E’ giunto il momento di trascorrere un po’ di giorni fuori porta. Ufficialmente è per un “mega-ponte” anticipato costruito ad hoc. Ufficiosamente è per farmi riposare un po’. C’è che ci sostiene che io debba essere fermata (si usa più il termine “abbattuta come un cerbiatto dolce che zompetta nel bosco con un colpo al centro della fronte con violenza inaudita”).
Non si è stati sagaci abbastanza nel prevedere che al mio ritorno triplicherò la follia culinaria ma si ha tutto il tempo per preoccuparsene tra un po’.
Il Gikitchen fino alla settimana prossima spegne la cappa e i fornelli e  diventa diario di bordo di questo mini viaggetto, che si preannuncia all’insegna del relax più sfrenato.
Per me. Mica per lui; che avrà il piacevole compito di essere mio accompagnatore, autista, portaborse, portaobiettivifotografici, portavaligie, apriporta, uditore, controllo luci, tuttofare e meccanico qualora dovessero esserci avarie al motore.
Essendomi prefissa un Ice Cream Tour mi autoproclamo : critica ghiacciocremolgastronomica. Emetterò giudizi con dovizia di particolari e darò presuntuosamente  voto e orecchie di coniglio color platino al posto delle stelle Michelin. Saranno pubblicate vere e proprie schede con tanto di indirizzi, gusti e presentazione. Chiunque mi riconoscesse potrà certamente corrompermi con una coppetta da 1.50 (conoscendomi anche una mini coppetta da 50 centesimi)
Chi riceverà l’ambitissimo premio ” tre orecchie di coniglio color platino“? aggiudicandosi “Il Miglior gelato del primo Ice Cream Tour” ?
(fingete che il pathos aleggi fastidiosamente nell’aria, ok?)
Multitecnologicamente munita (‘nsomma con le unghie che mi ritrovo tweetare-postare-uplodare dal touch  è impresa ardua) non sentirete (purtroppo lampeggiante gigante) la mia mancanza.
Se non dovessi tornare: è stato lui. Testimoniate a mio favore. Fatelo per i conigli e i nani da giardino. Vi ho amato.