Ricette Vegetariane e Vegane

Black Halloween: La Zucca Nera

Un decoro d'effetto

Tutto quello che amo in fatto di cibo ha i colori che odio. L’ennesimo scherzo del destino suppongo. Verde, Arancione e Giallo. Avocado, Zucca e Limone. Il trio irrinunciabile la cui assenza mi manderebbe all’aria il sistema nervoso (ah sì? non è già nell’iperspazio?). Quest’anno avendo tutta la casa bianca e nera (brutta storia per un tifoso granata, no?) mi sono detta che volevo sentirmi estremamente glamour ai limiti della decenza. Acquistando il mobile stile vittoriano con gli scacchi era quasi un obbligo morale omologarsi a questa moda di qualche anno fa, fortunatamente decaduta da almeno un lustro. Meglio per me mi dico. Sembrerò quel pizzico vintage che vira al fashion scontato ma non per questo sottovalutato e.

Ma cosa sto dicendo? Ho solo dipinto la zucca con una bomboletta! Perché mai devo fare un’introspezione psicologica pure su una scemenza del genere? (esci da questo corpo personalità che ragiona! esci immediatamente!). E’ gratis questa seduta psicanalitica online dove mi sfogo e blatero riguardo accostamenti intramontabili, ai limiti del cheap, che però volente o nolente alla fine della fiera appaiono sempre iper eleganti. Perché è così. E’ inutile negarlo. Il Nippotorinese continua a dirmi che la scelta di mettere un divano di pelle bianca che sa di Chester, seppur con un taglio moderno, nel soggiorno contrasta con quell'”urban” che abbiamo voluto nel salotto dai toni del grigio.

 

Eppure in questo netto contrasto tra il bianco e il nero dove qualcosa di equilibrato c’è e sa di sfumatura, mi sento davvero a casa. E non mi sarei sentita a casa abbastanza se non avessi avuto una zucca nera.

Allora mi sono armata di bomboletta, prediligendo una buona marca dal ferramenta capace pure di colorare la carrozzeria della macchina e un nero brillante. Il risultato dopo una passata soltanto (aiutata dal mio fido amico Aluccio altrimenti Koi mangiava me, la zucca, la bottiglia, il cartoncino, la bomboletta e pure il tipo del ferramenta se trovava il tempo) è stata questa. Purtroppo ho fotografato di fretta e senza prestare attenzione e tra riflessi e sfondo eccessivamente nero non si vede realmente la lucentezza. Un effetto che oserei definire ceramica. Non sembra infatti una zucca vera. Avrò modo di immortalarla in altre occasioni anche perché non ne ho dipinta soltanto una (ahem). SantoFruttivendolo di fiducia mi ha assicurato che terrà bene fino e anche oltre la fine di Ottobre ma va da sé che la zucca risulterà inutilizzabile. Su questo punto ci sono delle diatribe in corso ma a me pare quasi normale credere che, nonostante la buccia sia bella resistente, la tossicità si insinui sino alla polpa. Eviterei assolutamente di cibarsene in un secondo momento.

Diventa a tutti gli effetti un elemento d’arredo. Oltre alla zucca ho voluto poi provare a dipingere, per altri progettini di Halloween, una bottiglia tra le mie preferite, ovvero quella liscia del centrifugato biologico di carote. Risultato perfetto. Con i fiori bianchi, che sempre per via di un set improvvisato e veloce non si notano moltissimo, è un’ottima idea per un centrotavola.

 

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9 COMMENTS

  1. a me il risultato piace tantissimo, altro che vintage, molto moderno tz
    si potrebbe provare con le zucche piccole, quelle d’arredo (che poi perché non si possono mangiare?)
    buona domenica 🙂

    • Ellli hai ragione. E’ modernissimo. Volevo dire che col mobile che ho comprato vintage mavabbbbèèèèèèènoncelafaccio. I costrutti grammaticali sono impossibili.
      Con le zucche piccole credo proprio di sì anche se quest’anno non riesco a trovarle 🙁
      Riguardo a poterle mangiare proprio non saprei perché nonostante la scorza sia bella spessa ho paura che la polpa si possa contaminare. Uhm. Mi ha pure fatto venire il dubbio mia matrehhhhh
      Dilemma.
      Buona domenica a te :* ti abbraccio forte

      • no ma sono io, sono rimbambita. mi sono svegliata troppo presto per essere domenica -_-
        le zucche ornamentali non sono commestibili a prescindere, credo. forse perché son tutta buccia mi viene da pensare
        quelle dipinte non le mangerei neanche io ma solo perché mi dispiacerebbe distruggerle.
        madre invece essere molto saggia
        abbraccio

        • infilati nel primo treno aereo mongolfiera e andiamo a compare nove chili di zucche.
          che ne dici ?
          (mi mangio pure quelle ornamentali con tutta la buccia e dipinte. è deciso !)

  2. Quella zucca è bellissima, così come la bottiglia! Amo il colore alla follia, ma questo effetto mi piace moltissimo…

  3. Ecco, un cibo dipinto di nero mi piace vederlo e lo ammiro come oggetto d’arredamento sino a che qualcuno no lo taglia o apre in qualche modo. Il nero mi piace, lo vedo nell’arredamento e lo indosso anche ma… sul cibo… ecco. Non ho problemi con cibi naturalmente neri, tipo il cioccolato fondente o la liquirizia, che poi hanno un nero tutto loro ma… frutta… verdura. C’era un vecchio video della Aguilera con le ballerine che mangiavano banane nere che. Prometti che non tagli quella zucca. Che non posti le foto. Aiuto. Vabbeh, farò come quando l’Orso mi trascina a vedere un film horror al cinema. Prendo la borsa grande. Mi ci nascondo. @_@

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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