Ricette Vegetariane e Vegane

Vegan Man. Il manuale perfetto per atleti

Ho acquistato Vegan man perché prendo qualsivoglia libro vegano e parto da qui. Onestamente, diciamo. Lo avrei preso a prescindere e come nel novanta per cento delle volte -perché non ho il tempo di andare più in libreria- l’ho infilato velocemente senza guardare più di tanto nel carrello Amazon. I libri -insieme alle borse e ai nani da giardino- del resto sono la mia malattia. Poco importa se mi piacciano o meno sfogliandoli. Io li prendo e poi si pensa. Male non fa, mi dico. Pur sempre un libro. Soldi a prescindere ben spesi.

Una volta ricevuto -confesso di non aver guardato nulla sul web e neanche un’anteprima- sono rimasta immediatamente colpita dai colori della copertina e non accade spesso, soprattutto nell’editoria vegana italiana. Cominciandolo a sfogliare stavo già per innamorarmene e a metà libro emettevo gridolini entusiasti abbracciandolo forte forte e urlando ilmiotesssssooooorrrrro. Non credo che mi manchi un libro di cucina. Li divoro, colleziono e amo e “li ho tutti” voglio pure dirlo con quel fare antipatico, ecco. Quando dico tutti intendo proprio tutti. Vegan e no. Quando qualcuno viene in casa mia e mi guarda con gli occhi da lemure dicendo “Ma questa libreria è solo di libri di cucina?” mi piace sempre rispondere “No. Ce ne sono altre tre”. Alla mia perversione favole-fumetti-gialli e horror in ogni dove poteva non aggiungersi del resto la cucina? Giammai.

Libro che ho letto in un giorno e amato in un minuto. Libro che per assurdo consiglierei caldamente a chi non è vegano. Non tanto perché chi lo sia non saprà che farsene, anzi. Il fatto è che ha ricette talmente gustose ed esteticamente accattivanti che riuscirebbe a far venire l’acquolina in bocca anche a mamma, notoriamente mia acerrima nemica. Alla vista della peanut butter-banana cake nelle ultime pagine si sta già navigando tra la dolce bavetta.

Tento di moderare l’entusiasmo e procedo con calma. In copertina già cominci a dire: bel libro. Onestamente è un bel vedere Fabrizio Bartoli e chi mi legge sa che non mi lancio mai in vergognosi apprezzamenti e insulsi commenti femminili, ma oggettivamente si tratta di una reincarnazione in chiave fumettosa di un super eroe degno delle avventure acquatiche di Steve Zissou. Come se fosse uscito da quel sommergibile, avendo preso però ispirazione -per abbigliamento e forma della barba- dai marinai con l’immancabile maglietta a righe. Visioni deliranti a parte, Fabrizio Bartoli è tra i maggiori esponenti italiani di Cross triathlon, con varie vittorie a livello nazionale. Toscano e appassionato di cucina naturale e vegan, si avvicina al triathlon e partecipa a competizioni e campionati italiani e internazionali di altissimo livello. Da quando RunLovers è diventata la mia seconda casa so esattamente cosa ci sia dietro la parola triathlon e questo fa sì che oltre i doverosi inchini, applausi e gettate di petali freschi di fiori al suo cammino mi faccia pure strabuzzare gli occhi per la divulgazione-messaggio lato vegan. Ho letto in questi mesi molti libri riguardanti la dieta vegana che tantissimi atleti e triatleti seguono ma di italiani, francamente, ancora neanche l’ombra. Arriva Fabrizio Bartoli e vuoi che io non vada sul terrazzo a sparare due sobri fuochi d’artificio?

Ma ne vale la pena? E il prezzo?

Il prezzo potrebbe sembrare altino e si aggira intorno ai 25 euro ma li vale tutti. Le fotografie sono semplicemente belle e senza fronzoli e le firma David Bonaventuri. La tipologia delle foto è quella che ti fa proprio entrare nel piatto come se un occhio fotografico fosse posizionato sulla forchetta o sul cucchiaio al momento dell’affondo. Piatti vegani per nulla scontati e davvero appetitosi, che ribadisco faranno impazzire anche chi vegano non è proprio per il mix di abbinamenti che fa l’occhiolino anche all’Oriente.

