Ricette Vegetariane e Vegane

Mangiare S(tr)ano – Caffeina, tè, tisane e infusi. Cenni su Frullati, Estratti, Centrifugati e Smoothie

La Rubrica Mangiare S(tr)ano nasce in concomitanza con il Progetto Mii che fame. Il primo articolo dedicato ai Cereali e alle Leguminose lo trovi qui mentre il secondo riguardante i condimenti, i semi e qualche cenno sulla frutta secca lo trovi qui; nonostante tutto questo gran ticchettare la sensazione è quella di non aver detto assolutamente nulla (a parte idiozie, intendo). D’accordo che il mondo dei cereali tanto quanto quello degli oli richiede uno studio approfondito e metodico (e io sono davvero l’ultima persona, come ho ribadito più volte, che può insegnare qualcosa) ma rileggendomi ho avuto la sensazione che si tratti davvero di una leggerissima infarinatura. Mangiare S(tr)ano però riscuote costantemente un incredibile successo e nonostante non sia assolutamente avvezza a vedere cosa porti poveri sventurati navigatori qui in queste lande piene di delirio, balza proprio agli occhi questo particolarissimo interesse per tutto quello che riguarda la sfera alimentare definibile come: sana. In tantissimi nei social più disparati mi hanno chiesto perché non continuassi (la risposta oltre all’esaurimento chiaramente è il tempo e le vacanze natalizie che certamente non hanno giovato). Il 2015 Mangiare S(tr)ano e il Pappamondo saranno in assoluto i capisaldi di queste lande.

Questo Mangiare S(tr)ano: un vero tormentone che vuoi per moda vuoi per vero interesse e boom (sui social non si fa che fare-dire-professare questo) non può che generare qualcosa di buono. Ho notato che anche sul mondo di Youtube c’è una ventata di videoblog rivolti al food. Si sono messi da parte i pennelli e i blush per dar spazio anche alla creatività in cucina. Ben venga. Siamo tutti qui del resto a blaterare su quello che capita prima. Io in primis. Quello che però spaventa è il pubblico (dai 9 ai 15 che talvolta sono sottoposti a tali visioni. Non sono una Predicatrice ma il fatto che bombardare di cibo “sano” e far passare le ricette vegane come complete è un baratro, senza girarci tanto intorno). Sto accuratamente e volutamente saltando il “capitolo carne” proprio perché lì credo di dover come minimo prendere due mesi di ferie (la mia titolare nonché me stessa converrà con me che sia strettamente necessario) per riuscire a esporre il mio modesto pensiero al riguardo. Da una vegana ci si aspetta: fa male. Ma io seguo un’alimentazione vegana. Vegana non sono e mi piace sempre ribadirlo per discostarmi, prepotentemente per giunta, da questo termine inquietante che ha ormai preso connotazioni precise per la massa. Sono apolitica, figuriamoci se permetto a qualcuno di etichettarmi o rinchiudermi in un gruppo di pensiero definito.

Oggi vorrei soffermarmi su tutto quello che riguarda la caffeina, il tè, le tisane e gli infusi. Con particolare attenzione per Frullati, Estratti e Smoothie.  Un boom incredibile che non valuto io su esperienza zero ma basandomi proprio su dati statistici. Chi vive sul web e lo bazzica, senza essere un social media strategist, sa esattamente cosa si vuole far girare in un determinato periodo. Perché certo non è un caso se Youtube si trasforma in un covo di casalinghe disperate che consigliano detersivi e nel mondo del food tutti parlano di un determinato prodotto. Significa che un’azienda piuttosto che un’altra sta investendo dei soldi nel marketing e sta spingendo un determinato prodotto. Amen. Non ci vogliono chissà quali incredibili doti per arrivare a concetti di una semplicità disarmante.

