La biografia di Gianluca Fusto vanta nomi prestigiosi come Ducasse, Gualtiero Marchesi e Aldo Moroni. La firma delle sue creazioni dolci è l'eleganza delle forme geometriche. Miglior pasticciere dell'Anno al congresso internazionale "Identità Golose" nel 2012 e tutta una serie di traguardi incredibili. Questa monografia Crostate, che come tutti i volumi della collana vanta foto-impaginazione-impostazioni-tipologia di carta-struttura-qualsivoglia elemento di altissimo livello, rappresenta la sua visione innovativa di quello che è in assoluto un dolce classico della tradizione italiana. Come nel caso di Pietro Leemann e di Ernst Knam c'è questo preponderante bisogno di partire da un'origine. Che sia un ricordo. La sacra scintilla che è poi diventata fiamma di una passione incontrollabile. Espressa in arte.
Pietro Leemann nasce in Svizzera e sviluppa (e come potrebbe mai essere altrimenti?) un amore smisurato per la terra e la natura confrontandosi con l'orto...
Chloe Cocker è nata e cresciuta in una famiglia vegetariana. Ex avvocato, ha trasformato la sua passione per la cucina diplomandosi chef alla Leiths School of Food and Wine. Jane Montgomery ha abbandonato la carriera di pubblicitaria per incanalare il suo talento creativo e l'amore per la cucina. Il fotografo che scatta per questo libro è William Reavell, londinese e specializzato nel food.
Un libro di cucina vegetariana, ergo non estremista dai; anzi tutt'altro. Piatti prelibati con ingredienti di facile reperibilità e che si possono replicare giornalmente senza alcun tipo di difficoltà . Diviso per:
Colazione e Brunch
Stuzzichini
Salse e Contorni
Minestre e Insalate
Piatti principali
Dolci prelibatezze
Le foto sono interessanti, la carta non patinata e lucida ma più casalinga e morbida e i colori un po' spenti. Non come quelli accecanti di Donna Hay per capirci. Orientati più alla Jamie Oliver ma siamo lontani anni luce da quel risultato. Alle due autrici piace vagare per mercatini e ce lo raccontano nell'introduzione. Prediligono chiaramente la frutta e la verdura di stagione e cereali, legumi, noci e semi. Sottolineano quanto sia sbagliato immaginare i piatti vegetariani come insipidi e privi di gusto e che purtroppo molti profani che si sono imbattuti magari in questo tipo di preparazioni cominciano a demonizzare la suddetta categoria. E mi trovo d'accordissimo con questa semplice quanto vera considerazione.
Italian Gourmet (prima Reed Gourmet) opera nel settore dell'editoria in ambito enogastronomico dal 2006 e ricevo informazioni grazie al Chi Siamo del loro sito....
Gli ebrei hanno assorbito naturalmente il cibo dei paesi dove si sono fermati o stabiliti seppur in modo non definitivo. Questo libro, come spiega l'autrice stessa, abbraccia tutto il mondo non dimenticando le sfumature che sono state assimilate, gli alimenti che sono stati introdotti grazie al luogo e alle tradizioni precedenti diventando una miscellanea incredibile di sapori. E' un viaggio storico culinario questo libro. Non è francamente un libro di cucina per tutti. Non si apre e si trova: primo, secondo, antipasto, contorno e dolce. Devi avere proprio voglia di leggere un libro dove ci trovi anche del cibo, mettiamola così. Si comincia con i Bagel (ti ricordi? Li ho preparati qui insieme ai Kaak, biscotti tipici ebrei. E c'è anche il pane ebraico). E' diviso in capitoli per ingredienti e insieme ai Bagel farciti parte il Latte. Con la zuppa di salmone e di mais che è un tributo alla comunità dell'Alaska, alla zuppa di Cetriolini di Gabu Nonhoff nata in Israele e residente a Berlino, per passare pure dall'insalata di aringhe baltica che pare fosse una forespeisen con cui stuzzicare il palato; un equivalente yiddish di un amuse-gueule dove ci invita non essere tirchi in fatto di panna acida. Borscht del cafè Sheherazade
La sua famiglia sono i 75 membri che giornalmente lavorano per e con lui (e a questo punto la moglie o non ce l'ha oppure è a far shopping con le amiche e mangia da Burger King. Signora Adrià se esiste e se ha un cheeseburger in mano la capiamo!). Bisogna mangiare bene per cucinare bene c'è scritto nella prefazione. Il volume è frutto di tre anni di collaborazione tra Eugeni de Diego che è uno dei capocuochi e responsabile del Pranzo in famiglia e lo stesso Adrià . Si spiega come dopo l'annuncio della chiusura di El Bulli fosse inutile pubblicare il volume, poi evviva il cielo le cose sono andate diversamente. Lo scopo di questo libro, che trovo illuminante e geniale, non è quello di esporre in vetrina chissà quale arte culinaria molecolare ma mostrare quanto possa essere complicata la semplicità . Il Pranzo in famiglia vuole dimostrare che cucinare con metodo è molto semplice. La filosofia è quella di ottimizzare tempi e ingredienti mangiando a ciclo sempre le stesse cose e variandole secondo le stagioni. Questo fa sì che non ci siano sprechi di tempo e di materia e che si tenga altissimo il livello di cosa si ingerisce apportando i giusti nutrimenti mediante tabelle e abbinamenti studiati.
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