Una colazione a base di Pancake con Dracula e Succo di Barbabietola
125 grammi di farina, 2 uova, 12 grammi di zucchero, 25 grammi di burro, 200 ml di latte intero, 8 grammi di lievito, 1 pizzico di sale, aroma che si preferisce (io ne ho adoperato uno di mandorla).
Marmellata di ciliegia (o quella che si preferisce) o mirtilli o frutti di bosco.
Succo di barbabietola ad accompagnare, se piace.
Dosi per  4 persone circa.
Monta i bianchi ma senza renderli una neve ferma insieme al pizzico di sale e allo zucchero. In un recipiente versa i tuorli e aggiungi il latte e il burro fuso tiepido. Mescola per bene e aggiungi la farina setacciata con il lievito. Aggiungi gli albumi al composto di tuorli con una spatola facendo un movimento dal basso verso l’alto e cercando di non formare grumi.
Metti a scaldare una padella antiaderente a fondo spesso e spennellala con un filo di burro. Versa al centro di questa con l’aiuto di un mestolino il composto e lascia che si espanda e solidifichi con il calore. Girala e prosegui la cottura fin quando è dorata e si stacca delicatamente dalla padella. Continua così fin quando tutto il composto è finito.
Il succo di barbabietola
è una di quelle scoperte che può cambiarti la vita. Se ti piace la barbabietola, sottotitolo tanto insulso quanto vero. Della mia passione viscerale per questo ammasso ortaggioso sanguinolento ne ho discusso a ben donde (quanto mi piace ben donde. Devo ricordarmene! E metterlo così a caso anche quando nulla c’entra). L’idea di oggi è facilissima, veloce e anche adatta a chi non ha tempo ma vuole comunque regalarsi un piacevole angolino horror durante il periodo di Halloween. Sono dei semplicissimi pancake, che rimangono sempre tele perfette per disegnare mostri-creature e quant’altro, ricoperti di marmellata e serviti con una di quelle dentiere draculesche 0.99 centesimi a pacchi da cento.
In realtà era più per sproloquiare circa il succo di Barbabietola, fido amico della salute certamente e anche di Halloween.
E fido amico anche dei nostri amici a quattro zampe (stanno arrivando le ricette per e con Koi, eh). Koi la mangia senza difficoltà e le piace molto. Ma mai quanto la zucca e il centrifugato di carota (nessuno mi faccia notare che ho un cane squilibrato, grazie).
Colorante naturale per eccellenza, durante un’apparecchiatura può tornarci davvero molto utile. Come avrete modo di vedere, purtroppo dopo il 31 Ottobre e non prima, durante il mio piccolo Party ne userò a botti da cento litri cadauna. Non mi preoccupo affatto se possa piacere o no perché ho solo una certezza: lo berrò io. Come un’assetata vampira. E vorrò farlo in questi bicchieri da Margarita che non avevo mai posseduto. Poi all’Ikea li vedo e: illuminazione! Mi sono convinta che fino a Natale berrò solo ed esclusivamente lì. Pure il caffè? Pure il caffè. Come in tutte le cose senza una ragione ben precisa l’inconscio (?) mi dice che è la scelta giusta (c’è uno psichiatra online tra di voi?). Sono bicchieri scomodi, che contengono poca quantità di bevanda e non ci si può neanche infilare la cannuccia (e ti bagni tutto il naso, vabbè). Ma sembra facciano uno strano gioco di onde quando muovi dal basso fingendo di essere un esperto sommelier, e questo mi piace molto.  E’ un’illusione ottica che ti fa apparire una quantità spropositata per poi finire improvvisamente in quel restringimento. Come in un tunnel. Che non porta a nulla (ma cosa sto dicendo?).
Non è meraviglioso perdere tutto questo tempo per delirare sul restringimento del bicchiere da Margarita? Invece di correre a comprare quintali di mostarda in quel di Santa Venerina? Santosuccodibarbabietola! Corro.
(la domenica la fanno freschissima con la cannella e io che ho mangiato semi per una settimana: ne pretendo otto chili SUBITO!)