Già da prima dell’estate un bombardamento continuo e solo una parola: DETOX. Se era oscura al vocabolario del novanta per cento della popolazione ora DETOX lo dice pure mia nonna senza ben capire il perché. E’ tutto detox. Il pasto sostitutivo. La tisana. Il tè. L’infuso. Qualsiasi cosa è detox. Ci sono più smoothie detox che gatti randagi nel mondo. Attendo fremendo anche una versione di carbonara pronta in busta in versione detox che faccia schizzare i chetoni a duemila con finto guanciale proteico senza grassi. Su instagram gira continuamente una marca di tisane, detox guarda un po’, che con le foto “prima e dopo” sta mandando al manicomio milioni di donne. Perché per quanto ce la vogliamo raccontare da un punto di vista di marketing la cara (scritto con MOLTA ma proprio MOLTA Ironia ) Wanna Marchi ci aveva visto lungo con lo scioglipancia quarantamila anni fa. Sintetizzando il tutto con “all’uomo interessa la bella donna e alla donna interessa dimagrire” non è che si faccia peccato di idiozia, anzi. E’ proprio un improvviso dono di intelligente sinteticità. Date un prima e un dopo con pancia gonfia e poi piatta davanti agli occhi di una donna, soprattutto dopo le feste (ma pure prima e durante), e il click è fatto. Perché strafogarsi di panettone ma bersi trenta minuti prima una tisana DETOX (aridaje) è un concetto tanto assurdo quanto vincente.

Quando ho smesso di fumare ho tentato anche di smettere di bere caffè. Ma avevo anche perso 80 chili. Avevo fame e non potevo mangiare praticamente nulla e mettiamoci pure: non volevo. Non fumavo. Non bevevo caffè. Non mangiavo dolci. Niente carne, pesce, uova, latte, derivati animali e pure un discreto periodo gluten free prima che mi imponessero di ficcarmi in bocca una polpetta di seitan. Quando quel neurone partì alla volta del suo lavoro e decise di non stare lì fermo a gingillarsi, capii che era arrivato il momento di bermi almeno questo benedetto caffè. Dopo un anno mi sono ritrovata a prenderne dieci al giorno. Sul caffè se ne dicono tante di cose e non sarò certamente io adesso a svelare chissà quale segreto. La verità è che ogni volta che mi convinco di moderarmi ne faccio abuso e ogni volta che decido di smettere mi dico: ma perché mai dovrei? Perché in effetti: ma potrò bermelo questo caffè in santa pace o no? E la risposta checchè se ne possa dire da ora in avanti rimane indiscutibilmente: sì.

Il mio masochismo geniale potrebbe indurmi a convincermi che i chicchi di caffè soffrano a diventare cialdine (sul serio potrei) ma come in tutte le droghe leggere, perché di questo si tratta, è importante avere un equilibrio (regia sì. E’ qui che le deve fare partire le risate che si sbellicano). Insieme al Caffè Verde, miracoloso tanto quanto il mondo detox, che fa dimagrire e che è moda imperversante sul web, ce ne sono di cose da dire. Nel pollo c’è la diossina, nel pesce c’è il mercurio, negli ortaggi ci sono metalli pesanti, lo zucchero raffinato è cancerogeno ohhhhhhhhhhhhhhhh. E manco un caffè in santa pace possiamo berci? A quanto pare no (qui si tolgono le risate, regia, e comincia la musica drammatica, grazie).

