Ricette Vegetariane e Vegane

Pinca

 

Il dolce della tradizione pasquale della Slovenia e della Croazia è questo pane dolce inciso con il segno della croce che si prepara a fine della Quaresima, proprio durante la vigilia di Pasqua. La Croazia, influenzata a sud dalla cucina mediterranea e a nord da tutto quello che ruota tra Austria e i paesi più a est come Romania e Bulgaria, ha a sua volta condizionato la cucina del nostro nordest; in Friuli e anche in Trentino infatti questa sorta di pane dolce -insieme alla gubana- c’è in diverse forme ma il concetto è sempre lo stesso. Sulla pinca avevo letto sempre delle gran belle cose e ce l’avevo in lista non so da quanto per la rubrica del Pappamondo; per qualche oscura ragione poi veniva surclassata da un’altra preparazione e messa in secondo piano. Errore gravissimo. Perché la pinca si è dimostrata una preparazione eccezionale e qui ce ne siamo tutti innamorati, tanto da eleggerla nella finalissima delle preparazioni della nostra Pasqua. Perché sì ho cucinato praticamente tutto quello che era possibile di Pasquale ma nel frattempo si testava, proprio per decidere quale delle ricette sarebbe arrivata poi -a buon diritto- il 21 Aprile, la vigilia e la Pasquetta a contorno dei nostri ricordi. La pinca è stata eletta a unanimità il miglior pane dolce insieme agli Hot Cross Bun che vedrai a breve. Ne ho provate tre ricette e ti lascio chiaramente la migliore. La cosa buffa è che chiunque l’abbia assaggiata (di nazionalità sicula e non :-p ) ha sentenziato che “somiglia molto al gusto della brioscia!”. E sai già che il siculo intende per brioscia la brioche col tuppo della granita. Avendola assaggiata anche io (che bello poterti dire la mia!): confermo.
Vero. Somiglia assolutamente alla brioche e aggiungerei, sperando di non perdere il passaporto siculo, che la pinca addirittura mi piace ancor di più. Proprio per la consistenza “panosa” e non troppo areata della brioche. Io triplicherò la dose visti i precedenti. Due panetti non bastano, te lo assicuro.

 

 

La Ricetta

Ingredienti per due forme

  • 200 ml di latte tipiedo
  • 20 grammi di lievito di birra fresco
  • un cucchiaio di zucchero
  • **
  • 500 grammi di farina manitoba
  • 80 grammi di burro fuso e lasciato raffreddare
  • un cucchiaino raso di sale
  • tre tuorli d’uovo
  • 80 grammi di zucchero
  • due cucchiai di zucchero a velo
  • un cucchiaino di vaniglia
  • la scorza di un’arancia grattugiata
  • la scorza di un limone grattugiato
  • 70 grammi di uvetta sultanina
  • un uovo per spennellare
  • Se vuoi puoi aggiungere anche un cucchiaio di rum ma io non l’ho messo

Sciogli il lievito con il latte tiepido e il cucchiaio di zucchero affinché si attivi. Lascialo sciogliere un po’. Metti nel frattempo anche a mollo l’uvetta per 15 minuti circa ma anche un po’ di più senza problemi.

Nella planetaria del robot metti la farina, il sale, il burro fuso, il resto del latte, i tuorli d’uovo, lo zucchero, la vaniglia, le scorze e pure il lievito sciolto nel latte. Mescola per bene con il gancio e solo alla fine quando comincia a staccarsi dalle pareti e sembra essere liscia ed elastica aggiungi l’uvetta e lavora due minuti o poco più. La pasta deve risultare molto elastica e ben liscia senza nessun tipo di grumi. Come tutti gli impasti dipende dalla qualità e anche dalla grandezza delle uova quindi qualora non ti convincesse naturalmente aggiungi un altro po’ di farina o liquidi (senza eccedere). Io, mentre la preparavo ho usato super giù queste proporzioni ma un po’ di farina mentre lavorava -a occhio- un pochino l’ho aggiunta, sì. Vai a sentimento, che non sbagli mai.

