Ricette Vegetariane e Vegane

Il Twinkie Dracula

“Suonano alla porta, ma chi sarà mai?”- “Il conte TwinkieDraculaaaa!”

 

Giorni fa controllavo se i memo vocali fossero rimasti integri sul mio nuovo telefono. Nessuno osi pensare che io abbia preso il sei e il plus per puro spirito consumistico perché così non è. Per lavoro. “L’ho fatto per lavoro” è la mia scusa ufficiale che funziona sempre (o almeno credo). La prima cosa che mi viene sempre in mente è solo una: cosa penserebbero semmai dovessero trovare-rubarmi-estorcermi i cellulari? (nessuno mi faccia notare che il plurale è assurdo anche solo pensarlo. Sempre PER LAVORO, scritto maiuscolo, sono costretta a differenziare i contatti della mia vita). Con tutte quelle immagini di pupazzetti e sangue. Passando da Maghetta abbigliata di fiori a Norman Bates con la parrucca che squarta le pelli della vicina di casa e ci fa una abat-jour. Con tutti i miei social, le mie note bizzarre del tipo “dire a Sebi di comprare un mango che somigli a un fantasma” ma soprattutto i miei memo vocali, dove intono canzoncine con acuti di decibel preoccupanti sognando di cantare sulle spiagge della Sardegna insieme a Pier, marito di Ale. Con Pablo che fa da accompagnamento a tutto con un maranzanu siculo e Koi e Jana che ballano vestite in maniera siculsarda folcloristica. C’è anche Iris che balla la mazurca. Insomma cosa succederebbe semmai dovesse capitare in brutte mani? (fermo restando che la coscienza mi fa pensare che più brutte di queste sia umanamente inconcepibile)

Il fatto è che ho trovato il file audio tratto da Zombieland proprio quando si raggiunge la massima espressione filosofica del twinkie (su cosa sto farneticando? Ecco lo sapevo ti sei perso questo post!). Questo avvalora la tesi che io sia una psicopatica professionista e che mesi fa fossi incollata con il mio iphone alla cassa della tv per fare questo appunto vocale. Per  ricordarmi di prepararli. Trovare il file “twinkie rulez” è stato per me una sorta di segno del destino (o una conferma che dovessi intervenire e richiamare lo psichiatra. Ma sempre per via del lavoro-ottimascusa-non posso). Ero già allora convinta che la mia vita  sarebbe stata votata al Twinkie e che sarei diventata la massima esperta mondiale (contando che non so di cosa stia parlando, che non l’ho mai assaggiato né mai lo farò il tutto assume un quid ancor più geniale no?). Il file è la conferma suprema. Questo per dire che sono molto orgogliosa di ribadire: Twinkie Power. Vi convincerò tutti che nel twinkie si trovano le risposte alle domande più ancestrali del genere umano: a partire da è nato prima l’uovo o la gallina sino ad arrivare a quella che attanaglia l’Italia intera: il tiramisù di Pompi era davvero così buono? (Ombrella mi ha dato delucidazioni al riguardo e tanto mi basta)

Un po’ come se chiudesse una mia caffetteria (se non l’hai capita è semplicemente perché non mi segui e quindi sei sano di mente. Complimenti).

Gli Americani ricoprono i Twinkie con la glassa. Li immagino pure friggerli come fossero Corn Dog al lunapark. Ve li ricordate i Corn Dog, vero? E se no: non avete letto il mio libro e questo fa di voi, sempre, delle persone sane di mente (che ci fate qui? Spiegatemelo). Allora vedendo tutti questi Twinkie ricoperti di glassa mi sono detta:

e chi sono io per non ricoprirli di Pasta di Zucchero? Per diventare la Regina indiscussa dei Twinkie (sì, ho un problema) DEVO cominciare a dettare legge, mettere le mani sui fianchi e battere i piedini come la vecchia zia Gina nel cortile siculo con velo nero e pomodori secchi sopra la sedia di legno e corda intrecciata d’ordinanza. Ho cominciato con il Conte, perché è sempre stato surclassato qui dal signorino Frankenstein. Giusto per riequilibrare un po’. L’idea è quella di preparare tanti (ma proprio tanti, che vi assicuro vanno giù che è una meraviglia e piacciono ai palati più diversi) Twinkie e poi sbizzarrirsi. Con due-quattro dettagli vengon fuori davvero dei personaggi carini. Se si hanno a disposizione degli occhi di zucchero si fa anche prima.

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5 COMMENTS

  1. Bellooooooo!!!!!!!!!! Da quando ho letto dei Twinkies qui da te mi ripeto che DEVO provarli… DEVOOOOOOO!!!!!!!!!! Adesso però abbracciamoci un pochino, ok?! Bacetti Iaia mia, tanti tanti… <3

  2. ok, non ho ancora finito la tisana. ah ma è lunedì! ecco perché è tutto così difficile. mi riposo un attimo sotto questo post allora u_u

  3. Io ho salvati dei file audio che voi umani…..
    e pure una foto ritoccata che mi fa sempre moltissimo ridere. Ogni tanto li ascolto, così, per tirarmi su. (Per favore ti rendi conto di come sto messa?)
    Ah Iris ha detto che in realtà lei balla meglio il tip tap. Sarà per quelle unghiettine che favoriscono il ticticatac. Anzi no: il tiptiptap.
    E comunque io alla chiusura della tua caffetteria piangerei.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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