Ricette Vegetariane e Vegane

Drizzle Cake: la ciambella natalizia speziata

Cosa? Ho cominciato con il Natale?

Sììììììììììììììììììììììììì!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Drizzle cake? La più famosa è la cugina con il limone arrivata al grande pubblico anche grazie a nostra Signora dei fornelli Benedetta Parodi. Questa è una versione ibrida al financier, sostiene Gordon Ramsay, padre delle dosi. Dice di averla elaborata con l’impasto di questi deliziosi dolcetti francesi che ho eseguito tanti anni fa. Il post se ti fa piacere lo trovi qui. Speziata e capace di profumare un ambiente enorme, è la classica merenda o colazione che ognuno brama in cuor proprio durante le vacanze natalizie (ammesso che le vacanze natalizie esistano in qualche luogo lontano lontano. Oh. Esiste davvero questa Galassia? E soprattutto accettano immigrati? Perché io quasi quasi andrei. La valigia Vintage di cartone ce l’ho. Trovata su Sasse and Belle; che il cielo benedica i londinesi shabby essential chic).

La Ricetta

Per 8-10 PersoneDrizzle Cake tratto dal libro Natale con Gordon (ne ho parlato qui)

  • 250 grammi di burro leggermente salato
  • 50 grammi di farina (più 1-2 cucchiai per spolverare)
  • 2 cucchiaini di cannella in polvere (ma anche altre spezie se ti piacciono)
  • 180 grammi di zucchero grezzo
  • 250 grammi di farina di mandorle
  • 100 grammi di melassa
  • 6 albumi di uova grandi

Per la Glassa:

  • 150 grammi di zucchero a velo
  • 1 cucchiaio di succo di limone
  • 2 cucchiai di panna da montare (facoltativi)
  • palline argentate o decorazioni natalizie
  • zucchero a velo per spolverare

Sciogli il burro in una casseruola a fondo spesso su fuoco basso. Alza la fiamma e cuoci il burro finché inizia a scurirsi. Non distrarti perché brucia in fretta. Togli subito dal fuoco e lascia riposare per cinque minuti almeno, in modo che le parti solide del latte si addensino. Versa lentamente il grasso in una ciotola lasciando nella casseruola le parti solide che butterai. Fai raffreddare il burro a temperatura ambiente. Scalda il forno a 160. Ungi lo stampo con l’olio (23 cm è perfetto) e infarina leggermente. Setaccia la farina e la cannella in una ciotola grande e incorpora lo zucchero e la farina di mandorle. Sbatti insieme la melassa e gli albumi usando uno sbattitore elettrico finché il composto è leggero e spumoso. Incorpora nel composto secco il burro raffreddato, seguito poi dagli albumi montati con la melassa. Versa l’impasto nello stampo e livella. Inforna 50 minuti finché lo stecchino di legno non esce asciutto. Per sformare il dolce chiaramente aspetta che si freddi. Per la glassa mescola gli ingredienti in una ciotola fino a ottenere un composto liscio e poi distribuiscilo sopra la ciambella, lasciandolo colare sui lati in modo coreografico. Completa con le palline e le decorazioni e poi se hai voglia cospargi ulteriormente di zucchero a velo.

Sono giornate di sole e di cieli fatti di rosa, viola e magenta. Ho coperto il terrazzo con un giardino di vetro (ancora non tanto giardino ma solo vetro) dove Koi può scorazzare libera e felice insieme a Vanessa (vi ho detto che ha un’amichetta -Dog sitter non ci piace- dagli occhi color mare che gioca con lei e le insegna tante cose?) distruggendo tutto quello che le capita a tiro. Gli alberi sono montati e non finiti e poi sì, alla fine sono tre. Quello piccolino della zona notte e quello piccolino davanti alla porta di casa non si contano, vero? C’è sempre più voglia di ricominciare e non soccombere. Di disegnare e inventare. Di “abbandonare” un po’ le ricette e dare voce agli amici che mi vengono a trovare. C’è voglia di abbracciare Cristiana, Alessandra, Ombretta e Giulia. Ma anche Luci, Flo e non voglio dimenticare nessuno. Voglia di conoscere Nicol e di organizzare il calendario dell’Avvento. Di fare le tombolate natalizie, confondermi con i regali e scusarmi. Abbracciarvi e ringraziarvi per quest’anno che mi ha visto assente come mai. Che mi serviva per ritrovarmi e capire che direzione volessi davvero prendere, nonostante -a dirla tutta- i dubbi non ci siano mai stati. Non metto la bandiera di Parigi su Facebook e non proferisco parola. La mia opinione vale nulla. Il mio rispetto vale tutto. Continuo per inerzia mentre mi fermo e mi commuovo. Mentre ho paura e mi impongo di sorridere. Penso a Giulia che prende la metropolitana ogni giorno e le scrivo. Ti penso. Mi dice che ha paura di saltare in aria. Le dico di mandarmi un messaggio. Mi dice che lo leggerei tra un anno. Ridiamo e ci amiamo.

