Ricette Vegetariane e Vegane

Pollice nero? Areca, Mon Amour (fino a ora)

se non sono pet friendly non le vogliamo

Arecacee, amiche mie da oggi e per sempre. Sono diffuse, le areca, nella fascia tropicale e subtropicale dell’Asia. Sono delle palme a tutti gli effetti e prediligono una bella luce abbondante e diffusa (leggo e riporto). La luce diretta però solo se c’è freschetto perché quando arriva il caldo la patiscono (e qua ti volevo! Mi sa che riscrivo un post a fine Luglio dove te le mostre tutte spellacchiate).

Le indicazione ti vietano anche di posizionarla in zone troppo d’ombra. Insomma la solita storia: trovare la posizione giusta è una missione ma una volta fatto la nostra amica resisterà (dicono). Devo dire che in effetti sta resistendo stoicamente al mio pollice nero e per onore di cronaca Sto scrivendo nel Maggio più freddo che la mia vecchiaia ricordi. Diciamo così: Fino a Maggio sono a prova Iaia Guardo. Seguiranno aggiornamenti.

Non ho mai voluto piante in casa per questo motivo -trovare posizione giusta/annaffiare regolarmente più delle grasse mie uniche amiche- ma soprattutto perché la stragrande maggioranza non sono pet friendly e possono nuocere alla salute dei nostri pelosi. Quelle che non sono dannose poi, esclusa l’orchidea, onestamente non riscontravano i miei gusti. Forse la kenthia (anch’essa pet friendly) ma ricordo di averne fatte morire cinque o sei in ufficio ahem…

Complice il bianchiume pallido della nuova zona di casa e la voglia di ravvivare un po’ mi sono messa alla ricerca di qualcosa che potesse riscontrare i miei gusti (e le palme mi piacciono moltissimo), che fosse prima di tutto amica di Koi e Kiki perché ho avuto un’esperienza terribile con Koi e la stella di Natale (Koi mangia tutto quello che trova. Dal compensato, alle piante, ai passanti. Kiki no. Kiki ama solo carta, cartone e volantini) e che non richiedesse chissà quale impegno. Dopo una serie di indagini incappo nell’areca e tadan! Amore a prima vita. Ne acquisto prima una e poi tre e poi cinque e poi devo smetterla (ma non la smetterò) e mi convinco di aver fatto l’acquisto della vita. Esteticamente mi piacciono moltissimo. Due avevano in basso qualche foglia marroncina che dovrei togliere in effetti. Acqua ogni giorno ma poco poco giusto per tenere la terra umidina e devo dire che sinora il risultato è sorprendente.

Per me sorprendente significa: non sono morte in due giorni. È un grandissimo traguardo. Ti prometto aggiornamenti ma sinora -ribadisco- se dovessi puntare su qualcosa lo farei sulle areca. Amica/o di pollice nero puoi fidarti. Peggio di me, nessuno.

 

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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