Quanto ho pianto con ET onestamente non lo so quantificare ma credo che avrei potuto tranquillamente riempire una piscina olimpionica negli anni. E anche a distanza di trentacinque anni, per dire, che so come finisce/cosa dicono/cosa accade/che chechechecheche: piango. E non piango come una che piange per la centemilionesimavolta piango come piango a “nessuno può mettere baby in un angolo”, “voglio la favola” e “Adrianaaaaaaaa tutto il mondo può cambiare” e mi fermo altrimenti vado avanti fino all’infinito. Il pupazzetto di ET l’ho voluto disperatamente quando ero piccola. Era di plastica durissima ma lo abbracciavo così forte che mi venivano i segni sulla faccia. Ci dormivo. Ci mangiavo. Lo scarrozzavo a mare, in montagna, in ufficio da papà, da mamma, da nonna, da zia, dalle amiche. Sempre. Se tutte giravano con il cicciobello, barbie e bamboline io stavo lì appiccicata al mio extraterrestre. Mamma dice sempre che qualcosa da lì l’aveva già capita. Come darle torto in effetti? Et non è un film ma un momumento. Se esistono i Goonies è per Et. Se esiste pure Stranger Things è per Et. Se esiste la fantascienza è per Et (ok Sto esagerando ma passamela che siamo amici di infanzia). L’opera più acclamata di Spielberg, che di cose stratosfericamente belle ne ha fatte. Qui si tratta dei pionieri della fantascienza, degli effetti speciali, dei sonori che ti entrano dentro per non abbandonarti più. Parte la seconda nota e sei già sulla bicicletta verso la luna. A me, perlomeno succede così. Qui non si tratta di fantascienza horror che cominci a non capire più nulla.
Qui si tratta di una favola fantascientifica che con una colonna sonora da brivido (che ti consiglio caldamente di ascoltare qualora incautamente ti fosse sfuggita) strumentale ti porta davvero in altri mondi. Se mi segui anche solo da un po’ sai che non sono una grande appassionata di musica. Non amo molti cantanti. Non amo molte canzoni. Io amo Ennio Morricone. Amo Hisaishi. Amo non sentir cantare nessuno ma solo le note. E quando sono particolarmente triste e in pianeti distanti per tornare indietro o restare lì senza rimpianti ri-ri-ri-ri-ascolto proprio la colonna sonora di Et. Che se ha vinto l’oscar un milione e più di buoni motivi ci sono. È tutto possibile guardando Et. Siamo in una cittadina qualunque con una famiglia qualunque. C’è una villetta. Una sorella. Dei banchi di scuola. Delle biciclette. Eppure anche in tutta questa folle normalità qualcosa di davvero inspiegabile e sorprendentemente Magico può accadere. Può accadere che due mondi si incontrino e non per forza si facciano paura. Ma che semplicemente si stringono la mano. Parla dell’amicizia senza forma ma solo sostanza. Parla dell’amore puro senza tempo, spazio e contorno. Et è stato l’amico fidato di questa piccola iaia che porto sempre nel cuore facendola rivivere quando posso. Non ho mai scritto lettere alla me stessa piccolina come va di moda. Anche perché non avrei assolutamente nulla da dirle. Aveva già capito quali fossero le giuste priorità. Dare importanza alle amicizie vere. Quel che non ti tradiscono mai. Quelle extraterrestre, proprio come Et.
L’insalata di Patate
Se vuoi leggere qualche considerazione riguardo la film e perché l’ho scelto trovi tutto nei due post precedenti.
Per la Potato Salad ho scelto questa versione ma se scorri indietro nel mio profilo con la rubrica patatepatatepatate ne abbiamo davvero fatte di tutti i colori. E patate, appunto.
Amo la scena del frigorifero. È una delle più divertenti e spassose della pellicola. E quella che comincia a far intuire che tipo di legame simbiotico si stia creando tra Elliot e il nostro amato ET.
COME SI PREPARA?
-Lessi le patate. Sbucci. Condisci con poco aceto bianco, olio e sale.
-Tagli i cetrioloni sottaceto gustosi a fette.
-Tagli la cipolla sottile; meglio bianca ma usa quella che preferisci. Mettila a mollo nell’acqua fredda e poi in frigo per qualche ora se hai difficoltà a digerirla.
-Il prezzemolo viene adoperato in molte parti della Germania ma fai tu.
-Maionese per condire. In alcune parti allungano con panna e yogurt. E sempre in alcune parti aggiungono anche pezzetti di mela (non è periodo in questo caso ma quando lo sarà: prova. Una vera delizia!)
Il Video su Instagram
🎬 “A CENA CON OSCAR”
è un progetto nato nel 2010 su questo blog che tratta di correlazioni cibo-film e in occasione della Notte degli Oscar, che avverrà il 12 Marzo quest’anno, ho deciso di riprenderlo in mano proponendolo in una nuova veste -anche grafica- sul profilo instagram; la stragrande maggioranza di pellicole scelte ha vinto degli oscar ma può capitare che alcune non siano state premiate ma che amo particolarmente. I vecchi articoli con ricette e correlazioni potrebbero non comparire più proprio perché ho approfittato per svecchiare un po’ il tutto rifacendo completamente da capo: post e foto.
Rimarranno comunque in archivio perché all’epoca non c’era questo uso smodato dei social e conservo i tantissimi commenti come doni preziosi.
📽️ Un’illustrazione, una ricetta e una citazione.