  • La cosa che mi piace di più è il primo capitolo in quanto delinea e ricalca quello che hai per le mani. Si fa uno schema dei quattro personaggi tipo:
  • Low Cal – il dilettante della dieta, comincio lunedì!
  • Fitness Lover – il filosofo del fitness
  • Muscle Maniac – lo sciamano della palestra
  • Endurance Maniac – il guru dello sport

Bartoli ti spiega facilmente e in modo assolutamente piacevole come introdurre l’allenamento nella tua vita. Ti dà anche qualche spunto su quella che potrebbe essere una routine quotidiana. La cosa più importante da fare inizialmente, dice, è quella di accelerare il metabolismo combinando un allenamento base a corpo libero composto da vari esercizi per aumentare e mantenere la massa muscolare e poi un allenamento cardiovascolare che permette di perdere il grasso.

“Questo libro unisce ciò che sono, un atleta e una persona che nella vita ha scelto di seguire un regime alimentare che sia in linea con le proprie idee. Qui sono rappresentati i tre aspetti basilari della mia vita: lo sport, l’alimentazione e il rispetto per gli animali”.

“Io mi alleno, mi alleno tutti i giorni e l’unica cosa che mi distingue dagli altri atleti è che la sera quando arrivo a casa non mi butto su una bistecca al sangue ma mangio vegano. Semplice e lineare”.

Schematico ma non noioso per ogni tipologia di atleta o wannabe, si sofferma su consigli riguardanti la colazione, cena e quelli che lui chiama spezzafame, ovvero i classici spuntini. Ricorda (e gli ho voluto molto bene) quanto sia inutile mangiare e consumare chili di carboidrati prima della gara che dice siano sono perfetti per gonfiare. Sfata miti e leggende. Parla di lunghi e pubblica la tabella con l’esempio di una sua settimana di carico descrivendoci le ripetute, le giornate dedicate al lungo e quelle al combinato. Non si ferma qui e con delle infografiche (adorabili e facilissime!) ci spiega il warm-up e gli half plank con i piedi incrociati. Side plank, upper body e sequenza T-Y-W con manubri. Mette pure a disposizione graziosissime righe per prendere appunti e note facendo diventare questa incredibile Bibbia utilissima pure una piccola agenda personale. Dopo sessanta pagine di allenamenti, introduzioni, spiegazioni e tabelle va detto che si ha voglia di averne ancora e ancora. Stupisce proprio la fluidità. La semplicità e al tempo stesso la preparazione. Il piano editorale che è stato preciso, mirato e impeccabile. Nell’interezza non riesco a immaginare qualcosa che potesse essere fatto meglio. Va detta questa cosa delle sessanta pagine “introduttive” alle ricette perché potrebbe non interessare (anche se c’è da chiedersi chi mai non potrebbe interessarsi, proprio perché il linguaggio non è tecnico e noioso) chi pretende di avere tra le mani solo un semplice libro di ricette.

Ma le Ricette ce le dici?

 Le Ricette sono così suddivide:

  • I primi
  • Le insalate
  • I piatti unici
  • I secondi
  • I dolci

A seguire Le basi e i superfood giusto per rendere il tutto ancora più completo, utile e lasciamelo dire ancora una volta: perfetto (sì. Mi sono entusiasmata troppo e non posso fermarmi, mi dispiace. Sembro una dodicenne al concerto del suo idolo. Me ne vergognerò rileggendomi ma coraggiosamente devo andare avanti).

Le ricette sono sostanzialmente, dice Bartoli, i piatti che mangia regolarmente nella sua vita quotidiana. Un’altra delle cose che ho più apprezzato è stata la conclamata sincerità con la quale afferma di non aver avuto inizialmente idea di come trascriverle perché “vado a occhio in base a quello che trovo in casa”. Il vero lavoro, sostiene, quindi è stato quello di appuntare giorno per giorno le ricette con le dosi e i procedimenti. Ne ho già provate diverse e delle polpette dovrebbero pure comparire su RunLovers (non so se questo post uscirà prima o dopo la pubblicazione degli Hamburger-Polpette di lenticchie nere tratti da questo libro ma sono buonissimi e qualora ti interessasse catapultati nel campo Cerca di RunLovers e metti: hamburger di lenticchie nere e li trovi di sicuro!).

