In occasione dell’organizzazione contenuti -ovvero quando faccio piccoli tour de force per preparare contenuti fotografici per instagram, blog e altro- è arrivata in mio soccorso Paola, la mia meravigliosa cognatina. Direttamente da Torino è arrivata, ha indossato il grembiule e ha cominciato a sfornare con una rapidità sorprendente una delizia dietro l’altra. Il tema per il mio Natale su Instagram quest’anno è “Christmas Tea time” quindi delle ricette, dolci e salate, perfette per l’ora del tè; che come sai se mi leggi già da un po’ può essere letto anche in chiave brunch/cena speciale. Ci sono infatti talmente tante preparazioni deliziose perfette per l’ora di cena che un Midnight tea rimane sempre un’ottima idea da prendere in considerazione.
Ma cosa sono i biscotti Garibaldi?
Quando Paola mi ha detto “socia! È rimasto un po’ di impasto perfetto per fare i Garibaldi” (ci chiamiamo “socia” entrambe perché la nostra è una società nata per rovinare la vita al Nippotorinese. Bello, no?). L’ho guardata un po’ stranita perché non avevo mai sentito parlare dei Garibaldi. E la cosa è proprio strana perché generalmente sul cibo sono piuttosto preparatina. Niente! Mai sentito. Faccio un po’ di ricerche sul web e scopro che sono dei biscotti di origine inglese dedicati all’italianissimo Garibaldi; personaggio a quanto pare molto apprezzato. Alcuni addirittura li chiamano cimiteri di mosche perché l’uvetta, molto spesso messa tra la frolla crea quell’effetto, effettivamente, un po’ “insetto” a guardar velocemente. Sono in pratica due strati di frolla che racchiudono appunto l’uvetta e a volte anche una confettura. Sono molto diffusi anche in America e non è poi così difficile trovarli nel resto del mondo. Insomma, non lo sapevo ma abbiamo davanti dei biscottini famosissimi!
Pare che li inventò un certo Mister Carr, produttore di biscotti, dedicandoli a Garibaldi in persona. Li commercializzò riscuotendo un grandissimi successo tanto che si diffuse inizialmente all’estero, in Inghilterra nella fattispecie, e poi in Italia e nel resto del mondo. Perfetti per il periodo contengono uvetta e marmellata e sanno di quei biscotti antichi. Quelli pieni di storia, tradizione e bontà. Come effettivamente sono.
La Ricetta
300 grammi di farina
50 grammi di burro
100 grammi di margarina
(se non vuoi usare la margarina usa 150 di burro)
1 uovo
1 tuorlo
120 grami di zucchero
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 pizzico di sale
scorza di un limone
75 grammi di uvetta
80 grammi di marmellata di albicocche
Setaccia la farina, lo zucchero, un pizzico di sale e il lievito. Incorpora il burro freddo a dadini e impasta per bene fino a ottenere un composto abbastanza granuloso. Adesso unisci l’uovo e amalgama. Dividi l’impasto in due e avvolgi nella pellicola. Lascia riposare in frigo per circa 30 minuti. Ammorbidisci l’uvetta in acqua tiepida. Stendi il primo panetto a forma rettangolare e uno spessore di circa 3mm. Spalma sopra la marmellata, distribuisci l’uvetta e sovrapponi l’altro impasto. Spennella con il tuorlo battuto e taglia in rettangoli. Infornare a 200° per circa 15 minuti.
(La Ricetta è Tratta da un vecchio numero di Sale & Pepe; perché come sempre a me e La Socia, piace citare la fonte)