L’alimentazione casalinga del cane: Koi e le sue abitudini

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Koi attualmente ha tre anni, è in ottima forma perché pesa 30 Kg, non è stata sterilizzata (per una serie di ragioni, ma questo inverno subirà l’operazione) ed è una cagnolona iperattiva che non sta mai ferma, vuole giocare continuamente, ama correre, per nulla pigra e -sono orgogliosa di dirlo- felice. Il veterinario, se posso permettermi di aggiungere questo dettaglio che mi rende orgogliosa da brava psicotica, ha detto che non ha mai visto un cane così profumato e tenuto bene. Non soffre affatto di alitosi, ha i denti bianchissimi (se li fa lavare), non emette gas (elllloso ma questo è un dettaglio da non trascurare) puzzolentissimi e ha un’attività intestinale regolare e proficua.

Koi segue un’alimentazione quasi totalmente casalinga: quasi significa che al mattino prende delle crocchette della Orijen monoproteiche (Six Fish); questo perché i suoi veterinari ci hanno consigliato di abituarla, nonostante la nostra volontà di alimentarla totalmente in modo casalingo, a questo tipologia nel caso in cui stesse male e fosse costretta ad assumere croccantini speciali per una determinata patologia o fossimo in viaggio (ma comunque ci siamo stati e io non ho avuto problemi a darle riso soffiato biologico, tonno in scatola al naturale e verdure lesse). Koi mangia con entusiasmo anche le Six Fish ma onestamente preferisce di gran lunga -si vede dall’atteggiamento famelico che assume e pure dai bacetti che riceviamo- l’alimentazione casalinga. Ora:

Alimentazione casalinga non significa avanzi.

Mai, mai, mai, mai Koi ha mangiato avanzi. Ho detto mai? I nostri veterinari ci hanno promossi all’alimentazione casalinga perché hanno capito che eravamo in grado. Non voglio dire che nello specifico occorrano delle competenze scientifiche ma di certo chi decide di intraprendere questa strada deve assolutamente avere -come minimo- delle nozioni base sui componenti e gli alimenti. Non è affatto un percorso difficile e sono qui per incoraggiare e non scoraggiare ma di fatto bisogna volerlo, perché con l’alimentazione non si scherza in generale già per noi umani, figuriamoci con quella dei nostri amici di cui siamo responsabili e che necessitano di proporzioni diverse e di eventuali integrazioni di vitamine e minerali specifici. Koi da quando è con noi (da quando aveva appena compiuto due mesi) ha sempre fatto questa alimentazione sotto strettissimo controllo medico. Nulla è stato improvvisato e abbiamo studiato a tavolino con i suoi veterinari gli alimenti giusti per lei, per la sua razza e peso e non in ultimo cambiando secondo l’avanzare dell’età.

Fare una scelta di questo tipo affonda sicuramente le radici nello stile di vita che si conduce, nella cultura e nel credo che ognuno di noi ha. Ed è giusto -anzi sacrosanto- che ognuno la pensi come vuole. Non voglio ergermi a paladina ed eroina e non credo affatto che chi dà il cibo pronto ai proprio amici pelosi sia meno premuroso o amorevole, anzi. Diciamo che noi possiamo farlo, ci fa piacere farlo, ci fa stare bene farlo e quindi: perché mai non dovremmo farlo? Semplicissimo, insomma.

Ci tengo però a sottolineare che i detrattori dell’alimentazione casalinga e sostenitori accanitissimi delle crocchette et similia vogliono far passare questa scelta come ai limiti dell’immorale e dell’illogico. Adesso non vorrei scomodare correnti filosofiche e lanciarmi in sterili qualunquismi ma il cane in natura come non va in un fast food a richiedere un piatto di riso, verdure e carne non ci va neanche a ordinare delle crocchette. Dove voglio arrivare? Semplicemente che non è la presunta perfezione dei singoli nutrienti contenuti all’interno delle crocchette a garantire la salute del nostro amico peloso. Inoltre senza andarmi a inoltrare in discorsi eccessivamente complessi e noiosi, in natura è più probabile che un cane mangi un tacchino che una pallina magica con tutti i nutrienti confezionata.

