Ricette Vegetariane e Vegane

Le Fondant au Chocolat di Iaia

Per otto persone

  • 210 grammi di cioccolato fondente
  • 200 grammi di burro
  • 250 grammi di zucchero di canna
  • 5 uova
  • un cucchiaio di farina

Scalda il forno a 190. Sciogli il cioccolato e il burro nel microonde o a bagnomaria e aggiungi lo zucchero. Poi lascia raffreddare un po’. Incorpora le uova, una alla volta sempre mescolando con un cucchiaio di legno. Alla fine la farina. Lavora fino a quando il composto è liscio. Versalo in uno stampo ben imburrato per 22-25 minuti circa e cuocilo. Il fondant deve essere ancora non del tutto rassodato al centro. Togli dal forno. Sforma velocemente e lascia raffreddare su una griglia. Conservala in frigo se la stagione è troppo calda per poi tirarla fuori almeno una o due ore prima di servirla.

Le Fondant au Chocolat è il dolce che mette d’accordo tutti. Roba cioccolatttosa qui ce n’è che straripa in ogni dove (lo scorso anno per Halloween avevo pure fatto una top ten) ma semmai dovessi sceglierne una da consigliare direi sempre e solo Cheesecake chenonèunacheesecake Coulant con Cioccolato Coulant, che è stata la prima ricetta di cui fossi davvero sicura quando ho scritto il libro. Testimonierebbero a favore di questa in decinedecinedecine e decine perché l’ho fatta e proposta svariate volte e mai una delusione. Posso dire che anche la suddetta di oggi avrebbe il favore di moltissimi. La classica Fondant au Chocolat con tannnnnnnnnnnto burro, tannnnnnnnnnnnnnnnto cioccolato e taaaaaaaaaantissssssimo zucchero: una bomba. Che ha quel cuore tenero e avvolgente che manda in iperventilazione gli amanti del cioccolato. Sarò onesta, fosse pure senza burro, mi attrae pochissimo. Pur amando la sensazione della bocca impastata di cioccolato credo che ci sia un limite oltre il quale si cade davvero in un preoccupante pornofood. Il sapore alla lunga, se così esasperato e pesante si perde eccome. Una cosa è mangiarsi otto chili di ceci (volevo dirlo perché sono comunque a favore di determinati sapori in sovrabbondanza) e un’altra se l’aborme quantità è di cioccolato. Nella mia illimitata esperienza (sfido chiunque ad averne mangiato più di me) posso dire che in piccole quantità la goduria si centuplica. Questa è l’ennesima torta bomba al cioccolato, ma che per qualche inspiegabile ragione pur essendo esasperata-esagerata-incontenibilmentecioccolatosa riesce a piacere anche a chi come non riesce ad andare oltre un limite. Perfetta anche per i dopo pasti, in quanto non ciambellosa ma proprio sul cremoso andante, farà riscuotere un successo che senza dubbio alcuno può essere classificato come: assicurato. In un momento di poca capacità di analisi e liberi da paranoie e conteggi calorie poi una bella porzione abnorme di panna montata sopra potrebbe essere la fatidica ciliegina sulla torta. Con questa resa e con la peculiarità di essere veloce da preparare e con pochissimi ingredienti, l’idillio è servito. Tutto, quasi ovvio dirlo, dipende dalla qualità del cioccolato e del burro. Una cosa ovvia dirai tu. Hai ragione ma non sempre ci si pensa. La qualità del burro sarà fondamentale per la cremosità e affidarsi a un prodotto meno commerciale e più d’elitè farà la differenza eccome.

Le Fondant au Chocolat salva la serata. Che siate padroni di casa o ospiti poco importa. Portarla vi farà amare da tutti. Servirla lo stesso. In qualsiasi modo vada è una garanzia.

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8 COMMENTS

  1. Dissento. Cioccolato più ce n’è meglio è. Meglio sto. ( Tipo sparamene in bocca ora 4 kg che voglio che mi esca pure dal naso. )

    Sono sempre stata una tizia equilibrata.

  2. SupermegagigaSlurp!
    Prima di provarla, volevo chiederti di quanti cm è la tortiera che hai usato.
    Grazie grazie grazie!!!

  3. ho bisogno di sapere come si chiama quella pianta merlettata. sono ipnotizzata *_*

    al cioccolato meglio che non ci penso. ché tanto poi voglio le cose salateeeeeee voglio l’hummuuuuuus e le patate lessseeeeeeeeeeeeeeeeeeee
    rinchiudimi subito. sto a fà troppi danni. ma quando arrivano le zucche uffa.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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