Ricette Vegetariane e Vegane

FEATURED CINEMA

Una potato salad per l’adorabile extratterestre

Quanto ho pianto con ET onestamente non lo so quantificare ma credo che avrei potuto tranquillamente riempire una piscina olimpionica negli anni. E anche a distanza di trentacinque anni, per dire, che so come finisce/cosa dicono/cosa accade/che chechechecheche: piango.

Uova a colazione prima che arrivi l’esorcista

The Exorcist diretto nel 73 da Friedkin e tratto dall’omonimo romanzo di William Peter Blatty che scrisse la sceneggiatura del film dopo i problemi con la censura dovuti chiaramente al periodo  -e diverse limitazioni- lo si è potuto vedere in versione integrale solo dopo venti anni. Esattamente in una riedizione del terzo millennio. Undici minuti di puro terrore di cui non si sarebbe potuto fare a meno. 

Ketchup sulle patatine, alla stanza 237

Kubrick è così forte, intenso, misterioso e crudo. È il genio e la follia. È la filosofia. Rigoroso sul set e leggendari i suoi incessanti ciak -pare che arrivassero fino a ottanta e novanta per la stessa scena- Kubrick è l’eccezione. Tutte le sue opere sono collegate da un filo rosso non tanto invisibile. Ogni colore, quadro appeso ai muri, oggetto posato sulla scena riconduce a qualcosa di politico. Di personale. Di filosofico. È sempre un messaggio-un’enigma che regala e lascia allo spettatore.

Misery non deve morire: Uova alla Wilkes

Misery non deve morire, oltre che letto in età adolescenziale perché firmato dall’uomo che ha ossessionato il mio tempo e vita Stephen King, rimane una visione immutata, perpetua e fissa. Non ricordo magari un film visto lo scorso anno (ma pure settimana scorsa) mentre di Misery scena per scena, battuta per battuta, spazio per spazio.

Tootsie: Pasta alla Puttanesca

Dieci nomination nel 1983 e un oscar vinto come Miglior attrice non protagonista a una meravigliosa Jessica Lange. Viene nominato anche come miglior film, miglior regia a Sidney Pollack miglior attore protagonista, sceneggiatura originale, montaggio, sonoro, fotografia e canzone. La storia è quella del talentoso ma disoccupato attore Michael Dorsey interpretato da un incredibile Dustin Hoffman che per lavorare è praticamente costretto a cambiare identità indossando le vesti di Dorothy Michaels

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