__

Forma una palla e metti a riposare dentro un recipiente leggermente oliato e copri con una pellicola trasparente per bene. Lascia lievitare due ore e mezzo in un luogo caldo. Una volta trascorso il tempo devi dividere la palla in due parti uguali e lavorare su un piano infarinato. Trasferisci su carta da forno e spennella la superficie delle due forme con l’uovo sbattuto (puoi aggiungere anche u po’ di latte). Metti le forme distanziate perché cresceranno un po’. Copri con un telo pulito e lascia lievitare un’ora circa. Trascorso il tempo incidi con un coltello la superficie formando una croce ma non andare troppo a fondo. Cuoci per 30 minuti circa finché dorato a 180 già caldo ma dipende dal forno quindi presta come sempre attenzione.

Il Tour Pasquale

Siamo stati in Finlandia e a New York. In Grecia, in Romania e in Bulgaria. Odore di cannella, spezie e cioccolato. Brioche calde e avvolgenti, lievitati gonfi e nuvolosi. Un viaggio appena iniziato ma già ricco di sapore e forti emozioni.

 

Le briochine alla cannella, I waffle vegani salati speziati, I muffin al cioccolato più buoni di New York, La moussaka, Babka al fondente, Cozonac.

 

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12 COMMENTS

  1. dici che ci lasci la ricetta migliore delle tre che hai provato ma io non la trovo…?

    • Ciao Daniela
      non la trovi perché mi sono rincretinita*segue risata isterica.
      Scusa ma qualcosa è andato storto. Adesso la ricetta compare correttamente.
      Spero ti piaccia e grazie per avermelo fatto notare.

  2. Iaia anche io non trovo la ricetta … Sai che scrivendo Iaia il mio cell mi corregge automaticamente il tuo nome nella parola papà? Ho pensato subito: non può essere una coincidenza …. Un abbraccio a te e a Koi!

  3. Ciao Iaia! Anche io non trovo la ricetta, ma ti scrivo anche per dirti che quando scrivo il tuo nome, il cellulare automaticamente lo trasforma nella parola papà. Ho pensato: non può essere una coincidenza! Lui è solo un passo dietro di te. Ti abbraccio con Grande affetto.

    • Luna mi hai fatto commuovere, sai?
      Grazie.
      Anche io ti abbraccio forte fortissimo e con infinito affetto (che cosa bella mi hai detto? Sono felice che scriva papà. Felice a dir poco).
      Sai che sono rincretinita dura e avevo dimenticato di copiare e incollare la ricetta, mamma mia!
      Grazie per avermelo fatto notare.
      Eccola qui: l’ho scritta!
      Un bacione :*

  4. Scusa ho scritto due volte lo stesso messaggio perché il primo sembrava non essere stato pubblicato. Sono una pasticciona! A presto

    • Vale perdonami! Sono proprio rincitrullita! L’ho scritta. Grazie ancora infinite per avermelo fatto notare.

      • Non ti preoccupare! 😂 avevo immaginato ci fosse stato 1 incidente di percorso! Non vedo l’ora di provarla!!! Poi se somiglia alla nostra brioche (quella con il tuppo!!!) 😍

  5. Ecco, questo pane dolce secondo me assomiglia parecchio alla nostra pagnotta, quella della ricetta che ti ho suggerito!

    • Luci mia ci credi che ancora neanche l’ho vista? Vado avanti e indietro senza capire e poi mi confondo e poi riparto e poi.
      Mi confondo di nuovo *segue risata isterica.
      La tua pagnotta DEVO e VOGLIO farla assolutamente!
      La pinca consigliatissima perché qui se non la rifaccio per pasqua rischio.
      Rischio davvero.
      È piaciuta in modo quasi anormale O___o
      I ragazzi del negozio urlano PINCA PINCA PINCA appena mi vedono.
      Sono seriamente preoccupata.

  6. Eccccco <3 volevo chiedertelo bellissima amica mia!
    Non sapevo che mi seguissero tanti triestini fin quando sono arrivati tutti in direct su instagram a urlare PINZAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!

    ahahah vi amo!
    Conquisterò Trieste al grido di Pinza CON LA ZETA!!!!
    Accetto l'invito a patto, appunto, che tu venga qui a sfornare brioche con me. Vivremo di granita e brioche.
    UN SOGNO*_*

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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