Ricette Vegetariane e Vegane

Torta della Nonna all’Arancia per AIRC: Contro il Cancro io ci sono

Oggi 31 Gennaio in tutte le Piazze Italiane trovi le Arance della Salute (clicca qui per cercare la piazza a te più vicina). Puoi sempre donare tutto l’anno attraverso bonifico, paypal oppure diventando socio (cliccando qui ti renderai conto quanto facile sia). Su Facebook puoi seguire AIRC qui, ma pure su twitter e youtube. Lo scorso anno è stato il 24 Gennaio e per l’occasione ho postato 30 Ricette da fare con l’Arancia (sotto faccio un piccolo riepilogo con tutte le nuove ricette che contengono l’Arancia, sperando di non fare pasticci perché in archivio ne ho davvero tantissime).

Compriamone quante più possiamo. L’Arancia è un post it che però bisogna ricordare tutti gli altri 364 giorni. Uno spicchio dolce in mezzo a un agrumeto. Un momento in cui i grandissimi volontari mettono a nostra disposizione sorrisi, coraggio e tanto amore. 

AIRC attraverso il sole dei frutti ci ricorda quanto sia importante la salute, la gioia di vivere e allo stesso tempo quanto questo possa influire ed essere talvolta determinante per chi disgraziatamente è stato colpito dal Cancro. Si ammalano tutti quelli che stanno insieme agli eroi del nostro tempo. Si ammalano i fidanzati, le mogli, le sorelle, le amiche, il collega d’ufficio. Coinvolge le vite di tutti. Le distrugge e ne fa un uso dove è solo il mostro a essere padrone di tutto. Del tempo, delle relazioni e del futuro. Quindi della vita stessa. A me sembra ormai di vivere uno scherzo del destino continuo. Dopo la perdita di Massimo, Agata e del mio amato papà ancora una volta ha toccato le corde dei miei legami più profondi e sinceri basati sulla stima e affetto. Ancora una volta ha lanciato il sasso in questo oceano di dolore e un cerchio ha colpito, seppur marginalmente me. Per questo mi convinco sempre più che il tempo non esiste e che bisogna vivere e riempirsi di frazioni di secondi e ricordi. Non c’è più neanche l’adesso o l’oggi.

Le Arance vanno prese. Come simbolo. Ognuno di noi è responsabile, sì responsabile, della propria vita e di quella degli altri.

Questa torta l’ho fatta diverse volte in tantissime varianti. Qui piace molto ed è entrata a buon diritto a far parte delle ricette di casa. Ho deciso di farne una versione all’arancia per l’occasione. Ho pubblicato quella al Limone per una Pasqua e se ti fa piacere puoi trovare tutto qui.

Per 10 persone circa:

Per l’impasto:  300 grammi di farina 00, 130 grammi di zucchero semolato, 150 grammi di burro morbido a pezzetti, 1 uovo, 1 bustina di lievito in polvere per dolci (16 grammi), la buccia grattugiata di un’arancia non trattata biologica.

Per il ripieno: la buccia di due arance, 120 grammi di zucchero, 50 grammi di farina, 500 grammi di latte intero freschissimo, 2 uova, essenza di vaniglia.

Si prepara prima la pasta.

Nel Bimby: versa nel boccale la farina, lo zucchero, il burro, l’uovo, la scorza e il lievito e impasta per 20 secondi a velocità 5. Metti l’impasto in frigo per 30 minuti avvolto in pellicola.

Senza Bimby si fa come la frolla normale ovvero impastando tutti gli ingredienti pian piano, avendo cura di non adoperare il burro troppo freddo ma morbido, quasi a pomata. Stessa cosa. Pellicola e frigo.

Il ripieno

Con il Bimby: trita la buccia di limone per 5 secondi a velocità 8. Aggiungi farina, zucchero, latte, uova, vaniglia e cuoci a 90 gradi per sette minuti a velocità 4. Togli dal boccale e fai raffreddare.

Senza Bimby: in un pentolino metti il latte e la scorza grattugiata dell’arancia. A parte lavora uova e zucchero e aggiungi vaniglia. Metti nel latte. Aggiungi farina setacciata e gira con frusta da pasticcere a fuoco basso finché non si addensa.