E continuo ad amare la mia vita e le vite di chi amo. Le fragilità che aumentano e le paure che per certi versi diminuiscono. Ricordo il primo Natale qui quando eravamo in tanti e poi mi ricordo che siamo più o meno sempre gli stessi. Questa terapia online ha cambiato la mia vita e mi rendo conto quella delle persone che amo. Trame fitte si sono attorcigliate come vischi e baci sotto questo sono stati la forza di ognuno per andare avanti e crederci. Che questo Natale avrà luci e sorrisi. Non ho veramente paura, sai? Mi basta arrotolare l’orecchio di Koi e darle bacetti. Rincorrerla gridando che mi arrabbio se non sputa la pallina. Mi basta guardarla mentre mi fissa con il naso glitterato. Ha rubato l’ennesimo addobbo. L’ha masticato. L’ha ingoiato. E finge di non aver fatto nulla. Ha le zampe glitterate, pure. Sembra Fantozzi quando va in discoteca all’insaputa di Pina e gettano quel fumo fluorescente nei capelli. Poi lui si infila a letto e Pina dice: Sei stato a lavoro? Sì. Sono stato a lavoro ed è stata molto dura. E Pina sorride infelice. E si addormenta.

Io al contrario non sorrido infelice. Lo sono davvero.

Ho ricominciato a fumare per un po’ di giorni e poi ho smesso. Poi ho ricominciato e poi ho smesso di nuovo. I miei vizi ormai durano poche settimane. Poi torna il regime. Non mi rende infelice neanche questo. Non sono più una macchina ma ho debolezze e le ammetto. Non sono più ligia al dovere e il panino, quando capita, lo mangio. Sono più flessibile. Mi perdono di più. Vivo di più.

Perché del resto forse è questa la felicità. Amare. Essere amata. Pensare di amarsi un po’. Più semplice di così.

Curiosità

  • Il Babbo Natale è stato acquistato su Amazon
  • Il centrino l’ho rubato a Nanda. Antico e bellissimo
  • L’alzata è di H&M Home
  • Pukka Original Chai è uno dei miei tè (senza teina) preferiti del momento
  • La casetta uhm. Non ricordo come sia finita in casa (‘nnamo bene)

Il mio Canale Youtube

Se ti fa piacere iscriviti al mio Canale Youtube (che trovi qui) perché per questo Natale ci saranno tantissime VideoRicette e molte sorprese. Credo proprio che comparirò anche io. Voglio proprio rovinarvelo. E’ deciso!

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9 COMMENTS

  1. (io ti amo e vado a prendermi ad avvolgermi la faccia in pacchetti di fazzoletti. e magari non tremo più e mi alzo. però prima vedo il video.)

  2. Vivi a mille ed amati (che noi amiamo te) <3
    (qui il cielo è grigio, a bassa quota scende qualche batuffolo di neve e io sono in ufficio con la febbre, quindi vorrei una fetta di torta, grazie.
    E voglio abbracciarti, il prima possibile <3)

  3. Bisogna essere più morbidi e permissivi con noi stessi! Come
    Dici tu non siamo macchine e la vita dobbiamo vivercela senza rimorsi ma in maniera amorevole.
    Sei tutto noi, io mi rispecchio tantissimo in quello che tu trovi il coraggio di scrivere davanti a tutti.
    Che il nostro caro e festoso Natale abbia iniziooooooo
    ❤️❤️❤️

  4. Proprio qualche giorno fa, pensando al Natale e a tutte le cose che rappresenta per me, mi sono resa conto che ormai non sarebbe lo stesso senza di te e questo tuo meraviglioso angolo. Negli ultimi anni queste stanze mi hanno accompagnata nella preparazione dell’albero, mentre sfornavo dolcetti e biscotti, mentre sceglievo e impacchettavo regali… le ricette, le tombole, le idee, ma soprattutto le parole, le risate, gli abbracci. Certe cose le abbiamo condivise realmente. Io ci credo in questo. E per questo non finirò mai di ringraziarti. Oggi più che mai sento il bisogno del Natale e del suo calore. Sento il bisogno di quella luce e di quella forza. Perchè il mostro si sta portando via un pezzetto del mio Natale e se solo la mia energia potesse essere d’aiuto per opporglisi allora non posso mollare. Devo essere una roccia. E sono pronta. Sono qui, con il grembiulino per riempire di nuovo teglie di biscotti mentre chiacchiero con te e tutte le persone splendide che saranno nel tuo salotto, bevendo tisane e cioccolate calde, litri di caffè e spremute; sono qui con la tutina e le scarpette a correre verso i traguardi delle tombole, commento dopo commento; sono qui, ad accoccolarmi sul tuo splendido divano, a litigarci la copertina, con Koi che rincorre Frugolino…che, se guardi bene, ha lì, nella tasca, la letterina per Babbo Natale, perchè… “anche se Alessandro ha detto che Babbo Natale in realtà sono solo i nostri genitori, a me non importa, io ci voglio credere perchè è bellissimo”. Grazie Iaia. <3

  5. Ciao Iaia!
    Ti lascio un bacione qui!
    Questa torta sembra spaziale 😉 al momento sono nella fase in cui mi sto rimettendo a stecca e cerco il mood giusto, ma ogni tanto qualche dolcetto più confortevole ci sta! :*
    A Trieste ancora niente addobbi… Qualcosa mi piacerebbe metterlo, ma essendo a casa di Stefano, l’ultima parola è la sua. <3

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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