Ricette Vegetariane e Vegane

Cioccolata calda cotta nel latte e nel tè

e Buon Compleanno, a me

Domani ti racconterò di come è andata ieri. Ho organizzato un tè della mezzanotte davvero speciale per aspettare il dodici, dodici alle dodici ma questa volta di notte per inaugurare il salone e la cucina vittoriana; il mio nuovo ufficio, il mio nuovo inizio -per più della dodicesima volta- e ancora una nuova me. In un crescendo senza mai smettere di aver paura: di essere diversa e di cambiare. Oggi voglio offrirti una cioccolata calda che faccio spesso, sia con il latte di soia e l’amido di mais senz’altro che cacao amaro in polvere e pezzi di fondente e sia quella che mi piace preparare con una base di tè. Ci hai mai provato? Al posto dell’acqua o del latte, come preferisci, usi il tè. Un tè speziato magari bianco indiano, chai o anche a base di zenzero e frutta invernale. Basta solo portare a bollore, aggiungere il cacao e girare, poi un pochino di amido di mais o riso o l’addensante che preferisci, zuccherare come preferisci e speziare. Ci vuole davvero poco a fare una cioccolata calda indimenticabile per un momento importante, meditativo e silenzioso. In questi giorni frenetici dove a volte, diciamolo, la sensazione di nostalgia non ci abbandona e molto spesso qualche lacrima riga il nostro volto. Come una disperazione lenta e dolorosa ma al tempo stesso liberatoria. A me capita fissando le lucette, sai? Soprattutto l’effetto fade, quello lento che pian piano si illumina e poi si spegne. Come la vita. E allora quando si spegne faccio un sospiro e aspetto che esplodano di nuovi le luci.

In questi giorni c’è Ombretta, che è venuta da Roma per farmi il regalo più bello. Quello di disegnare insieme, prendere il tè e la cioccolata. Raccontarci, ridere, abbracciarci e fissare le luci.

Ho sempre amato il mio compleanno: così particolare per la data e le coincidenze del dodici, per l’organizzazione sempre di feste diverse e per quell’entusiasmo mai perso anche quando ho dovuto cercarlo dopo aver attraversato leghe sotto i mari in tempesta, eppure quello di quest’anno non lo sento. Non mi fa paura e neanche mi piace. Non l’ho aspettato e neanche rinnegato. Lo voglio vivere velocemente però questo sì; voglio che passi in fretta per non focalizzarmici e per non pensare che papà non ci sia. E che non arriverà neanche al prossimo. E neanche a quello successivo.

Perché in fondo alla domanda “che regalo vuoi?”, che altro potrei risponderei? Io non ho tutto senza lui. E non lo avrò proprio per lo stesso motivo.

Voglio raccontarti del mio tè di mezzanotte, della mia torta, dei macaron e degli scones. Voglio raccontarti dei fiori, degli abbracci, del rose tea e pure di quello al caramello e al fondente. Devo parlarti di nuovi tè e pure della Victoria Sponge più buona che abbia cucinato. Per non parlare dei gingerbread e dei quattro biscottini che ho dato come cadeau a fine serata: rappresentavano papà, me, mamma e Pier. E poteva mancare Koi? No. Voglio parlarti di quella ghiaccia reale che li decorava e che stava un po’ nel cuore di tutti proprio perché non c’era lui.

Ma voglio raccontarti di come lui ci sia in ogni cosa che faccio, dico, organizzo e penso. Il perché è presto detto: io sono lui.

“Siamo la stessa cosa”, mi hai detto. Quanto è vero papà. Quanto è vero. Siamo proprio e sempre la stessa cosa. E io non smetto di aspettare te e me. Nel frattempo cercherò di migliorarmi sempre e costruire mondi. Proprio come te.

Guarda che se vai giù sotto le foto c’è un regalino per te.

Grazie infinite. Lo dico già in anticipo ma per i bacetti ci aggiorniamo prestissimo.

 

Il Regalo te lo faccio io

Perché tu me lo fai ogni giorno seguendomi. Oggi la tombola prevede uno dei bollitori di design più famosi e che mi piacciono di più. Il bollitore Alessi con le finiture in bianco. Volevo un oggetto che mi rappresentasse. 

 

Acciaio e bianco, design pulito e inimitabile di Alessi. La fantasia. E un piccolo uccellino che fischia quando è pronto il tè. Direi che è perfetto. A parte ti spedirò il mio libro e un tè. Vince il numero 48.

 

 

 

 

 

 

 

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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