E Freddy Krueger? No dico Freddy Krueger? Lo vogliamo forse dimenticare?
In realtà l’ultimo orrendo film andrebbe dimenticato; tanto quanto la smania di riprendere film datati e rifarli in chiave moderna. A dimostrazione del fatto che la fantasia, ahimè, è diventata d’élite. Che sono la scopiazzatura e il non avere stile, ma volerlo prepotentemente mostrare a costo di essere ridicole repliche, a fare di questo contorno umano che ci circonda una massa informe di file “copia e incolla”.
Basta soltanto notare qualcosa di diverso per provare feroce invidia e rifarlo. Stuprando la fantasia degli altri, deturpando un lavoro di mondi e talvolta di vite. Questi sciacalli senza fantasia sono la peggior specie. Quella dalla quale io rifuggo costantemente.
Freddy Krueger ha sempre avuto un lato inquietante e oscuro. Confesso di aver percepito più volte una sensazione che ho sempre sperato fosse errata. Avendo letto anche le intenzioni del regista di mostrarlo non solo nella sua ferocia ma anche in una realtà troppo spaventosa da riassumere in un termine, mi ero comunque fortemente convinta che non fosse così.
Freddy per me, a discapito dalle sconvolgenti rivelazioni dell’ultimo capolavoro di scopiazzatura, rimane semplicemente un cattivo. E non un malato che vuole fare del male ai bambini. La storia è ben diversa e tale nella mia mente rimarrà. Ricordo ancora lo sconvolgimento di aver visto stuprato un personaggio messo nero su bianco da qualche parte qui in questa cucina dove i frullati di ricordi si mescolano certe volte così velocemente che è difficile individuare tutti gli ingredienti. E’ diventata non una cucina virtuale ma la casa dei miei ricordi. E pur essendo manicalmente ordinata faccio fatica a volte a trovare il ricordo di Freddy qui. Un po’ come quando ti aggiri tra i cassetti e dici dovelhomessoforsequi.
Solo che il mio cassetto è il cerca in alto a destra. E spesso litighiamo. Solo che non posso scagliarlo sul muro come farei in realtà.