Questa donna ridicola infilata in un portabagagli con un nano da giardino, orecchie di coniglio e parigine bucate che corrisponde al nome di Giulia Grazia Guardo è stata (inspiegabilmente) intervistata per Libero- Tutto sul lavoro, ricevendo anche parole molto lusinghiere.
Non si può che commuovere, ringraziare e frignare incessantemente con moccio colante al grido di Grazie. Grazie. Grazie.
“Il titolo può trarre in inganno perché Giulia Grazia Guardo, trentenne di origini catanesi, non è solo una disegnatrice ma anche una fotografa, una foodblogger per Style.it e una narratrice di storie. Le sue foto catturano a distanza ravvicinata i colori e la consistenza dei cibi, i suoi fumetti sono teneri e buffi, la sua penna un estroso fiume di parole e di libere associazioni ironiche e leggiadre. È anche un’amante della numerologia, Giulia. È ossessionata dal numero 12, forse perché ricorre insistentemente nella sua vita: è nata il 12/12 alle 12, il suo nome è di 12 lettere, è la 12esima nipote e sta lavorando a 12 progetti. Uno di questi la vede reclutata da Mulino Bianco in qualità di “illustratrice di Pan di Stelle” sulla piattaforma di Instagram”.
L’intervista, per chi avesse piacere, si può leggere qui >>>>
( io davvero non so come dire grazie.grazie.grazie.grazie.grazie)