Togli l’impasto dal frigo, poco importa se stai agendo con Bimby o senza Bimby adesso, e dividi l’impasto in due parti. Stendi. Imburra e infarina la teglia se non adoperi il silicone (questa è calcolata da 26 cm ma a me piace molto più stretta e alta. 20 cm direi). Versa la crema raffreddata e ricopri con altro foglio di pasta. Se ti piace aggiungi pinoli e zucchero dopo aver spennellato la superficie con latte. A 180 statico già caldo. Trenta-trentacinque minuti dovrebbero bastare.

Un’ultima cosa vorrei scriverla, senza alcun tono polemico. Lo scorso anno ho dovuto “fronteggiare” diversi punti di vista riguardo alla Ricerca; per carità condivisibili, comprensibili seppur diversi, sempre fatti in modo molto educato. Pare che una persona vegana/ animalista/ eticamente vicina al mondo animale/ sensibile e basta non possa sostenere la Ricerca. Mi sono persa molto in chiacchiere in quell’occasione (esattamente sulla mia pagina Facebook), seppur parli di un evento sporadico che possiamo riassumere in un commento. Ho riflettuto però a riguardo. Quelle parole mi sono rivenute in mente mentre ticchettavo a favore della Ricerca poco più su.

Mi rendo conto che ci sia un po’ di confusione. Non da parte mia, intendo.

Io non mi sono mai etichettata come vegana. Io ho sempre detto, così pour parler, di seguire una dieta vegana e tanto basta. Le motivazioni, chi mi segue le ha potute anche cogliere attraverso i miei racconti e ne ha capito il motivo o semplicemente se ne è fatto un idea e bon. Di certo ho più volte sottolineato quanto io sia un’anima libera. Da ogni etichetta, convenzione e scala gerarchica. Non appartengo proprio a nessuna “casta”. Per assurdo se dovessi indossare una pelliccia di certo non mi dovrei giustificare sul perché, considerato che non mangio neanche i derivati animali. Questo non significa che io sia a favore delle pellicce; sono quanto di più distante, a dirla tutta. Allo stesso tempo però, come valutavo diversi anni fa, mi siedo in poltrone di pelle, indosso scarpe di cuoio e pelle e via discorrendo. Dove voglio arrivare?

Si fanno tante chiacchiere e demagogia. Mio papà, stroncato da un tumore al pancreas, il più doloroso invasivo e lacerante che ti rende anoressico e ti fa morire tra le più atroci sofferenze che la morfina è acqua fresca, deve molto alla Ricerca. Diceva sempre che le chiacchiere sono chiacchiere. Contano i fatti. E’ un po’ come se io andassi davanti a una Chiesa e dicessi a tutti che invece di perder un’ora del loro tempo a cantare e fare tre preghiere sarebbe meglio che andassero ad aiutare sorelle e fratelli alla mensa dei poveri. Sciocchezze, no? Voglia di perder tempo, criticare gli altri, non guardare se stessi e tutto quel bel frullato di qualunquismo-populismo e sana quanto divertente idiozia.

Di fatto la Ricerca aiuta. Di fatto non mi devo giustificare. Ma proprio mai, nel totale rispetto delle mie idee e di quelle che ho nei confronti degli altri. Di fatto sostengo l’AIRC fortemente, essendone socia, contribuendo in minima parte perché è proprio una goccia di acqua in mezzo all’oceano, destinando il ricavato del mio Libro che se è stato finito con tanto dolore da me è solo stato per volontà di papà. Non mi vergogno affatto di sostenere la Ricerca. Non sono felice che siano gli animali talvolta ad avere la peggio. Basterebbe solo tacere a volte, farsi un giro al reparto oncologico e provare a pensare alle giornate interminabili di Chemio. Perché in quella sedia non è difficile che ci staremo anche noi. Io per prima.

La Ricerca è l’unica tutela e arma che abbiamo. Il resto sono tante chiacchiere e concedetemelo fortuna di essersi trovati raramente davanti alla vera sofferenza. Perché è facile parlare, anche troppo e a sproposito. Per quello si può aprire un blog, un canale youtube o prendere un microfono e fondare un degno concorrente di Scientology.

