vita non avesse alcun senso in quel momento (fortuna che mi sbagliavo. Non ha senso neanche in questo momento *disse ridacchiando esaurita).

(ma vi piacciono le curiosità o no? Mentite)

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6 COMMENTS

  1. a me piacciono tanto tanto le curiosità. soprattutto i retroscena di furti e tramutazioni di cuscini in canovacci.

    biscotti risatine e gengive gingillanti. questo è il Paese delle Meraviglie.

    <3

  2. ebbè? nn si possono fare biscotti ad agosto??? e chi l’ha detto? io il forno lo accendo sempre…certo magari in estate un pò meno ma lo accendo. Che fa non si mangiano cose buone perchè fa caldo? ( tipo la parmiggggggggggggiana? con tante G che così ci capiamo meglio ehh!)
    Uh mamma la medusa in faccia no… O.o di solito in un braccio o una gamba.
    Povera koi. O povera te?
    😛

  3. Noi amiamo alla follia le curiosità… non ce ne sono altre da leggiucchiare?!?! Dei biscotti che si chiamano risatine. Mi segno la ricetta per i momenti difficili, chissà che non tirino un po’ su… Abbraccio grande! .*

    • Luciiiiiiiiiiiiiii <3 se ti piacciono le curiosità e approvi FACCIO SOLO UN BLOG di curiosità :* 😀
      ti abbraccio fortissimo.
      (visto che sono una ***iona – non sarà difficile capirlo perché comincia per min e poi c'è pure CH e ogni volta non so mai ma. Stai bene sì? frugolettoamoremio? inger? come stai? se fossi una persona normale e lucida mentalmente ti direi: dobbiamo sentircicosimiracconti ma siccome sono appunto una SUPERMIN (puoi chiamarmi così?) te lo chiedo qui, ecco)
      :*
      ti voglio bene
      abbraccio fortissimo

      • Il nostro Frugolino si sta godendo l’estate (si fa per dire visto che qui il clima è autunnale e non fa che piovere, uheeeeeee!!!!)… Quest’anno l’Inge ed io lo portiamo un po’ più spesso con noi “dietro le quinte” di spettacoli e concerti, quindi si diverte un sacco, coccolato e vezzeggiato da tutti! Avresti dovuto vederlo al concerto dei Backstreet Boys, un momento cantava e ballava, l’attimo dopo si faceva spiegare dai volontari dell’ambulanza come si interviene in caso di necessità, poi mangiava cioccolatini con i mulettisti… una sagoma!!! L’Inge è cotto dal superlavoro (grazie al cielo, visti i tempi che corrono!), io sono sempre in corsa e non ho mai un attimo libero. Ma sai che poi arrivo. Ci metto un po’, ma a breve ti scrivo come si deve. E smetti di dire che sei quello e quell’altro. Sei la mia Iaia. Ti voglio bene. <3

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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