La caffeina provoca un’eccitazione e una stimolazione mentale. La scusa ufficiale è “mi sveglia”. Peccato però che aumenti la gittata cardiaca creando anche uno stato di ipertensione meraviglioso (me le sto ricordando da sola queste cose, sì). Il fattore eccitabilità, soprattutto “psicologico”, potrebbe essere in alcune situazione un beneficio ma. Ma tutte le sostanze letteralmente tossiche e di raffinazione che si usano per produrre questi caffè, in particolar modo adesso aromatizzati e iper glamour? (sono la prima ad amare cioccolato, nocciola e apple crumble eh) La caffeina provoca gastrite, colite e stitichezza. E’ controindicata in gravidanza in quanto è accertatissimo il passaggio che avviene dalla mamma al feto. Non in ultimo l’alterazione di alcune cellule, attualmente oggetto di studio. Essendo il caffè, ovviamente, tra gli alimenti (etichettiamolo così ma è un antialimento per eccellenza) più venduti nel mondo sotto diverse forme (macinato, solubile, decaffeinato) è naturalmente soggetto a incredibili frodi, in quanto la miscela dei chicchi scadenti non è dichiarata e subisce tutta una serie di processi e oliature per rendere il prodotto ancor più vendibile e appetibile. Le emicranie, l’ansia, l’incapacità di concentrarsi, la demotivazione e l’irritabilità sono soltanto alcuni degli effetti della caffeina (io da domani smetto, basta). La caffeina crea assuefazione e questo significa soltanto una cosa: che tutti questi lati positivi di svegliarci, tonificarci e “farci ragionare meglio” veri non sono. Ci si guadagna solo molti scompensi e tanti mal di testa. Oltre a tutta una serie di concause infinite. Per chi ha problemi di ferro (inciso, come me) poi la caffeina è davvero un toccasana per finire a terra morta stecchita; infatti l’organismo non riesce ad assorbirla per bene, come il calcio e quindi anemici ma anche persone che soffrono di osteoporosi dovrebbero trattenersi dal farne un consumo quantomeno spropositato. La stragrande maggioranza di libri che si occupano di questa “piaga”, dottori in prima linea (che poi bevono litri di caffè e li conosco. Vi amo tutti!), consigliano di vedere gli effetti del “no alla caffeina”. Fare una prova anche solo di una settimana e capire se effettivamente ci sono dei benefici o no. Un mio piccolissimo contributo posso e voglio darlo. Io senza caffè stavo meglio e svolgevo attività fisica regolare, ero in formissima e mi svegliavo come un leone. Con tutti questi caffè, facendo poca attività fisica e lavorando in maniera che definire sedentaria è poco sono una mongolfiera triste, esaurita e irritabile. Mi piacerebbe poterne bere solo uno al mattino ma a essere sincera per me, con il mio determinato problema, trovare un equilibrio è praticamente impossibile. Sarebbe come prefiggersi di fumare solo una sigaretta, magari dopo il caffè (fatemi sognare) e il dolcetto. Impossibile. O mi fumo tre pacchi di marlboro con otto litri di caffè e nove chili di cioccolato o niente. Sensato, no?

Disintossicarsi dal caffè si può e ci sono tante alternative. Io all’epoca facevo uso di buoni decaffeinati biologici di marca, con la certezza che non ci fossero schifezze. Il caffè d’orzo è buono ed è l’alternativa più naturale ma c’è anche quello di cereali, che ha un sapore diverso dall’orzo e molto più simile al caffè vero. Poi vabbè c’è il caffè al gingseng che ho scoperto in ritardo con la mia amica bestiabionda Giulia in quel di Torino (mi ricordo ancora quando glielo ho proprio strappato di mano dopo essermi bevuta il mio al grido di mipiacedammelomaledettaaaaaaaaaaa). Solo che a volte ci sono tracce di lattosio, soprattutto nei preparati da supermercato e la cosa si fa difficile assai (ne discutevo con Ombretta in un supermercato tra le vie di Torino proprio lo scorso anno. Perché non siamo ancora lì è una domanda che mi strugge).

In qualsiasi parte andiamo a finire c’è sempre una brutta notizia uff. Ma non per smoothie, frullati ed estratti quindi teniamo duro, dai! La teina non esiste e già di per sé è una notizia che butta nello sconforto un’altissima percentuale di umani. Sempre di caffeina si tratta. Tè rosso, nero, verde, giallo, bianco, blu, bancha, matcha e. Ed è davvero lunga la strada da percorrere nella via del Tè. Non so se esista una figura paragonabile al sommelier nel campo delle foglie ossidate ma sicuramente trattasi di mia ignoranza cosmica. Degli specialisti e delle figure preparatissime che assaggiano sorsi e capiscono se la piantagione era esposta a nord o sud. Il tè verde, di cui ormai si fa un inconsapevole abuso, contiene la teina o caffeina che sia, seppur gente si accanisca e ostini a sentenziare il contrario. Si assorbe meglio perché ha molti antiossidanti in più di un altro tipo di tè. Questa bevanda millenaria talvolta porta più fastidi del caffè (io ne sono purtroppo un fulgido esempio). Riesco a far stare fermo il miocardio dopo dieci caffè ma alla seconda tazza di tè il cuore mi arriva in gola e comincio ad accusare una tachicardia paurosa che mi provoca ansia. Ansia che si trasforma in vero attacco di panico. Che si trasforma in incoscienza e paura allo stato brado. Faccio poco uso di tè, pur amandolo tantissimo, in particolar modo non è un segreto il matcha e il bancha (tostato). Ripiego sulle tisane e sugli infusi ma di certo lo stesso non è. Amo tutti i colori del tè e fosse per me ne berrei a litri. Da piccola ero un’accanita consumatrice di estathè (intendo dagli otto ai quindici anni) poi grazie al cielo ho smesso di bere quella poltiglia zuccherata con aromi capendo cosa fosse il vero tè. Il tè, come il caffè, diventa fido alleato di tutti quelli che si convincono delle proprietà irreali che ogni alimento (o non alimento) ha. In moltissime (sì sempre le donne, dai) sono convinte che con il tè verde si dimagrisca. L’obiettivo alla fine diciamocelo è sempre quello. Bevo tè verde ogni giorno e poi mi faccio un po’ di junk food ma sto rimediando al tutto. Bene. Non è così. E mi parrebbe pure ovvio.