Detto questo: Koi ha anche (sembrava facile eh?) diverse forme allergiche -magari scriverò della nostra esperienza a parte- e nel primo anno di vita ci è stato vietato di darle pasta e pollo. Da quando abbiamo eliminato questi due ingredienti Koi sta bene e non ha avuto i problemi che l’avevano colpita (anche macchie lungo tutto il pelo). Adesso ci stiamo orientando sempre più verso un’alimentazione monoproteica, ovvero diminuendo sempre di più la carne e dandole sempre più pesce: ama moltissimo il tonno, ma anche il merluzzo e il salmone ed è innamorata pazza dello sgombro e dei gamberetti che però può mangiare una volta ogni tanto e in misura equilibrata. Koi è la dimostrazione vivente che le abitudini delle casa, la cultura e quello che volgarmente possiamo abbreviare in lifestyle orienta e determina il carattere e la vita tutta di ogni essere vivente. Poteva non amare le verdure come la sua “mamma”? Impazzisce per le verdure bollite e le carote, ma va matta pure per i piselli e i fagiolini. Ama la barbabietola che le fa benissimo e pure gli spinaci, ma a patto che siano frullati.

Koi può inoltre mangiare un uovo a settimana, che possiamo individuare nel suo giorno preferito perché ne va matta (e lo abbiamo fissato ogni Lunedì così non ce ne dimentichiamo) e pochissimi latticini perché tutti i cani hanno difficoltà con il lattosio. Al posto dell’uovo, i veterinari ci hanno detto che possiamo darle una volta al mese e non di più dello yogurt naturale bianco non zuccherato (lei ama quello greco zero grassi e lo mangia pure con i mirtilli. Lo so, siamo una famiglia bizzarra!) o un pezzettino di formaggio cremoso o fresco ma senza mai esagerare. Davvero pochissimo. Lei ovviamente ama l’uovo e lo yogurt e brama di mangiarli ogni santo giorno.

50% Pesce o Carne, 25% Verdure, 25% Riso

Questa è la proporzione perfetta per Koi. Riso sempre e comunque e deve essere stracotto. Ma proprio stracottissimo. Deve essere esattamente quello per minestre e deve cuocere almeno 5-10 minuti in più del necessario. In questo modo può essere facilmente digeribile. Una sorta di pappetta di riso per intenderci. Naturalmente Koi ribadisco ha un peso, viene seguita, appartiene a una razza e via discorrendo. Tutto questo deve essere inteso come un racconto di esperienza e non come “le cose da fare”. Se al mattino mangia il secco, e quindi l’Orijen Six Fish al momento, ne deve prendere esattamente 120 grammi e a pranzo e cena 250 grammi di umido (in totale 500 grammi tra mattina e sera). Koi mangia tre volte al giorno perché il dna del labrador è il più famelico di tutti. I veterinari ci avevano detto che mattina e sera andava bene, ma potendolo fare abbiamo preferito darle quella sensazione di mangiare di più e più spesso (anche per non farci sbranare un braccio durante la giornata, a onor del vero). Koi ha raggiunto con tre pasti al giorno il suo equilibrio. Quando non diamo il secco sappiamo che dobbiamo regolarci orientativamente con la proporzione tra secco e umido (alimentazione crocchette vs alimentazione casalinga) di uno a tre.

La frutta Koi la mangia in ridotte quantità. La ama follemente e farebbe strage di mirtilli (il suo frutto preferito, sì) e anguria. D’inverno o quando è periodo mi piace però darle la mela o la pera che vede sempre come un momento relax spuntino. Si siede e aspetta che io le dia pezzettino per pezzettino. Un momento, quello dei pasti, molto intimo e speciale che ha creato un legame indissolubile tra noi e Koi. Per molti tutto questo potrà sembrare esagerato, ridondante e folle ma come è mia abitudine sottolineare è sempre bene non giudicare il comportamento degli altri perché ribadisco dipende sempre dallo stile di vita, dalla cultura e dai credi che ognuno di noi ha. Koi fa parte della famiglia e per noi non è un peso coccolarla e viziarla, anzi. È lei che ci coccola e ci vizia di più regalandoci sorrisi, serenità e quell’amore infinito che è sempre troppo rispetto a quel minimo che facciamo noi.

I premi?

I premi sono sempre le zucchine! (Che posso farci se ha preso da me? 😛 ) Ama davvero le verdure e se le dai un pezzettino di zucchina al vapore o una carotina impazzisce di gioia, ma di certo le piacciono i biscotti premio al pesce che le compriamo (a forma di ossicino però. Una contraddizione meravigliosa). Stiamo molto attenti a scegliere prodotti di primissima scelta sempre monoproteici e controlliamo gli ingredienti (siamo insopportabili! Lo stai dicendo, lo so!).

Giusto per completare il nostro quadro clinico già abbastanza preoccupante (dirai tu) ti dico pure che ama i biscottini che le preparo. Pochissimi ingredienti e il gioco è fatto. Si conservano benissimo e ci si impiega poco a prepararli.

Cucinerei per Koi fino alla fine dei miei giorni. Anzi, lo farò. Sempre con amore e gratitudine. Come è giusto che sia.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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