Non riuscirò mai a dare un senso al mio allucinante Iperuranio dove le idee fluttuano impazzite cercando di neutralizzare quell'unico Neurone (travestito da Nano...
E' Lunedì. E' pure 17. Vuoi che non sia difficile? Giornata complessa ahimè. Ci vediamo più tardi con tantetantetante sorprese e novità.
Pioggia di baci.
Velocissima comunicazione di servizio dlin dlon. Da oggi ( sottotitolo: e per sempre) non sono più disponibile se non attraverso mail, segnali di fumo...
Il tuo piatto preferito?
Sono indecisa tra i broccoli bolliti con tanto limone e le fave lesse salatissime; forse però costretta con un muffin puntato alla tempia direi la seconda. Non perché sia una ragazza che ama le cose semplici, buone e genuine. È una frase che mi infastidisce come quando ci si definisce “solari”. Le fave hanno una forma imperfetta ma armoniosa, una corazza morbida ma tenace e un colore che mi spaventa. Hanno tutto il disequilibrio di cui necessito. Poi sono verdi, colore che odio, e mi impongono disciplina.
Se fossi uno chef che tipo di ristorante avresti?
Uno dove non andrebbe nessuno se non i vecchi e veri amici giusto per motivi di tenerezza nei miei confronti. Sarebbe un luogo pieno di fumetti, quadri pasticciati e libri di favole. Li distrarrei con qualche Fumetto Ricetta nel Menù pregando che non si accorgano di quanto i miei primi piatti siano davvero orrendi. Punterei tutto sui secondi dal sapore etnico e orientaleggiante. Sono quelli dove riesco a fare meno pasticci. Pollo malese al cocco e insalata di pollo, ananas e maionese, suvvia.
Grazia Giulia Guardo la cuoca matta e l'illustratrice di Biscotti. Una food blogger originale e fuori dagli schemi che ha conquistato il web e pure l'oltreoceano con le sue illustrazioni geniali e poetiche.
Valentina la conoscete tutte ( Tortino di Mele sì) e se non la conoscete potete pure fare la seguente operazione:
"Pronto gestoretelefonico, sì. Vorrei disdire...
Che tutta Napoli mi perdoni. Ancora e ancora. Non contenta di aver blaterato sulla pastiera napoletana nel bicchiere lo scorso anno, la ripropongo addirittura pure...
Quando ero piccola durante un capodanno a Palma di Maiorca ho voluto che mamma mi comprasse un quaderno dove conservare le firme di tutti i presenti e i miei disegni che li ritraevano. Essendo una festa organizzata all’interno di un grande albergo, gli ospiti a quel cenone difatti provenivano da tutte le parti del mondo. Avevo otto anni e la diversità non mi ha mai spaventato, anzi al contrario attratto fortemente sino all’esasperazione. Forse per la smania di inventare storie e creare personaggi.