Che colorare sia rilassante e un’azione meditativa non lo scopriamo oggi. È un assioma. Si sa dalla notte dei tempi, direbbe la mia nonnina. Si sa da sempre, ecco. I mandala, molto in voga da un decennio ma esistenti anch’essi da sempre, e poi questi adorabili quadernetti hygge/cozy -li chiamano tutti così!- firmati da artisti coreani e giapponesi in principal modo ma non lo solo. Sono per la stragrande maggioranza stampati su carta non pregiata direttamente dalle stamperie Amazon e le autrici sono -chi più chi meno- seguitissime sui social. Presto vorrei fare un video dedicato per spiegare bene cosa mi ha conquistato di questi quadernetti. Cosa mi piace tantissimo e cosa potrebbe essere -a mio modesto avviso- migliorato. Di certo i pennarelli sono una parte fondamentale del discorso e anche lì spero di poter approfondire presto e trasmetterti la voglia di cominciare nel caso in cui non lo avessi ancora fatto.
Non sono mai stata un’amante dei colori, lo sai se mi segui anche solo da un po’. Amo il bianco e nero con pochi dettagli coloratissimi. Sono un po’ alla “Sin City”, diciamolo. Tutto quello che è iper-stra-super colorato mi ha sempre messo particolarmente angoscia ma da pochi anni qualcosa è scattato in me. Un bisogno di colore improvviso. E faticando non poco per cercare di capire che stile mi appartenesse e che colori prediligessi mi sono esercitata tanto con questi quadernetti. Il covid credo che abbia influito a livello mondiale. La domanda è cresciuta esponenzialmente. Del resto, se mi seguivi già, sai che la disegnoterapia insieme l’abbiamo fatta proprio dal 2020 (anche se in realtà la facciamo insieme dal 2009 *__* ! Ma quanto sono vecchietta?)
Colorare per ritrovare sé stessi: una coccola creativa che conquista il mondo
In un tempo che corre veloce, affamato di stimoli e urgenze, esiste un gesto semplice, antico e oserei dire rivoluzionario: colorare. Non è più soltanto un’attività riservata all’infanzia, ormai da tempo e aggiungere fortunatamente. Oggi, in ogni angolo del mondo, milioni di persone riscoprono la magia dei colori per prendersi cura della propria mente e del proprio cuore. E nascono anche sempre più app che ti consentono di colorare ovunque in formato digitale quando non hai possibilità di portarti dietro fogli e colori (anche se su questa cosa io avrei due o tre milioni di cose da ridire e dire. Lo farò!)
Le librerie si popolano di albi meravigliosi non solo ricchi di mandala dal fascino ipnotico, ma anche di illustrazioni delicate e accoglienti: tazze fumanti, gattini addormentati, coperte intrecciate, librerie incantate e cucine sognanti. Soggetti dolci definiti “cozy” da chi ama rifugiarsi nel calore di un’estetica gentile e rassicurante. È una vera e propria moda, certo, ma anche una carezza silenziosa per chi cerca quiete in un mondo spesso rumoroso fatto di troppi pensieri e brutture. Anche sul web -su YouTube in special modo- esistono delle piccole isole felici dove potersi rilassare colorando con asmr e musiche strumentali capaci di far respirare. Io stessa ne sono un’appassionata telespettatrice. Il fatto che YouTube adesso si possa gustare anche dal mega schermo tv in casa è una manna dal cielo. Ho fatto una prima prova con filtro orrendo, registrato di notte con scarsa luce e iPhone ma non ti nascondo che vorrei proprio cimentarmi seriamente per condividere con te questi attimi di benessere.
Colorare: rivoluzionario. E sai perché? Perché ribellarsi al caos mentale e fisico e dedicarsi a se stessi è a tutti gli effetti un momento doveroso e rivoluzionario. Dove diventiamo parte attiva creativa. Non subiamo soltanto. Sono stanca già da anni e lo ripeto senza sosta: vegetare davanti le serie tv e davanti ai social ci sta portando inesorabilmente verso un degrado mentale. Partecipare attivamente a qualcosa. Costruire. Plasmare. Creare. Colorare, in questo caso fa sì che il ruolo da spettatore non sia solo quello a cui aspiriamo/meritiamo. In principal modo solo ed esclusivamente per noi stessi. Non contano i numeri. Contiamo noi. E noi possiamo non essere un numero ma la priorità. La nostra priorità=noi stessi.
Un modo per rallentare, respirare, lasciarsi guidare dal ritmo tranquillo delle matite che sfiorano la carta. I pennarelli che si incontrano (e questi nuovi marker in commercio sembrano acquerelli). Non occorre essere artisti, e lo sai. È un mantra che ripeto da decenni. Basta lasciarsi andare e non fermarsi a “non ne sono capace”, “non so disegnare”, “non sono brava/o” e via discorrendo così all’infinito della sottovalutazione personale. I confini smettono di essere limiti e si trasformano in inviti alla libertà espressiva. Ogni pagina colorata racconta un frammento di sé anche se non si ha il coraggio di dirlo ad alta voce. Puoi decidere come colorare un ambiente esprimendo te stesso e la tua fantasia. Puoi andare fuori dai bordi e disegnare altro. Puoi non avere alcun tipo di regola. Puoi lasciar andare la mano e la mente dove vuole. Dove desidera. Dove ha bisogno di non avere regole e confini.
Dipingere con le matite — o con i pennarelli, i pastelli, l’acquarello — è un esercizio di presenza, una meditazione silenziosa che restituisce ordine interiore, leggerezza, meraviglia; proprio come con il disegno e tutto quello che ho ribadito con la nostra meravigliosa disegnoterapia, ricordi? Una coccola creativa che fa bene a tutte le età, senza bisogno di parole. E, cosa non meno importante, non è un hobby dispendioso. Sì certo, se seguiamo ogni moda e pretendiamo di avere i copic -pennarelli costosissimi- e carte di cotone -carte costosissime- beh.
Ma non dobbiamo vincere dei concorsi internazionali (o perlomeno: per adesso! eheheh): bastano dei pennarelli che somigliano alla lontana ai copic e che costano venti euro e non duecento per cominciare. Poi si vedrà. L’obiettivo non è la performance e non c’è nessuna gara. L’obiettivo è stare bene. Chi può acquistare qualcosa di qualità migliore, ben venga. Chi non può, otterrà comunque uno splendido risultato. Lo strumento è innegabile dirlo occorre, eccome ma solo in alcune circostanze. Al momento qui parliamo di respirare, inspirare e creare e per farlo pure i pennarelli di Tiger vanno bene eccome.
Una tisana calda, una candela accesa, una playlist rilassante e un album da colorare
Lla ricetta perfetta per regalarsi un momento di pace. Perché anche nell’imperfezione di una sfumatura sbagliata si nasconde la bellezza e la meraviglia. Ed è lì, in quella fragilità, che ritroviamo la parte più vera e tenera di noi.