Ricette Vegetariane e Vegane

Je suis Charlie

Ieri notte su instagram ho postato questo pasticcio, fatto velocemente durante la cena dopo una giornata a dir poco devastante. Non poteva non venire  in mente Charlie disperato anche per il significato profondo che lo lega alla Rivista.  Mi scrive la CNN. Vogliono sapere il mio nome e cognome, la mia provenienza e la possibilità di pubblicarla insieme a grandi artisti che da tutto il mondo hanno voluto rendere omaggio. Mi dico che è stata ancor più devastante di quanto credessi vista l’entità del delirio. Non è assolutamente un sottolineare, perché qui non si vince nulla se non emozioni,  ma è innegabile che ne sia rimasta immensamente onorata e commossa. Per chi come me vive da sempre dentro gli scarti di una matita e sa cosa significhi respirare solo grazie ai fogli e i fumetti che racchiudono mondi è stato un undici settembre di dolore. Non è mai un Dio, un’etnia, l’ignoranza soltanto. Solo assenza di sogni e la generazione di mostri.

Non in ultimo un pensiero per chi, stolto e orrendamente debilitato neuronalmente vede tutto questo come una possibilità di like e visibilità. Mi viene in mente solo una cosa: Chi vede marcio ovunque significa solo una cosa: lo è.

Liberté, Égalité, Fraternité. Attuale e incisivo come un fermatempo perenne.

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35 COMMENTS

  1. E’ un gesto importante questo tuo, Giulia. Alessandro Gilioli ieri ha scritto “Hanno voluto uccidere la ribellione, l’anticonformismo, l’amore per la libertà, l’onestà intellettuale, la risata rivoluzionaria, l’intelligenza ironica, la creatività libera, l’irriverenza caustica, la capacità di opporsi a ogni convenzione, a ogni autorità.” E il tuo disegno, insieme a tutti gli altri, dimostra che non ci sono riusciti e non ci riusciranno. E di questo ti ringrazio.

  2. Italia!!! L’avevo letto il commento, ma non sapevo come evidenziartelo… Fortunatamente tu leggi tutto! E allora in bocca al lupo! …questo vuol dire solo una cosa: che in questo mondo c’è posto anche per i “buoni”! ?

  3. non ti preoccupare di chi pensa male…
    il tuo è stato un bellissimo modo di reagire ad un evento “incomprensibile” e forse ancor più partecipato, visto chi è stato colpito…

  4. Non ho mai ricevuto una telefonata dalla cnn ma anche succedesse credo…non succederebbe. A volte penso sia proprio tu a rendere reali cose inimmaginabili. Peccato che sia successo per questo e non per celebrare un bel momento. Ma sono molto orgogliosa di te. Davvero tanto.

  5. Non l’ho mai scritto, ma mio papà è un fumettista, tra le altre mille cose. Negli anni 70-80 disegnava Piccolo Ranger, Mister No, Zagor, e molti altri e in casa non c’erano altro se non fumetti e libri. Tra questi ho un vago ricordo, forse dei primi anni ’80, di quelli che per me allora erano i fumetti “proibiti” perché osé tra i quali spiccava Wolinski. Sono figlia di chi ha sempre usato una matita per parlare e riuscire ad esprimere i pensieri più profondi. Quindi capisco. E piango. Non sulla mia pagina Facebook dove ho troppi contatti che penserebbero che mi metta in mostra o che, semplicemente, non mi conoscono (sì dovrei farmi un profilo davvero solo mio lo sò…), ma qui. Con te Iaia. Quindi non temere, io non penserò mai e poi mai che tu ti stia mettendo in mostra, anzi trovo molto carino che un’emittente così importante abbia un ufficio stampa tanto attento e sensibile da aver selezionato un disegno tuo. Come sempre grazie, tuo scoiattolo.

  6. Il tuo Iaia è un dono, come ne avevano anche le vittime. Anche se in un momento dove c’è poco da essere felici, io tua lettrice non da molto, lo sai, ti stimo per la semplicità, la gioia, la verità e tutto ciò che i tuoi fumetti sanno esprimere. Un abbraccio.

  7. Sono rimasta shockata, delusa, amareggiata e tanto tanto arrabbiata.
    In cinque minuti hanno tappato la bocca al mondo.
    La libertá di parola è andata a fuoco in un attimo.
    Ma noi siamo tutti Charlie e combattiamo contro il marcio e le matite spezzate.
    ❤️

  8. Al di là della religione, mi piace condividere questa frase di Madre Teresa “Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”. Grazie per questo tuo gesto.

  9. Appena ho sentito la notizia ho pensato a te. Perché so che certe cose ti toccano. E so che il tuo modo di comunicare passa attraverso una matita. Aspettavo una tua vignetta, perché Maghetta non tace e non deve farlo, qualunque cosa abbia da dire. Quindi, chi ti conosce (e mi prendo la libertà e il vanto di dire che ti conosco) sa perché hai disegnato. Per tutti gli altri lascia che resti il vuoto che regna nelle loro menti. Come diceva il poeta:”Non ti curar di loro ma guarda e passa.”.

  10. No, va visto nell’insieme. Non e’ questione di Cnn o telepadrepio. La cosa successa e’ gravissima, la liberta’ di espressione e’ stata soffocata nel sangue. Reagire. Mai avere paura davanti ai sopprusi. E chi disegna reagisce disegnando. Ben fatto.

  11. Io vi ho letto. Ho ovviamente pianto. Questa volta di felicità. Perché non mi fate mai sentire sola.
    E se non ho risposto è stata solo mancanza di tempo.
    Ma lo farò domani.
    Vi voglio molto bene.
    GRAZIE

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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