Ricette Vegetariane e Vegane

Tartare di spada, fragole e olive nere

 

Sono così felice (e stanca non lo dico) che finalmente il sito stia prendendo l’aspetto che ho sempre sognato. Non ci sono più tanti post senza immagini e quelli storici hanno finalmente il giusto decoro e completezza. Molte illustrazioni sono andate perdute ma anche quelle pian pianino sto cercando di ripristinarle. Non voglio -nè posso- darmi una scadenza ma credo proprio che -riuscendo a continuare così- entro Pasqua qui si respirerà nettamente un’aria migliore e io stessa, come spero anche tu, sarai più motivato a passare piacevolmente del tempo insieme a me.

Il tasto cerca avrà finalmente un’utilità perché sto eliminando i miei soliti titoli incomprensibili (che lascerò per ricordo come sottotitolo, non sia mai che cancellassi anni memorabili insieme) preferendo noiosi -ma efficaci- e sintetici punti fermi. Perché se  è una tartare non posso intitolarla: Che mal di testa, fuggo con il nano da giardino!

Poi, non te l’ho mai detto ma se mi conosci un po’ sai che non mento, non avevo mai dato dei tag e delle categorie adeguate. Non avevo mai fatto la parte seo (?macchèèè?). Ancora non mi capacito, davvero, come in questi dieci anni questo mio spazio sia stato raggiunto da milioni (fa paura ma è così) di persone. E come queste siano sorprendentemente tornate.

La Tartare

Proprio sistemando i primi post, che risalgono a un decennio fa, ho notato che uno dei miei pezzi ricorrenti era proprio sulle tartare. Nel tempo mi sono dedicata molto di più ai dolcetti ma proprio in onore di questo nuovo -ennesimo- inizio ho deciso di fotografare -alla vecchia maniera e senza tante cose intorno- una tartare. Una di quelle speciali sempre molto apprezzate.

Ho potuto notare come il modo di fotografare sia cambiato e diventato letteralmente opposto. Da un minimal bianchissimo e accecante ho virato a un vecchio early bird style di instagram con fronzoli e lucette. Mi sento un po’ in una terra di mezzo e sorprendentemente non sono confusa ma più consapevole che mai.

Come si fa?

Taglia il pesce spada a quadretti e lo marini con il succo di limone per almeno un’ora in frigo. Taglia le olive nere e le fragole con una forma pressoché simile a quella del pesce spada. Unisci tutti gli ingredienti in una ciotolina e fai un generoso giro di olio extra vergine d’oliva. Metti anche un po’ di scorza grattugiata di un limone non trattato e con l’aiuto di un coppapasta forma la tua tartare.

Semplice, d’effetto e gustosissima.

Come la vita, del resto.

 

 

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2 COMMENTS

  1. ecco frutta e pesce è un binomio che non ho mai provato ma mi ispira però lo ammetto qui le fragole si iniziano a trovare ma non sanno di nulla quindi aspetto ancora un pò prima di comprarle

    • Sì Giulia, fai bene ad aspettare. Il santo fruttivendolo di fiducia non so davvero come faccia. Ne ha portate alcune di una dolcezza incredibile.
      Il binomio pesce frutta è vincente sempre. Poi con il mango davvero ci si fanno delle cose incredibili. Del resto sogliola e banana dal medioriente è uno dei piatti, leggevo, più apprezzati nel mondo. Incredibile ma vero.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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