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Veggiestan di Sally Butcher

Copertina rigida e dalle trame fortemente mediorientali Veggiestan firmato da Sally Butcher edizione Gribaudo, costa 25 euro ed è un libro: bellissimo. Sally gestisce a Londra un noto negozio alimentare specializzato in cibi iraniani che si chiama Persepolis. Ha scritto nel 2008 Persia Peckham che è stato selezionato dal Sunday Times come libro di cucina dell'anno. Quando non è impegnata dietro al bancone Sally scrive della sua esperienza nel mondo speziato del cibo su internet e gestisce il sito veggiestan.com. Inutile dire che quando la smetterò definitivamente di essere legata qui, perché lo sono letteralmente e fisicamente, e comincerò a fare quello che voglio (e devo) davvero fare (ovvero cercare il mio cuore e la mia casa in giro per il mondo) questa è una delle tante mete che continuo ad appuntare sul mio Moleskine. Un viaggio gastronomico verso la patria della migliore cucina vegetariana. Turchia, Afghanistan e passando per l'Africa. Un viaggio di profumi, aromi e spezie dalle note inconfondibili. Le foto non sono indimenticabili e sono poche, cosa che -chi mi segue un po' sa- mi lascia leggermente delusa quando accade ma la varietà e la vastità di contenuto annientano questo senso di tristezza.

Niko semplicità reale

Di questa edizione ho tanti libri di Grandi Chef e uno su tutti, quello poi che mi piace molto più che parecchio è Menu per quattro stagioni di Sadler. Credevo pure di averne parlato qui sul blog. Così è ma non all'interno della Rubrica di Iaia. Tocca provvedere ma è tempo di Niko Romito, che gestisce con la sorella il ristorante Reale, di chi è chef patron. Entrato nei Jeunes Restaurateurs d'Europe, diventa dopo due anni Giovane dell'anno nella guida Ristoranti Italiani de L'Espresso. Nel 2009 ottiene due stelle Michelin e tre forchette dal Gambero Rosso. I coautori di questo libro sono Clara Vada Padovani e Gigi Padovani, ovvero un'esperta di storia della cucina e critica gastronomica e un giornalista de La Stampa dal 1985 e critico gastronomico. Quest'ultimi sono due coniugi che hanno scritto anche Conoscere il cioccolato, premiato dal Bancarella della cucina e Gianduiotto mania (che ho e che amo. In realtà di loro due ne ho anche altri e li adoro). Le foto meravigliose sono di Francesca Brambilla e Serena Serrani. Foto di chef e collaboratori sono in bianco e nero. Tra le mura della città, per strada e affacciati a una ringhiera. Tono che contrasta con il colore vivo dei piatti come opere d'arte. Il ristorante Reale è a 1300 metri di altitudine in Abruzzo ed è diventato meta golosa. In pochi anni Niko e la sorella Cristiana sono riusciti a trasformare la trattoria di famiglia in un ristorante gastronomico. Dalle tagliatelle con il ragù si è passati all'ostrica pomodoro e mela e all'assoluto di cipolle, parmigiano reggiano e zafferano.

Devil’s Food Cake

La torta del diavolo non poteva che essere al cioccolato. Ti propongo una versione incredibilmente golosa e facile. Strati di goduriosa perdizione!

Come si fa il Pane di Emmanuel Hadjiandreou

Commovente è l'unico aggettivo per questo libro incredibile, edito da Guido Tommasi. L'autore è Emmanuel Hadjiandreou con le foto pazzesche di Steve Painter. Copertina...

Lemon Square? Sì ma con le mandorle.

Non avevo mai preparato la Lemon Square e avevo in lista quella di Martha Stewart. Chi altri, se no? Poi sfogliando California Bakery, di cui non ho ancora parlato su La Libreria di Iaia ('spetta che mi colpisco le nocche della dita con un una matita) ho visto che non era la solita versione ma quella di Thomas e Rosalia che avevano introdotto nella crema delle mandorle per stemperare la dolcezza della torta. Mi sono detta che quella classica della Stewart poteva aspettare e quindi cominciamo con questa variazione. Illogico, no? Tanto a dirla tutta non saprò mai -di mio palato- la reale differenza, essendo un tripudio di burro e uova e soprattutto considerato che il palato a cui dovevo sottoporla, ovvero quello del Nippotorinese, aborre più di ogni cosa i dolci eccessivamente leziosi. Di quadrotti di Lemon Square è pieno il web e non so se questa sia stata già proposta, ma il risultato è stato sorprendente.