Bordatino che è una zuppa di fagioli e cavolo nero con farina di mais e pomodori e coste di sedano buonissima. Polenta di ceci con funghetti e pane croccante al rosmarino, pappa al pomodoro, bibbonese ovvero linguine integrali con pinoli e prezzemoli, gnocchi di patate e basilico su crema di melanzane, tortelli di zucca e mandorle, gnocchi di barbabietole e nocciole, pasta di kamut con ragù di soia e piselli, gazpacho rosso con schiuma di basilico, pappardelle arancioni ovvero con latte di cocco e salsa di arachidi al sentore di lime (deliziose!), insalata di cavolo cappuccio con arance, cipolla rossa, mazzetto di coriandolo e altre meraviglie tra cui i semi, burger di ceci e cous cous, caesar salad con il tofu e il sesamo, burger di quinoa e patate al rosmarino, calzone e pizza di zucchine (che voglio provare prima di subito), seitan alla livornese, polpette di ceci e amaranto e tantissimo altro perché si tratta di ben ottanta ricette che non sono assolutamente poche. Presentate ripeto in modo eccelso con fotografie incredibilmente semplici ma che ottengono un risultato -lato papille gustative- incredibile. Sui dolci non ci metto becco perché sembrano davvero deliziosi ma non ne ho provato neppure uno e come ho avuto occasione di dire sin troppe volte sui dolci di questa determinata pasticceria è sempre meglio prima metterci le mani. So che voglio farle tutte: sacher (vediamo se riesce a superare la mia santa vegan sacher che faccio da anni), crostata con crema di riso e bacche di Goji, pancake di banane, cheese cake ai frutti di bosco, pudding di riso con frutti di bosco, pudding di riso ricco, chia pudding, porridge immancabile per la colazione e molto altro.

Un libro da acquistare senza battere ciglio se:

  • sei vegano e sportivo
  • non sei vegano e sportivo
  • non sei vegano e non sei sportivo ma vorresti cominciare con un’alimentazione sana non necessariamente vegana ma semplicemente sana
  • Tutti

 

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12 COMMENTS

  1. Uno dei tuoi articoli meno privati che ho preferito. Nel senso che quando ci fai entrare un po’ sotto la tenda dei giochi e mi commuovo come e più che davanti a un film Pixar semplicemente ti amo. In questo caso ho un atteggiamento più pacato e ti stimo. E ti ringrazio per la bellissima e completa recensione di un libro che, grazie a te, entra di corsa nel carrello Amazon di una non-vegana che si pone delle domande (e ancora ricorda quando da piccola accarezzava le mucche da latte del suo papà). E ti trovo simpatica 🙂 ma quello sempre. E anche gnocca 😉 Semprissimo.
    Da dentro la mia grotta guardo fuori e pondero se sia il caso di uscire. Per oggi mi limito a osservare i raggi di sole. Sto cercando il modo di mandarti qualcosa di personale. Rimando ancora. Ma presto, un passo fuori lo farò.

  2. eeeeeh.
    la dieta da lunedì dici?
    Mi hai chiamato? XD
    E comunque bastaaaa! Mi fai mettere nella wishlist tutti i libri!
    Aiutooooo XD
    (in realtà ti amo e visto che ho 5€ di sconto da usare, lo compro subito.)

  3. anch’io faccio parte del gruppo “sono assolutamente a dieta da lunedì”!!!!!!!!
    vediamo se con questo libro inizio a farla veramente?!!

  4. La libreria di Iaia é sempre la mia preferita…se si tratta di libri vegani e fumettosi poi é la fine!! Sicuramente finirà nel mio prossimo carrello amazon 🙂 baci

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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