Il tè, come il caffè, è una bevanda che va assunta eccezionalmente e non giornalmente per più volte al giorno. Si può ovviare certo scegliendo prodotti biologici e di alta gamma che riducono il rischio di incamerare oltre che eccitanti anche sostanze tossiche, ma è sempre un prodotto da giostrare con parsimonia, conoscenza e perché no pure un pizzico di intelligenza e capacità cognitiva. Ma in pratica non possiamo bere niente, giusto?
E No. Possiamo bere le tisane e gli infusi (regia può fare partire il pubblico che applaude e dice ohhhhhhhhhh ? grazie). Ma di quelle proprio possiamo farci delle flebo. Piante alimentari, erbe officinali, rilassanti, drenanti, rinvigorenti e qualsiasi proprietà (ma davvero qualsiasi) ci possa venire in mente. E la camomilla vogliamo dimenticarcela? Che siano tisane appositamente realizzate per noi dall’erborista di fiducia (che arrivate a una certa diventa il nostro spacciatore di fiducia) o che siano quelle comunemente reperibili al biologico poco importa. Vorrei potervi fotografare la mia dispensa. Nessuno me lo impedisce e non è che ci sia tutta questa riservatezza per i miei mobiletti, ma ho un po’ timore. Verrei tacciata di psicolabilità tisanosa e finirei a pieno titolo nel programma Sky ” Le mie ossessioni”(fotografo, promesso).

Una delle mie marche preferite è la Yogitea che offre incredibili varietà, tra cui il ChocoTea che amo come poche cose al mondo insieme al Vanilla Chai di Pukka, altra marca insostituibile nelle freddi notti invernali, ma pure mattine e pomeriggi. Bisognerebbe avere un’altra vita (per quanto mi riguarda) e darsi allo studio delle piante, scoprire i loro segreti e proprietà. Curative per anima, cuore e fisico, le piante riescono a dar sollievo e incoraggiare il corpo a fare di più. Cosa si evince da questo piccolo ticchettio riguardo le bevande generalmente “calde” che consumiamo chi più chi meno regolarmente ogni giorno? Che sbagliamo? Che è tutto da mettere in discussione? Che non possiamo berci neanche un caffè, un tè e che siamo destinate al massimo a una camomilla o una tisana?

No. Anche perché come accennavo prima c’è sempre il capitolo Estrattori, Smoothie e Frullati a parte, ma per chiudere semplicemente questo piccolo capitolo, che riprenderemo in altra sede, bisogna tirare queste piccole somme e farne tesoro. Di cosa? Che l’affermazione “il caffè è un piacere” e che il “tè è servito alle cinque” come momento di relax denotano intrinsecamente quello che sappiamo e che dovremmo rispettare. Sgargarozzarci ettolitri di tè verde al posto del caffè con la convinzione di drenare o ancor peggio dimagrire o ringiovanire e allo stesso tempo bere caffè tra bar, amici, ufficio in maniera incontrollabile diventa dannoso per il nostro corpo. Mi chiedo spesso perché a scuola non ci sia questa materia. Il corpo non tanto visto anatomicamente che poi te ne fai davvero poco, se vogliamo. Un’infarinatura ok. Ma piuttosto che sapere l’esatto funzionamento del mitocondrio sarebbe più utile parlare di corpo e alimentazione. Alla base della vita di ogni singola persona. Dell’umore e di conseguenza dell’andamento tutto del percorso dell’esistenza. E non è solo poco ma proprio tutto. Imparare a giostrarsi, capire i bisogni e affrontare le paure è alla base per una buona o cattiva vita con noi stessi e gli altri. L’alimentazione e la conoscenza non sono una moda, mania o isterismo ma dovrebbero essere solo consapevolezza di se stessi. E tutto da dove parte? Da qui.