Ma fare i fatti è un’altra cosa. Io chiacchiero tanto ma incredibilmente faccio più fatti.

Ricette con L’Arancia ne abbiamo? 

Niente scuse. Se ne possono comprare chili e chili e fare un intero e incredibile Menu.

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9 COMMENTS

  1. Ho perso due amatissime e ancor giovani zie per via del cancro. Ne ho una che lotta come una tigre da più di cinque anni con quel mostro che sembra sconfitto e poi torna, malefico. Se non fosse per i grandi passi avanti che la Ricerca ha fatto negli ultimi anni non sarebbe più qui neppure lei. Non sarebbe più accanto a sua figlia, non potrebbe più donare il suo tempo ai suoi due splendidi nipotini, non potrebbe più confortarmi con quella sua risata argentina… La vita umana è un bene preziosissimo, il più grande di tutti. E – per quanto questo possa interessare o meno a qualcuno – anch’io sostengo la Ricerca. E preparerò questa torta proprio alla zia. Grande esempio di forza e attaccamento alla vita. <3

  2. E’ bellissima 🙂 della “moda” vegana ne parlavamo l’altra sera( cioè in realtà secoli fa..!). Nonostante neanch’io mi etichetti nella categoria, e in nessuna categoria, e quindi non mi pongo contraria alla ricerca in alcun modo, purtroppo la malattia di papà, simile a quella del tuo, mi ha fatto conoscere un aspetto molto rilevante della lotta ai tumori di oggi, ossia il monopolio delle case farmaceutiche, che è forse il maggior ostacolo oggi al progresso della ricerca. Pensare che probabilmente molte vite si sarebbero salvate, tra cui magari quella di mio papà, o del tuo, se alcune strade non fossero state bloccate mi fa venire i brividi. Con questo non voglio dire che la ricerca di per sè non vada finanziata, e io stessa lo faccio lo stesso, ma con un pò di scoraggiamento.
    Ti abbraccio forte iaia, <3 questi giorni devono essere stati durissimi

  3. Condivido ogni tua singola parola.
    In famiglia ho il nonno che lotta, sempre. E suo fratello che lotta ogni giorno e deve lottare ancora di più, ma non bisogna mai andare contro alla Ricerca.
    Non si riuscirebbe nemmeno a contrastare minimamente il mostro senza la Ricerca.
    Quindi oggi si deve andare in piazza per un piccolissimo gesto che sarà parte di un oceano infinito di aiuti e amore verso la vita <3

  4. Dentro la parola ricerca ci sono tante di quelle cose che generalizzare demonizzandola o osannandola si sbaglia, come sempre appunto quando si generalizza.
    Ad ognuno spetta solo agire secondo la propria coscienza, il proprio cuore e il proprio cervello e prima di tutto, rispettando sempre il pensiero e il sentire altrui. Come tu da sempre fai. Fatti, non parole.

    <3

  5. Io ho ‘lavorato’ per AIRC, ho cercato nel mio piccolo di portare fondi costanti ogni mesi alla ricerca e vedere che moltissima gente, soprattutto ragazzi, giovani, volevamo aiutare con il contributo massimo mi riempiva il cuore di gioia e mi dava speranza. Purtroppo ho dovuto chiudere con quel mondo che mi dava modo di aiutare anche altre fasce bisognose di fondi. Se potessi tornare indietro, utilizzerei questa + la grinta che avevo + tutte le forze che ho adesso per dare una mano alla ricerca. Noi non davamo nemmeno le arancie eppure la gente veniva da noi. questo per me voleva e vuole dire tutto.
    Un abbraccio a tutte voi e che abbiate sempre la forza e la costanza di aiutare i vostri cari e la ricerca perché noi siamo più forti!

  6. Una bellissima iniziativa e una torta goduriosa che ho subito la voglia di farla….
    La ricerca aiuta non solo alla cura allo stadio avanzato ma anche all’individuazione del problema nei tempi giusti quando ancora la cura può funzionare
    Mia nonna in 35 anni ha lottato contro tre cancr. senza le cure giuste sarebbe mancata prima che fossi nata io…. Viva la ricerca

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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