E poi alla fine l’ho fatto. Buttare tanto riso bianco con un po’ di acqua di cottura e andare giù di frullatore a immersione. Insaporire con olio al tartufo e servire con una fogliolina di tartufo essiccato. Lo stesso che ho adoperato molto spesso qui. Nero però e non bianco di Alba come piace al Nippo. (Tra l’altro domani terminerà la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, approfittatene voi che non siete relegati nelle isole!)
L’umidità della crema di riso lo farà amalgamare profumandolo e insaporendolo di quella particolare e unica essenza. Fotograficamente più intrigante in versione minimalista, il tartufo, ma al palato chiaramente no. Quindi abbondare nel caso si apprezzi (lo dico perché io preferirei una randellata sulle gengive. Già l’odore mi fa gridare aiutobastanoncelafacciopiù).Questa cremina di riso è davvero un toccasana perché oltre a essere buona, nutriente e totalmente vegana, quindi ottima per la depurazione e l’autococcolamento (appena coniato), si presta a infinite declinazioni. Può essere servita anche con gamberi croccanti magari inondati da una pioggia di sesamo e diventa perfetta come entrée per un piatto di carne che potrebbe seguire, senza dimenticare delle deliziose polpettine di tofu. A volerla fare total vegan o gluten free si potrebbe pensare a delle micro polpette di riso e carote o perché no di lenticchie!