Gabriela Grechi, lo so, la conosci. Nel caso sfortunato in cui questa affermazione non dovesse essere veritiera puoi rimediare immediatamente e catapultarti nel suo mondo.
Un canale Youtube conosciutissimo che parla di moda, lifestyle, beauty e viaggi ma non solo; perché Gabriela ci ha messo -oltre che il volto più bello che sinceramente abbia visto in rete e non solo- anche la sua vita e i suoi sentimenti. Sempre in modo garbato, elegante e riservato come piace a me. In questi anni, anche toccando argomenti particolari che generalmente vengono urlati, lei ha sempre usato quel tono garbato e fine che la contraddistingue. L’ho scoperta anni fa. Se mi segui sai che non sono una fan sfegatata della piattaforma YouTube per il troppo caos e per l’impostazione generale dei contenuti. Credo fosse il 2012. Galateo delle borse. Lo ricordo perfettamente. Ero dimagrita da pochissimo tempo ed ero lanciatissima con le “cose da donna”; che ignoravo perché ero sempre andata in giro svogliata senza prestare attenzione a outfit e accessori. Avevo il mio primo abito da sera ed ero così emozionata. Ma la borsa? Conoscevo benissimo la teoria ma la pratica no. In panico, insomma. Per una cosa futile certo, ma che dietro aveva un lavoro di fatica immensa.
Ticchetto: galateo delle borse.
Il primo pensiero (che è un assioma) è stato: “è bellissima”. Non puoi non pensarlo. Poi arriva la voce, i modi, l’inclinazione e il contenuto; quest’ultimo è quello che troppe volte viene messo sotto processo perché il parallelismo moda/bellezza uguale pochezza di contenuti è sempre in agguato. Non mi sono mai fermata ai primi pensieri, alle prime impressioni e soprattutto al personale giudizio che, mi si lasci dire, può davvero contare pressoché niente. Se fai parte di questa schiera non arriverai mai a capire cosa c’è dietro l’apparenza. Non ascolterai mai le parole, i sentimenti e quello che davvero si è. Il problema lo conosco sulla mia pelle.
Sono passati anni e sempre in silenzio l’ho osservata e ascoltata. Anche tra le sfumature. Anche semplicemente parlando di shampoo e rossetti. E quando ha realizzato uno dei suoi sogni, ovvero la Gabriela Beauty, mi sono letteralmente catapultata ad acquistare tutta la linea o quella che ho trovato perché sold out. L’ho fatto istintivamente perché felice che avesse raggiunto un traguardo e un riconoscimento così importante. L’ho fatto perché amo i successi degli altri in generale, ma chiaramente più quelli di chi stimo. L’ho fatto perché Gabriela mi ha fatto compagnia senza saperlo. Mi ha regalato sorrisi senza saperlo. E l’ho fatto perché era giusto un minimo riconoscimento a tutto quello che lei inconsapevolmente aveva fatto per me.
Ricordo che ne parlai su un video di YouTube e lei, da Signora quale è, mi venne a ringraziare. E solo in quel momento mi palesai dalla mia vita di lurker; perché molto spesso ammiriamo, guardiamo, stimiamo e veniamo anche influenzate in rete da anime e persone. Non solo “gli utenti” ma anche chi “crea contenuti”. Io, per esempio, quando divento “utente” e non “creator”, giusto per scomodare termini in voga, assumo le sembianze di lurker più per stanchezza che altro. E sbaglio lo so. Non interagisco perché lo faccio già in altri ambiti e quindi mi godo quel momento in solitaria senza alcun tipo di scambio.
Gli avvicinamenti lenti con basi solide di pensiero diventano momenti belli ed esperienze empatiche importanti. Giudicare un volto, una frase, un contenuto troppo frettolosamente è aberrante. Si perde il senso delle cose e soprattutto si perdono opportunità. Opportunità di guardarsi di più e migliorarsi piuttosto che spiegare come si può migliorare a qualcun altro. Mi piace chi lavora su se stesso, chi ha il coraggio di ammettere i propri difetti piuttosto che urlarli ad altri, men che meno a estranei di cui conosci solo sfumature.
Gabriela mi ha fatto innamorare anche dei suoi prodotti perché in fondo c’è dentro anche lei. Le auguro di poter fare centinaia e centinaia di meraviglie di questo tipo. Al momento sul sito di Mediterranea ci sono: Scrubby maschera detox, Handy crema mani, Shimmy crema corpo, Creamy profumo in crema, Hairy profumo capelli e Hommy (amo!) home fragrance insieme alla pochette Poshy. Ogni cosa ha un proprio nome. Adorabili marshmallow con espressioni kawaii dal nome divertente che immediatamente vengono a far parte della tua quotidianità e li adotti come fossero saltellanti e reali. La prima volta che li ho acquistati come mostro nel mio video li ho presi sotto Natale e ho fatto un figurone con le amiche e poi li ho ricomprati, soprattutto Scrubby che è dolce e non aggressivo. Con un odore che sa di buono ma non nauseabondo di quelli che poi non riesci più a usare. È dolce sulla mia pelle delicata e Scrubby, in particolar modo, lo passo anche sul corpo. La crema mani è portentosa e se tolgono Hairy dal commercio mi vedrai marciare su Roma vestita da marshmallow.
Qui parlo di cura. E la linea di Gabriela è l’essenza della cura.
Ti confesso che sogno una borsa firmata da lei. Conosco la sua grande passione, che è anche la mia, e spero di poter un giorno ticchettare di questo. Tutto è cominciato da una borsa, del resto. E non posso fare a meno di pensare che la borsa sia la metafora perfetta.
Ci sono borse piene di cose diverse, di fatture diverse e storie molto diverse. Alcune resistenti, altri fragili e alcune che al primo vero peso si rompono. Non ci sono mai borse di serie A, B o C ma borse diverse e a volte anche chi è sorprendentemente diverso è molto più vicino di quanto credi. Bisogna prima guardarle, portarle con te, metterci dentro cose ed estrarle e solo dopo tempo puoi minimamente farti un’idea -non importa che sia precisa- e decidere.
Io ho deciso. Gabriela è una borsa piena di meraviglie e bellezze.