Ricette Vegetariane e Vegane

Muffin (vegan) con mirtilli, sciroppo d’acero e avena

Per 12 muffin di media grandezza

  • 230 ml di latte di mandorla (o del latte vegetale che preferisci)
  • 1 cucchiaio di aceto di mele
  • 60 grammi di sciroppo di mele (zucchero delle mele)
  • 80 grammi di farina di avena (la ricetta originale prevedeva la crusca)
  • 120-150 grammi di farina 00
  • 11 grammi di zucchero di canna integrale
  • 1 cucchiaino e mezzo di lievito per dolci
  • 1/2 cucchiaino di bicarbonato
  • 1/2 cucchiaino di sale
  • 50-60 ml di olio di semi di girasole
  • 2 cucchiai di marmellata che preferisci (io ne ho adoperata una fatta dalla bellissima zia Luci con pesca e mela)
  • 1 cucchiaio di sciroppo di acero (la ricetta prevedeva l’estratto ma no. Non ce l’avevo: Isa nel libro ti consiglia pure il link di Amazon dove comprarlo. Credo di amarla)
  • vaniglia se ti piace
  • 100 grammi di mirtilli

Preriscalda il forno a 180 e nebulizza le teglie con l’olio. Unisci in una ciotola il latte e lo sciroppo di mele e metti da parte. Versa in un’altra ciotola l’avena (l’ho passata al frullatore, quella classica da porridge per intenderci), la farina, lo zucchero, il lievito, il bicarbonato e il sale. Fai la fontana al centro e versa anche il latte cagliato, l’olio, lo sciroppo di mele, la marmellata e gli estratti. Mescola tutto insieme e non lavorare troppo il composto. Unisci i mirtilli e gira di nuovo. Riempi quasi completamente ogni stampo e inforna dai 22 ai 28 minuti circa (se i mirtilli sono surgelati prolunga la cottura). I muffin devono essere umidi all’interno e quindi nonostante lo stecchino non debba essere asciutto neanche deve venir fuori troppo liquido. Umidiccio è perfetto. Il tempo indicato però è perfetto così. Lascia raffreddare prima di servirli.

Ci eravamo lasciati con un entusiasmo incredibile per il Libro di Fai come Isa di Isa Chandra Moskowitz. Da quel giorno, confesso, è stato il mio cuscino per la notte e pure per i riposini pomeridiani. Nel senso che non l’ho mollato un attimo ma stretto a me in calorosi abbracci. L’ho girato in lungo e in largo e quando mi mancava tanto farlo sfogliavo sognante le foto e dicevo questalovogliofare, questalavogliomangiaresubito, questalavogliopure e così via in un preoccupante loop. Mi sono un po’ fissata? Sì. Ho pure guardato il suo blog e pensato di scriverle una lettera di ammirazione e complimenti (devo darmi una calmata, lo so). Il fatto è che non mi entusiasmo davverodavverodavvero mai così. Vivo di passioni passeggere e poi dimentico. In fondo sono una che si innamora di tutto e niente.

Sono un’inguaribile entusiasta che emette gridolini. Per poi annoiarmi e apatica andare in cerca di altro (una psicopatica borderline stai pensando? Ecco. Ci hai preso). Un po’ come accade con tutti gli oggetti. Un giorno guardo la matita con i baffi e dico che non la lascerò mai e disegnerò solo con quella per poi tradirla con la gomma cupcake. Passati tre minuti. Mi piacciono le persone che si descrivono attente, altruiste, generose e corrette. Io proprio non ce la faccio a mentire così. Sono un’egoista, materialista che vive di fugaci passioni (però sono generosa, lo giuro. Sì quello sì) che tendenzialmente dimentica. E accantona. Ma se è amore. Amore puro e vero sarà per sempre (certo qualche volta me ne dimentico perché sono appunto egoista -e molto distratta-  ma poi ricordo sempre). Bene. Per dire insomma che Isa non è una passione passeggera o una matita nuova. Un po’ come Vefa sento già che rimarrà per sempre tra gli odori della mia cucina.

La cosa incredibili di questi Muffin vegan è che nessuno capisce che sono vegan. Bello no? Anche il Nippotorinese è stato preso alla sprovvista. Li ha definiti “non troppo gustosi” ma siamo di fronte a Anton Ego di Ratatouille che trova apprezzabili solo i dolci di Montersino (e come dargli torto? maledetto!) ma anche “non sembra poltiglia vegana assemblata!”. Quindi affidandoci alle parole di Monsieur Pier Melon -come sempre dolci e comprensive- si può dedurre senza dubbio alcuni che sono: BUONI. Leggeri e profumatissimi.

Non amo moltissimo assaggiare roba dolce di questo tipo. Non sono una fan di brioche, dolcetti, muffin e cupcake. I prodotti da forno -pane escluso- non sono affatto una mia passione. Questi muffin però mi hanno colpito proprio per la consistenza e l’odore, così non ho potuto fare a meno di assaggiarli e: la fine. Volevo mangiarli tutti e mentre li fotografavo combattevo con l’altra me stessa -crudele e spietata- che voleva impedirmi di mangiarne almeno sei.

Poi abbiamo optato per due interi e pace fatta *va via ridacchiando e urlando “fateliiiiiiiiiiiiiii! sono buonissimiiiiiiiiiiiii

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7 COMMENTS

  1. Appena ho visto la foto mi sono innamorata di questi muffin… li proverò sicuramente! Ora però vedo di recuperare tutti i post che ho perso in questi giorni… nel weekend – l’unico che l’Inge ha avuto libero da maggio – ci siamo concessi un piccolo soggiorno in Umbria e abbiamo staccato tutti i congegni elettronici! Spero ti sia arrivata la foto che ti ho inviato… Frugolino ha realizzato il suo sogno di incontrare Giorgione (e l’Inge quello di mangiare al suo ristorante! 😉 ). Una marea di baci stellina mia… tu non sei solo generosa, ne hai di meravigliose qualità!!!

  2. ama. ma tanto eh. e ti avrei abbracciata insopportabilmente dall’inizio alla fine di questo post. (ma pure prima e dopo. per diverse ere geologiche se basta.)

  3. Tesoro me ne mandi una quintalata???!!! Non so se su Insta ti è arrivato il mio GRAZIE per il regalo stupendo che mi hai mandato della Tombola!!! Quindi GRAZIEEEE anche qui che è casa tua e anche un po’ casa mia e di tutte noi che ti seguiamo e che ti amiamo fortissimo!!! Anche se non scrivo sempre ci sono! Un abbraccio forte!!!

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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