Da noi stessi.  Tutto è condizionato dall’umore, dallo stato fisico e da come appariamo agli altri. Il nostro nervosismo o pace interiore si riflette su ogni azione e rapporto. Ci confrontiamo prima con noi stessi che con gli altri, che diventano conseguenza. Per questo è importante e fondamentale capire cosa fa bene o male al nostro corpo in concomitanza con quello che fa bene o meno al nostro rapporto con gli altri. In una catena interminabile e continua.

(Oh, io continuo a chiamarla centrifuga e non centrifugato!)

Il capitolo Smoothie, Estratti e Frullati sarà tra i prossimi capitoli di questa rubrica “Mangiar S(tr)ano”. Da anni ormai ne sono un’assidua consumatrice e da anni studio la reattività degli alimenti con il corpo facendo da cavia. Ho letto tantissimo riguardo a frullati, smoothie e da poco tempo estrattori e centrifughe. Ho preparato per i prossimi giorni una vera e propria settimana dedicata completamente agli Smoothie. Così sarà per tutto il 2015. Gli smoothie, come i frullati, i centrifugati e gli estratti, se arricchiti di semi e di ingredienti ad hoc oltre a essere rivitalizzanti, tonificanti, naturali e delle vere e proprie bombe di benessere, possono aiutarci per immediate remise en forme dopo i bagordi. Ripeto: non faccio assolutamente parte della fazione “abbuffiamoci e poi beviamoci tre smoothie” perché è quanto di più sbagliato e lontano da me possa esistere ma sicuramente ognuno di noi ha bisogno di disintossicarsi. Io stessa mi disintossico dalle verdure, quindi figuriamoci.

 Le differenze tra tutti questi prodotti a base di verdura e frutta esistono e avremo modo proprio di soffermarci e analizzare ma il sunto e diciamo dai i buoni propositi, sarebbero riassuntivamente parlando:

  • ridurre il consumo di caffeina e teina
  • mangiare frutta e verdura in enormi quantità grazie all’aiuto di centrifugati, estratti, frullati e smoothie
  • disintossicare l’organismo ristabilendo l’equilibrio tra acidità e alcalinità per prevenire le malattie
  • purificare il sangue, enzimi e clorofilla
  • darci al crudo. Perché il Crudo è un altro degli argomenti cardine di tutto questo. Non diventare crudisti, che è come dire “non bere mai più caffè”. Ma semplicemente ripartire, come dicevo poche righe fa, da noi stessi. Ne va della nostra vita in fatto di quantità e soprattutto qualità.

Il progetto Miii che fame

Cereali, Legumi

Oli, Semi e condimenti

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34 COMMENTS

  1. Interessantissimo!!! Vado a leggere con attenzione…prima però voglio una stretta grande!!! <3

  2. sto andando a studiare il catalogo di peter’s tea house per vedere quali tisane comprare! devo pur riempire la tessera fedeltà in qualche modo! 😀

  3. Adoro il caffè. Non è una novità, credo che qui lo sappiano tutti. Però cerco di limitarmi perché, come dici tu, esagerare non va bene. Uno a colazione e uno dopo pranzo. E – qui vi stupirete – rigorosamente di caffettiera. Dopo i traumi di due aborti spontanei il mio corpo è impazzito e sono spuntate fuori fastidi e intolleranze prima di allora sconosciute. Tra queste una sorta di allergia al caffè fatto con le macchinette tipo bar e con le cialde. Comincia a girarmi la testa e gli effetti sullo stomaco sono devastanti. Cosa che non accade se il caffè é fatto con la classica moka di casa. E ho nausea del the e di moltissime tisane. Tollero bene il caffè al ginseng (ha un sapore eccezionale, quando l’Inge me lo fece provare per la prima volta impazzii!), ma uno ogni tanto perché a lungo andare può essere altamente eccitante. Aspetto con ansia il capitolo su succhi, estratti,ecc… interessa anche a Frugolino, che ne è un appassionato!

