Ricette Vegetariane e Vegane

12 Cibi preferiti del periodo

What I eat in a day

Su Youtube -come accadeva un decennio fa su Splinder- c’è la moda dei tag, ovvero dei test. Quello che accadeva due-tre decenni fa con i test sul giornaletto, sì. Gira che ti rigira in fondo non cambia mai niente. E allora le domande: il tuo cibo preferito, il tuo colore preferito e cose neuronalmente impegnate tipo queste scatenano la fantasia in ogni dove. Premesso che non ho mai mai amato i test in genere o non ho mai partecipato a nessuna “catena” bloggereccia un decennio fa, c’è da dire che se non vengono seguiti degli schemi ben precisi da quell’idea può nascere qualcosa di utile o avvicinare semplicemente chi come me sta da questa parte e chi come me -allo stesso modo- sta dall’altra parte della schermo, quindi ben venga. Per quanto io mi sia esposta negli anni anche con argomenti che definire privati è un eufemismo, non è che mi sia messa totalmente alla mercé della rete. E quando dico rete non intendo di certo le anime belle che hanno deciso di seguirmi e tenermi compagnia. C’è sempre un confine che va rispettato ed è bello che ognuno stabilisca quale sia adatto alle proprie esigenze e al proprio modo di essere e ragionare. In fondo è sempre una questione di ciò che si è disposti a rinunciare e avere. Diciamo che non mi sono mai fatta troppi ragionamenti o elucubrazioni mentali. Semplicemente ho rispettato sempre chi mi è stato accanto e non ha deciso come me di esporsi senza che qualcuno abbia dovuto chiedermelo. Difficilmente sono apparsi volti dei miei amici, parenti e persone a me vicine per mia scelta esclusiva. Se poi qualcuno ha avuto il piacere di comparire non ha potuto che farmi felice ma sempre con parsimonia e attenzione. È già difficile essere responsabile della mia immagine, figuriamoci di quella degli altri. In fondo sono parsimoniosa pure con l’immagine di Koi, perché per quanto possa essere assurdo pensarlo lei è mia. Appartiene a qualcosa di talmente privato che esporla giusto per fare vedere un bel musetto sembra irrispettoso. Questo inutile chiacchericcio perché ci tengo tantissimo a sottolineare che il mio percorso su Youtube -appena cominciato- non ha uno schema o una linea ben precisa. Quello che so è però che avvicina pericolosamente e varca quei confini per me importantissimi. Se dai di più visivamente ci si aspetta di più. Un po’ come accade con Snapchat. È successo infatti -involontariamente- che io abbia ripreso anche delle parti della mia abitazione privata come -coscientemente- non mi era mai capitato di fare. Se da una parte questo “mi avvicina” a chi da anni mi vuole bene e segue con enorme affetto -che tento di ricambiare e moltiplicare nei modi a me disponibili e possibili- “mi allontana” dalla mia idea di rispetto non solo per me ma per chi mi sta accanto. L’esperienza visiva in movimento ho capito essere incontrollabile rispetto a quella statica come un’illustrazione o uno scritto. Scatta qualcosa che se non riesci a individuarlo fa sì che i confini si annientino e in principal modo sia tu stesso a cadere in tranelli finora impensabili.

Se qualche mese fa mi avessero detto che avrei fatto “what I eat in a day” ci avrei riso su, parecchio. Poi ho capito che quando dai una minima parte di te è giusto anche mollare quello che stai cercando di trattenere. Sempre sotto stretto controllo. E lo devi fare più per non costringerti a darti sempre delle regole ferree che altro. So come funziona la rete sia da una parte che dall’altra e ogni mossa può dimostrarsi indimenticabile nell’accezione positiva e negativa del termine. C’è chi può ergerti a musa ispiratrice e nel mio caso -lato cibo- sbaglierebbe ed è per questo che tento sempre di mantenere una linea precisa e di distacco. C’è chi può recepire una porzione sbagliata e credere che tutto quello che viene visivamente offerto corrisponda alla realtà. Potrei continuare ad andare avanti per ore con questa chiacchierata tra amici ma la verità è che forse ho bisogno solo di giocare un po’. Essere meno rigida con me stessa. Ricominciare e trovare un altro tipo di equilibrio perché sono così tante le mie costrizioni che a volte faccio fatica a contenerle tutte. Per questo mi sono detta che sì. Il momento Cioè e test da quindicenne poteva pure starci.

E che forse poteva diventare una nota fuori dal coro. Poteva ricordare che questi sono giochi. Poteva sottolineare che è dal nutrizionista che si deve andare e non improvvisare e mangiare quello che una Youtuber o Blogger consiglia. Essere io stessa produttrice e spettatrice di qualcosa che inevitabilmente sta cambiando ancora una volta il modo di comunicare e percepire.

Non ho molte qualità e sono una distruttiva masochista per antonomasia ma semmai dovessi dire un mio pregio non farei fatica a sceglierlo. Anche perché credo di avere solo questo: l’autocritica. Ho una fortissima autocritica che credo possa essere un buon punto di partenza per crescere ed essere una nota stonata e accordata male. Individualista nell’omologazione. Credo si possa sintetizzare così. Ho scelto volutamente le due tipologie che mai avrei creduto di fare, ovvero “cosa mangio in un giorno” ipotetico e i 12 cibi preferiti del momento. Chi mi segue da anni conosce per certo il mio modo di pensare. Youtube non sarà mai un lavoro e non potrà essere per me una fonte di guadagno. Se lo fosse -come tutte le cose che ho fatto- finirebbe nelle tasche di qualcuno sicuramente più bisognoso di me.

