Ricette Vegetariane e Vegane

Torta Cioccolatosissima a strati

  • 300 grammi di farina
  • 80 grammi di cacao in polvere amaro
  • 160 grammi di burro
  • 160 grammi di zucchero a velo
  • 1, 2 dl di latte intero
  • 3 uova
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
  • 1 cucchiaino di cannella (o se preferisci caffè liofilizzato)
  • 1 pizzico di sale
  • 20 grammi di cioccolato fondente
  • 0, 8 dl di acqua e 1 cucchiaino di aceto di mele

Per la ganache:

  • 300 grammi di cioccolato fondente (non a percentuale altissima piuttosto il contrario. Se vi piace si potrebbe adoperare anche quello al latte)
  • 1,5 dl di panna
  • 30 grammi di burro

In un recipiente lavora il burro con lo zucchero a velo, la cannella (o se hai scelto il caffè) fino a quando non ottieni una crema spumosa. Unisci una alla volta le uova e poi alterna con la farina sempre lavorando. Unisci tutta la farina, il bicarbonato e poi il cacao. Aggiungi infine il latte, l’aceto e l’acqua. Unisci infine il pizzico di sale e lavora con una spatola per bene. Una volta che hai ben amalgamato il tutto versa nello stampo imburrato e infarinato (se non adoperi il silicone) oppure foderato per bene con carta da forno lasciandola aderire alle pareti con un velo di burro che serva da collante. Cuocila a 160 già caldo per almeno 50 minuti controllando con lo stecchino (o lo spaghetto, come preferisci) per vedere se vien fuori asciutto. Lasciala raffreddare come è ovvio che avvenga.

Prepara nel frattempo la crema tritando finemente il cioccolato e sciogliendolo a bagnomaria. Unisci a filo la panna e ottieni la crema. Aggiungi il burro a tocchetti e con il mixer, lasciando sempre il tutto a a bagnomaria, lavora delicatamente. Lascia raffreddare con pellicola a contatto in frigo.

Componi la torta a strati e quindi tagliando quanti hai deciso di farne, sia due che tre, e spalma la ganache se vuoi anche sopra. Ogni volta che spargi la crema puoi arricchire con altro cioccolato fondente tritato (quei 20 grammi indicati negli ingredienti) oppure decidere di adoperarli sopra come decorazione soltanto a copertura finita.

Senza infamia e senza lode questa torta che avevo trascritto nell’Anote che mi salva la vita (app fantasmagorica di cui non si può fare a meno se siete delle schizofreniche con mania di persecuzione del tempo e incastratrici folli di eventiprogetti appuntamenticoseda fareblablabla). Dopo la Torta Regina di Saba (che se ti sei perso consiglierei caldamente di farci un salto perché risulta essere tra le più buone in assoluto dell’ultimo periodo. Un successo pazzesco!) non è così assurdo risultare uhm. Risultare uhm.

Risultare scontata, diciamo così? Per carità povera EnnesimaTortaaStrati ti hanno voluto bene e lo dimostra il fatto che io abbia incastrato due tasselli dell’Anote per fotografarti invece di lanciarti dal balcone, ma se proprio dobbiamo dirla tutta nonostante la tua faccetta sia davvero simpatica e succulenta in una scala gerarchica non sei al podio. Arranchi vicino ai tre gradini, eh. Ma qualcosa è andato storto. La ganache, che poi è una classica ganache senza alcunché di diverso dalle altre ganache forse per il cioccolato che ho adoperato (inferiore al 70 per cento come percentuale), è risultata nauseabonda; eppure le proporzioni non è che varino così tanto da altre esecuzioni buttate giù nella trachea velocemente. L’impasto poi è risultato eccessivamente compatto e uhm (oggi è la giornata mondiale dell’uhm ok? La istituisco io) troppo. Uhm. Gnecco si può dire? Gnecco, dai (che lo immagino come un cugino lontano di Gnocco).

Anche oggi ho apportato il mio inutile intervento sul web. Ho fatto anche un discreto sforzo in più lasciando delle foto obiettivamente orrende (le odio con tutta me stessa, sì. Se però si sapesse come le ho scattate mi fareste patpatpat sulla spalla e mi direste bravaiaiacontinua cosìevaialmanicomio) e una ricetta da non fare. E vi ricordo che sono in cima alla classifica.

Questa Italia sta andando davvero a rotoli, amici miei. Teniamoci stretti stretti perché la fine sta davvero arrivando (e speriamo non arrivi ingurgitando questo mattone!).

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11 COMMENTS

  1. Ma sembra spettacolare..ora non so il sapore e quindi non so darti ragione sulla ganache nauseabonda..ma vista cosi tenera tenera io la mangerei..:) senti aspettami che arrivo a rubarla tutta va..:) (ti consiglio di sbarrare le porte si si!!! ).. <3

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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