  4. beviamoci su 😀 litri di smooothie 😀

    ti seguirò, ora che sono agli inizi dell’alimentazione sana e completa… 😀 e per forze maggiori devo smettere di bere il caffè 😀

  5. io amo questa “rubrica” (è una rubrica?????). Il the non riesco a berlo spesso, mi mette moltissima ansia e mi fa mancare il respiro, quindi mi sono data alle tisane…ci passerei le giornate a sorseggiare bevande calde aromatizzate *____* sono una drogata!

  6. questi post li amo e voglio la bandiera di mangiarstrano e miiichefame da appendere al balcone. come se fossero i mondiali.

    è chiaro che le risposte e le scoperte più importanti avvengono a Torino. diamoci appuntamento in un supermercato dunque. manchi <3

  7. ma il rooibos senza “teina”caffeina con il gusto che sa di tè sostanzialmente?
    alla stanza del duca (che è l’unica sala da tè degna di questo nome qui vicino enonvadodababingtonadajeimilioni la smetto) ha un rooibos al marron glacée che mi piace tantissimo. e pure quello alla vaniglia. e in genere odio i tè vanigliati.

    mi ricordo di aver visto una serie di video in cui parlavano dell’alimentazione giapponese e c’era una puntata sul tè verde e delle piantagioni giapponesi. e c’erano i sommelier di tè verdi. degustatori di tè strettamente verdi e giapponesi. e quindi posso sognare di studiare una cosa del genere.
    (ora devo calmarmi.)

    • ommioddio ommiddio i sommellier di tè verdi?? voglio farlo anch’io!! insieme all’assaggiatrice di dolci e il controller di Eden Viaggi!

    • Ciao Kuroko! Anche io ho un dubbio sul rooibos! Qualche settimana fa la signora che mi ha venduto un rooibos mi ha spiegato che in realtà è un infuso! Qualcuno ci capisce qualcosa?! Assaggiatori di té, fatevi avanti!!! <3

      • è un arbusto africano, non ha nulla a che vedere con la pianta del tè ma il sapore lo ricorda *___*
        avrebbe parecchie proprietà benefiche. che però non ricordo. sonomoltoutile.

  8. Questi post sono sempre i miei preferiti.
    Io il caffè sono riuscita a diminuirlo trasferendomi a Londra ahahah perché qui fa schifo. Ora ne bevo solo uno dopo pranzo, a quello del mattino riesco a rinunciarci senza troppi problemi!

  9. ho tolto il caffè da un anno e mezzo per problemi di tachicardia e pressione alta (evvai, non facciamoci mancare nulla!!!) che invece il tè non mi dà…ho virato sull’orzo che non mi dispiace.
    sono d’accordo su quello che scrivi ma una tazza di tè al mattino proprio non riesco a togliermela!!!! testa e pancia non vanno sempre a braccetto!!!!!
    vediamo se il 2015 porta un po’ di consiglio!!!! 😉

  10. Ah! Brava, l’ho letto tutto d’un fiato. Anche a me il tè fa venire gli attacchi d’ansia, per questo lo sto riducendo alla sola mattina (dopo il caffè, è normale no?) . Poi via di infusi e tisane il resto del giorno anche perché sono l’unica cosa che riesco a bere e l’acqua non va giù, per nulla. No, neanche le App con promemoria sono servite.
    Sono tornata oggi a Roma, mi dicono che la centrifuga è arrivata quindi da lunedì cominciamo anche a nutrirci meglio 🙂
    Bacini

  11. io credo di essere l’allegra bastian contraria 😀 Ma non perché non è vero o altro, queste rubriche mi incuriosiscono veramente parecchio e la mia alimentazione è cambiata un sacco da un paio d’anni a questa parte, solo perché son sempre stata quella che “con la moderazione” si può bere/mangiare un po’ di tutto. (escono da sta cosa, naturalmente, chi ha allergie/intolleranze. Ok la moderazione, ma se ti fa male…anche no)

    Sul caffè ti dirò. Ne bevo una caffettiera da 2 al giorno se non meno, nel caffelatte. Ho sbranato fior fiore di dietologhi che mi volevano togliere il caffelatte. XD Io col the alla mattina non carburo, io casco a 4 di bastoni sulle scale del portone.

