Ricette Vegetariane e Vegane

Il mio Tiramisù alla zucca

Quando comincia l'autunno penso sempre a una cosa: al tiramisù alla zucca

Su RunLovers oggi è uscito un mio nuovo articolo e ti parlo del tè e di come mi ha cambiato. La scorsa settimana ho scritto un articolo dal titolo “Ti parla la Pollock delle zuppette”, che in chiave sarcastica racconta quello che provo per le zuppette e minestrine.

Sono giorni parecchio impegnativi ed è inutile ripeterlo -ma lo faccio (boh!)- per tutti. Lunedì ho inaugurato il salone e la cucina vittoriana (che per inciso non so ancora come chiamare. Iperuranio no, perché sostanzialmente è un altro luogo) organizzando un tè di mezzanotte per una quarantina di persone; leggi: parenti strettissimi, amici strettissimi, persone strettissime issime che amo. Nonostante sia stato organizzato in pochissimi giorni è riuscito tutto al di sopra delle mie aspettative. Ci sono molti momenti che ricorderò per sempre con infinito amore e poesia: cantare con lo zio Gabriele “Ricordati di me” a squarciagola con il cappotto di Guido sulle spalle, Ettore che mi fa fare un tiro e io che mi dico “ma sì, saranno pure passati dieci anni ma una la fumo!”, Ombretta vicino mia nonna che sorride con le sue trecce e i suoi orecchini elegante come una damina dell’ottocento, Caterina che mi sorride e poi abbraccia fortissimo e quella frase “Ho aspettato tutto questo tempo per dartelo” detta da mia nonna.

Aprire il pacchetto e trovare quel bracciale che le aveva regalato nonno. Con la custodia originale, il suo sorriso e la commozione di tutti. Il valore inestimabile di un oggetto per le storie e i ricordi che porta dentro. Ce lo aveva al matrimonio dei miei genitori, al mio battesimo, alla mia comunione, quando si sono sposati i miei zii e pure quando sono stata la madrina di Puntino. Giulio con un suo amico ha pure intagliato sul vetro un’upupa in ricordo di papà e l’ha illuminata. I regali pensati, costruiti e ricercati.

I balletti appena accennati con la nonna che all’orecchio mi dice “appena compio novanta anni mi porti a ballare?” e la promessa che sì. Ti porto a ballare nonna, tra due anni. Mi piacerebbe avere più tempo per fermarmi, come dicevo oggi su RunLovers, perché è giusto e bisogna farlo per se stessi e per chi si ama. Ma Ombretta è qui. I nostri progetti prendono sempre più corpo, il nostro durissimo lavoro e impegno si sente sulla pelle e alleggerisce il cuore e va tutto così veloce che sembra a rallentatore. Sogniamo di fare i puoti per Paolo mentre sistemiamo la dispensa e giuriamo di vedere Kantaro che ne ha parlato Ste. Ci diciamo che facciamo un vlog, finiamo un disegno, saliamo sull’Etna, prendiamo un tè, finiamo quel progetto, iniziamo l’altro, facciamo questo e quello e poi. Partiamo, torniamo, ripartiamo e.

E poi come sospese in un acceleratore esagerato che è pure un rallentatore ci troviamo sul divano a inventare storie, interpretare personaggi e ridere. Di quelle risate che io avevo dimenticato.

Ombretta è il mio tiramisù. E con lei divento quel savoiardo morbido inzuppato di dolcezza e sogno. E non quel secco e freddo impasto con la crosta che fa fatica ad ammorbidirsi.

La ricetta base del tiramisù che ho usato è quella di Valentina Gigli, che ho modificato un pochino nel tempo e ho aggiunto questa quantità di zucca. Assaggia senza problemi e decidi tu.

Ingredienti

250 grammi di mascarpone

160 grammi di tuorli (La Gigli ne mette 200)

200 grammi di panna freschissima da montare

100 grammi di zucchero

450 grammi di polpa di zucca già cotta (puoi aumentare tranquillamente)

Caffè

Savoiardi

 

Procedimento: Monta i tuorli con lo zucchero per bene finchè non ottieni una crema molto morbida e vellutata. Monta quindi in un altro recipiente la panna. Il recipiente e la panna devono essere freschi di frigo.

Aggiungi la panna al composto tuorli-zucchero aiutandoti con la spatola in silicone e compiendo movimenti dal basso verso l’alto. Lentamente, meticolosamente e facendo incorporare aria. Rimestare a caso farebbe smontare la crema e la renderebbe liquida e inadatta in seguito. E’ quindi importantissimo seguire scrupolosamente queste indicazioni. Aggiungi poi la polpa di zucca.

Prosegui infine alla classica composizione del tiramisù. Alternando i letti di savoiardi, inzuppati nel caffè, con la crema. Per poi finire il tutto con una generosa spolverata di cacao amaro e ciuffetti di panna aiutandoti con la sacca.

Questa crema è adattissima per essere aromatizzata in infiniti modi. Con scaglie di cioccolato o cocco essiccato ma anche the matcha e orzo.

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14 COMMENTS

  1. ❤️❤️❤️ a valanga, a te e a Ombretta… chissà quanta meraviglia starete producendo! Vi stringo forte! ???

    • E noi stringiamo fortissimo te dolcissima Luci.
      Ci perdoni che il 13 lo abbiamo completamente dimenticato?
      Ho dimenticato anche la zia Luciana, mi credi?
      È stato un giorno talmente impegnativo che tra compleanno, inaugurazione e natale in arrivo io e Ombretta siamo completamente nel pallone 🙁
      scusaaaaaaa

      • Ma scherzi?! Non dovete assolutamente preoccuparvi! Vi voglio tanto bene e so che mi pensate comunque! ^_^ <3

    • Pazzie Amore mio <3
      Buonissima anche sulla victoria sponge o lievitati o ciambelle o per ricoprirci il divano *_*
      Una tempesta di cuori e baci.

  2. ma io ho fame solo a vedere la foto e questa storia che era solo per persone strettissime mica mi va tanto giù:p….scherzi a parte immagino la gioia nell’aprire il pacchetto pensato da tua nonna e l’upupa-mi perdoni se non so cos’è, poi cerco su google prometto- in ricordo di tuo papà…bacioni

  3. Ciao Lisa, ho una cena sabato sera e mi sono ricordata di aver visto sul tuo Instagram questo tuo tiramisù di zucca che mi era sembrato favoloso e squisito, sono venuta a cercarlo qui su maghetta ed ho avuto modo di leggere anche queste tue parole, e allora ho pensato che quella favolosa e squisita sei tu…mi fai sempre emozionare, un abbraccio forte, e se posso mando un abbraccio anche alla tua nonna. Ciao Lisa, buona serata

    • Iaia scusa, quello scemo del mio tablet non riconosce il tuo nome e mi ha cambiato tutti i iaia in Lisa… perdonami, me ne sono accorta ora…

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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