Ricette Vegetariane e Vegane

Zimtsterne: Le stelle di cannella

Come ti ho raccontato qualche giorno fa mi sono concessa un pomeriggio davvero indimenticabile in compagnia della zia Luci e Mariarita all’insegna di ricordi, tradizioni, risate e abbracci lunghi caldi e avvolgenti. Quelli di cui si ha sempre più bisogno in una vita così frenetica fatta solo di lavoro, lavoro e? E lavoro, ecco. 

Gli Zimtsterne (Zimt significa cannella e Sterne, stella) sono dei biscotti che amo particolarmente e che appartengono alla tradizione nord europea che, per mio gusto, credo sia imbattibile in fatto di biscotti speziati natalizi. Basti pensare ai Pebernodder, che sai, sono immancabili nei miei vassoi a Natali. E i vanille Kipferl? Faremo anche quelli insieme e ti lascerò una ricetta a dir poco incredibile. Anche la versione vegana. Ho così tante cose da raccontarti, scrivere e condividere che vorrei il tempo un attimo si fermasse. 

Proprio come avrei voluto nel lungo abbraccio con Luci e Mariarita, capaci di aver portato tanta luce di stelle e profumo di cannella. 

Come si fanno? 

Monta 3 albumi d’uova. Se hai gli albumi siamo intorno ai 105/110 grammi massimo. Mentre li monti pian piano aggiungi 250 grammi di zucchero a velo. Conservarne 5 cucchiai generosi per fare poi la glassa finale tipica di questi biscotti. La glassa andrà cotta e diventerà perfettamente liscia. Incorpora poi 250 grammi di farina di mandorle e un bel cucchiaino generoso di cannella (o anche di più se ti piace e vuoi abbondare). Stendi l’impasto senza farlo riposare su un tagliere “infarinato” con lo zucchero a velo (chissà come si dice: “inzuccherato”?). Ricava delle stelle e metti su carta da forno. L’altezza deve essere circa 3-4 mm. Non cresceranno tanto quindi non c’è bisogno di distanziamento. Metti con un pennello gli albumi e lo zucchero che hai messo da parte sopra i biscotti cospargendoli unifornemente e inforna a 140 per 30-35 minuti. Se vedi che stanno ingiallendo tira fuori. Il forno deve essere statico. 

La glassa

La glassa, preparata con cura dagli albumi messi da parte, è l’elemento che rende queste stelle davvero iconiche: liscia, candida e irresistibilmente luminosa.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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