    The: lo bevo solo la sera, lo bevo così poco che boh, non sento per niente l’effetto eccitante (ma io sono una che potrebbe anche bersi una caffettiera da 8, due litri di coca cola e 20 the e dormire come un ghiro 5 minuti dopo…magari mi sveglio perché devo scappare in bagno a fare la pipì dopo tutti quei liquidi).

    Tisane: mi piacerebbe berne di più, la Yogitea mi ispirava non sai quanto…ma odio la liquiriziaaaaaaaa T_T La mettono ovunque, la ficcano anche dove non dovrebbe starci, mi copre persino il sapore di quella al cioccolato (DANNATIIIII!)

  12. Grazie mille! Ho aspettato di avere 5 minuti per leggerlo al meglio e cone sempre devo dire che ho fatto bene, come tu fai benissimo a condividere con noi queste tue scoperte. <3

  13. quello che fa più male di tutti è il decaffeinato, i deteinato. Ci manca solo il detisanato. Ma dico io, se ci mettiamo il de davanti a tutto, cosa ci rimane?

  14. Stavo per esultare tutta tronfia, visto che ormai di caffè ne bevo massimo due al giorno, quando poi ho letto oltre e mi sono resa conto che in una giornata tipo sono capace di farmi almeno 2 the e un mate in quelle enormi tazze Ikea fa mezzo litro e quando sto in botta anche due tisane *___*. Sono una drogata! E ho la tachicardia!
    Tutto ciò è terribile!!!
    Non vedo l’ora di sapere dei frullati (per ora possiedo solo un frullatore scassato manco troppo potente)… ma soprattutto della differenza tra estrattore e centrifuga perchè sto meditando l’acquisto e non ci capisco nulla. Agliutoooo!

  15. Ebbene si, mi hai fatto scoprire i cereali al posto dell’orzo ???!!! Dici che al biologico li trovo?! E la moka per l’orzo va bene?! Per me quello sa troppo di tostato e mi sto facendo violenza da tre anni per berlo!!! Ps. Infusi e tisane forever!!!! ???

  16. Molto molto interessante!
    Io non bevo caffè, ma ettolitri di tè e tisane. Il vero “problema” è che non riesco a berli senza aggiungere una dose abbondante di miele o zucchero (di canna integrale, ovviamente 😉 ). Quindi sicuramente non li bevo per disintossicarmi o dimagrire!
    La tazza fumante stretta tra le mani, mentre lavoro al computer o guardo un film/telefilm, è una coccola stupenda!!

  17. Ma è sempre cosi interessante leggere queste rubriche informative!finalmente qualcuno che parla con cognizione di causa e senza fare del terrorismo psicologico!sono stata sotto dietologo, nutrizionista, santone, sciamano, mago zurli ma di mettermi in forma neanche l’ombra..l’unica vera soluzione è ascoltare il proprio corpo proprio come dici tu!io di caffè ne consumo davvero poco, giusto una tazzina di mattina..e a volte il the a meta pomeriggio anche se mi sto avvicinando sempre piu verso le tisane..ora però mi sono fatta regalare un frullatore centrifuga per natale che non vedo l’ora di usare..<3

  18. Questo post mi piace assai, adoro le tisane di tutti i tipi, il caffè lo adoro ma posso berne solo uno al giorno sennò sclero 🙂 e poi vado matta x tutto ciò che ha a che fare coi te’: tazze mugs cucchiaini zuccherini ecc ecc!

  19. Io al caffè appena mi sveglio non ci rinuncio, poi fatto con la moka e con una miscela buonissima è la mia coccola del buongiorno:P, però ammetto che mi limito ad un massimo di due al giorno e di solito rigorosamente fatti con la moka in casa!!!

  20. Ilcaffèèilmale. Io lo so ma sono drogata ormai. Certo è che con la forza di volontà è possibile (quasi) tutto.
    Riguardo allo zucchero, ma lo sai che NON trovo il muscovado. Ora cercherò in rete e ne acquisterò diciottochiliminimo. Il mio negozio di riferimento non lo prende più perchè non c’è richiesta O____O se te lo sto richiedendo ioooo che cazpita stai dicendooo????
    Ora mi calmo. Troppi caffè!!!

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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