Torta di semi di Papavero di Sophie

La ricetta è tratta da La Libreria di Iaia: La Cucina Ebraica di Clarissa Hyman e mi ricorda tantissimo una torta con i semi di papavero tipica dell'Est europeo che era piaciuta moltissimo a papà. Le impressioni su questa torta sono discordanti. Abbiamo il Nippotorinese (nostro critico cattivissimo e spietato) che l'ha descritta in questo modo: "sembra di prendere una ciotola dei tuoi semi, che mangi a cena, e ci butti dentro otto chili di cioccolato e burro". E mi sembra un bell'inizio, no? Altri l'hanno definita buona ma "strana" sicuramente perché i semi di papavero danno una consistenza "crocchiolosa. Scroccoliante. Scrocroccoliante" (chiamo l'aiuto da casa e giro la ruota!). Non potendola assaggiare a me non rimane che vaneggiare al riguardo. La consistenza sembra interessante ma insomma non vorrei far la parte di una senza olfatto che descrive i profumi

Le Fondant au Chocolat di Iaia

Per otto persone 210 grammi di cioccolato fondente 200 grammi di burro 250 grammi di zucchero di canna 5 uova un cucchiaio di farina Scalda il forno a 190. Sciogli...

Muffin (vegan) con mirtilli, sciroppo d’acero e avena

La cosa incredibili di questi Muffin vegan è che nessuno capisce che sono vegan. Purtroppo infatti i dolcetti privi di grassi animali risultano sempre un po' secchini e senza sapore. Eh. Ma dopo aver provato questi non tornerai più indietro.

Il compleanno di Stephen King e il Menu completo

Un Menu completo però deve partire dalla colazione e come rinunciare a quella di Annie Wilkies (Misery non deve morire)? Uova strapazzate alla Wilkes e passa la paura (esattamente il contrario ma è divertente ugualmente così, no? L'effetto sorpresa fatidico).

Tartare di Gamberoni con Avocado, Pesca tabacchiera, Mango, Papaya e olio alla menta

Una Tartare di Gamberoni con Avocado, Pesca tabacchiera, Mango, Papaya e olio alla menta. La semplicità e l'eleganza sono servite.

Fai come Isa di Isa Chandra Moskowitz

Isa Chandra Moskowitz è autrice di best seller e il suo sito web è seguito con passione da milioni di lettori. Isa si dedica alla cucina vegan creativa da oltre due decenni e per sette anni consecutivi è stata nominata miglior scrittrice di ricettari da Veg News. Cresciuta a Brooklyn, vive a Omaha e scrive questo libro delizioso con le bellissime foto di Vanessa Rees. L'editore è Sonda, che ho avuto il piacere senza mai stancarmi di lodare per questa incredibile produttività di meraviglie. Il prezzo, come tutti i libri editi da Sonda, è davvero basso e si attesta intorno ai 19.90. Bassissimo per la qualità e il contenuto. La grafica e anche le illustrazioni iper colorate e simpatiche. Un altro libro d'acquistare, sì. Fotografie invoglianti. Altro che cibo vegan triste, sono piattoni stracolmi di leccornie a tutta pagina con altrettante spiegazioni più introduzioni e motivazioni (mi piace tanto quando c'è l'introduzione a ogni ricetta). Pagine che sanno di pregiato, colorate da sfumature pastello e moltitudine di stili che si mischiano creando la personalità dirompente di questa incredibile Vanessa Rees. Il libro è strutturato in questo modo:

Pasta di zucchero, la glassa, la ghiaccia, crema al burro

Ecco le ricette che negli anni ho raccolto, testato, provato e riprovato. Occorrono per i decori classici e tornano sempre utili durante il periodo natalizio soprattutto. Per questo motivo ho deciso di raccoglierle in un unico post in modo da poter fare aggiornamenti nel corso del tempo.