Mi affascina tutto questo. Mi fa sentire come sempre aliena a un sistema. A un modo comune di pensare e ragionare. Lo faccio per una forma di voyeurismo anche nei mie confronti. Per testarmi, capirmi, analizzarmi e criticarmi.

Poi come ieri mi arrivano messaggi che ribaltano tutto. C’è chi mi ringrazia per dare un po’ più di me. C’è chi mi dice che da quando sono su Snapchat mi sente come un’amica. Che faccio compagnia in una situazione brutta con le mie adorabili sciocchezze. Che “non ti ho mai commentato ma so quanto ti costa esporti e allora lo faccio anche io” e. C’è che poi tutto scompare e mi dico: semplicità.

Forse se davvero prendo tutto con più semplicità ricordandomi e ricordando sempre e senza problemi chi sono e da dove vengo allora anche questa volta non mi perderò.

I 12 Preferiti *Food Edition*

Ho già fatto le doverose premesse nel video What I eat in a day. Che bisogna andare dal nutrizionista. Che queste vogliono essere chiacchierate. Che non saranno mai spottoni o prodotti ricevuti (per mia etica non ho mai ricevuto prodotti. MAI). C’è davvero l’ingenuità, la verità e la voglia di comunicare, condividere e imparare. Soprattutto da parte mia.

Non c’è niente di più importante che la comunicazione. Ed è nella comunicazione che molte volte si trova la salvezza. Perché il silenzio è un po’ come il buio, no? È non vivere. Nascondersi. Celarsi. Spaventarsi.

Dodici cibi preferiti e quello che mangio -ad esempio- in un giorno. Poi ci sono giorni che mi butto giù tre vaschette di gelato. Poi ci sono giorni che digiuno. Poi ci sono giorni che mi mangio otto panini con l’avocado e rantolo in un angolo. Poi ci sono giorni che mi dico: oh, ma lo sai che ti dico? Non lo voglio il tofu! Voglio tre barrette di cioccolato.

Perché in fondo nessuno è migliore di un altro. Siamo fondamentalmente una massa omologata uguale e diversa che cerca, spera e vuole la stessa cosa e il contrario. Un continuo movimento. Altrimenti sai che noia?

 

 

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6 COMMENTS

  1. Ciao Iaia, mangi delle cose che mi spaccherebbero allo stomaco. Tipo il succo d’arancia a stomaco vuoto! @_@ Stai serena che non ti imito :op ma il sale con le erbette mi intriga tantissimo 😉 Mi hai fatto scoprire il pudding (che ora amo) e il burro d’arachidi e quindi cum grano salis ti prendo come fonte di inspirazione. E anche io amo i ceci 😀 E… condividi tanto e anche tutte le stranezze e gli squilibri e le manie e le chiacchiere a briglia sciolta e mi sono persa e comunque meno male che ci sei 🙂 :*

  2. […] What I eat in a day Su Youtube -come accadeva un decennio fa su Splinder- c’è la moda dei tag, ovvero dei test. Quello che accadeva due-tre decenni fa con i test sul giornaletto, sì. Gira che ti rigira in fondo non cambia mai niente. E allora le domande: il tuo cibo preferito, il tuo colore preferito e cose neuronalmente impegnate tipo queste scatenano la fantasia in ogni dove. Premesso che non ho mai mai amato i test in genere o non ho mai partecipato a nessuna “catena” bloggereccia un decennio fa, c’è da dire che se non vengono seguiti degli Leggi la ricetta completa su Gikitchen […]

  3. sei integra. e sei capace di guardarti. (sei anche estremamente severa, ai limiti dell’ingiustizia nei tuoi confronti. ma non posso dire una cosa del genere senza sorridere e volerti abbracciare molto forte. perché un po’ penso di capire e mi sembra una realtà così vicina.)
    in sostanza finché sei tu non sbaglierai mai. e non c’è da aver paura perché non ti racconti bugie, non stai cercando esaltazione ma comunicazione. e dannazione quanto è difficile.
    non mi sento influenzata da te (per sicurezza devo sempre pormi questo genere di domanda). da anni mi sei di ispirazione continua. marginalmente con il blog, i video, i prodotti che non conosco, i progetti collaterali. ed è paradossale perché già tutto questo fa una differenza assurda. ma quello che mi cambia davvero le giornate accade ad un livello più profondo, per la persona che sei e che ho avuto la fortuna di poter scorgere e sentire vicino e tenere con me negli stessi posti dove nascono sogni e visioni e disegni.
    ti ammiro e ti voglio bene Alivo. sei una imponente e continua meraviglia. punto.

  4. Anche io adoro Dammann! Però qui è un po’ difficile da trovarlo “originale”, ma lo vende una piccola botteguccia. Per ora ho quello ai Tre fiori e uno che si chiama Imperial Or, che ha un sapore affumicato davvero particolare!

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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