Ricette Vegetariane e Vegane

Chelsea Bun alla ciliegia

I Chelsea Bun più buoni che abbia preparato, onestamente, sono quelli con la purea di mela. Davvero insuperabili. Questi che oggi mangiamo insieme in Inghilterra sono con la ciliegia. A ben pensarci per non fare lo stesso mio sbaglio abbonderei con il ripieno per renderlo più buono e gustoso. Non è un problema eccedere con il ripieno, anzi. La cosa che ho notato poi è che con le confetture o marmellate (di arance amare per l’esattezza) tendono a rimanere più secche. La purea di mela l’ho fatta in casa con le mele fresche e quest’umidità ha donato un gusto e una morbidezza che con la consistenza dei prodotti già in vasetto non si ottiene. Certo è che come accade con i cinnamon roll ci si dovrebbero dare delle ricchissime spennellate di burro ma francamente tanto bene alla salute non fa ed eviterei. Il segreto posso dirti è quello di rendere molto umido l’impasto altrimenti ti ritroverai tra le mani un Chelsea Bun buono sì ma un po’ secchino. Soprattutto se non vuoi fare la glassa sopra. Molti credono che la glassa sia un surplus ma in realtà senza quella si perde in elasticità. È necessaria insomma.

Ma cosa sono? Creati nel diciottesimo secolo al Bun House di Chelsea, vengono arrotolati come i Cinnamon Roll ma a differenza di questi hanno un involucro non troppo zuccherato perché l’interno e la glassatura adempiono perfettamente a questo compito, come ti dicevo giustappunto qualche riga più su. Sono assolutamente perfetti per una colazione ricca e di festa ma anche per un tè. Meglio se organizzato per bene con tovaglioli ricamati e teiere con tazze scompaiate subliminalmente. Ce lo meritiamo un tè elegante fatto di merletti e tazze. Ce lo meritiamo eccome questo momento.

 

I Buns:

  • 250 grammi di farina tipo 0 o integrale
  • 1 cucchiaino di zucchero semolato
  • 2 cucchiaini di lievito di birra disidratato (l’ho fatto anche con il lievito per dolci e vengono buonissimi uguale)
  • 1 cucchiaino di sale
  • 20 grammi di burro
  • 150 ml di latte tiepido
  • 1 uovo sbattuto leggermente

Il ripieno

  • confettura di ciliegia
  • 80 grammi di uvetta di Corinto
  • 30 grammi di burro (facoltativo perché se non vuoi esagerare puoi omettere tranquillamente)

La copertura

  • 3 cucchiai di zucchero semolato
  • 3 cucchiai d’acqua
  • 3 cucchiai di zucchero semolato
  • un cucchiaino di cannella in polvere

In un recipiente mescola la farina con lo zucchero, il lievito e il sale. Incorpora il burro e lavora un po’. Unisci il latte e l’uovo sbattuto. Impasta con le mani e poi su un piano infarinato; lavora per dieci minuti finché l’impasto sarà liscio ed elastico. Metti in un recipiente e copri. Lascia lievitare per un’ora finché tutto non è raddoppiato di volume.

Una volta trascorso il tempo stendi per bene l’impasto con un matterello e forma un rettangolo di ameno 30×25 cm. Distribuisci con l’aiuto di una spatola il burro fuso e sopra un po’ di confettura di ciliegia (o quella che preferisci) e in tutta la superficie metti l’uvetta. Arrotola per bene lasciando uno spazio di 2 centimetri su uno dei lati lunghi e dopo che hai arrotolato sigilla i bordi e taglia in 9 fettone di almeno 4 cm l’una. Disponi adesso i nove pezzetti su carta da forno e lascia lievitare ancora un’altra ora. A forno già caldo a 180 cuoci per 15 massimo 20 minuti.

Scalda lo zucchero in un pentolino con l’acqua a fuoco basso fin quando lo zucchero si è sciolto. Spennella questo composto sopra i Bun e se vuoi spolverizza ancora con la miscela di zucchero e cannella.

Cozonac

E sempre a proposito di meritarci un tè con delle delizie ti propongo, qualora te lo fossi perso, anche il Cozonac. Già con queste due preparazioni, qualche sandwich al cetriolo e salmone e un po’ di frutta fresca allestirai un tavolo di tutto rispetto.

 

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2 COMMENTS

    • Spero tanto ti piacciano! Abbonda di marmellata!
      Grazie infinite a te per esserti fermata a chiacchierare con me

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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