Non avevo mai adoperato i Piselli Secchi Gialli. Poi complice una ricetta etnica che ne pretendeva l’uso (ma nel colore verde più comune) l’improvvisa passione. Nel mio adorato supermercato multietnico poi trovo questi e via di zuppe. Cuociono e si sfaldano lentamente come tutti i legumi della stessa consistenza. Si ottiene in pratica un’adorabile composto molto più denso di quello che potrebbe generare un legume fresco. Accade insomma quella magia come nelle fave. Secche del resto creano pur sempre la quintessenza della squisitezza: il macco.
Dopo aver impiegato i legumi in questa insolita colorazione e consistenza nelle più disparate maniere, ho deciso di abbinarli a quello che ultimamente appassiona non poco il mio palato. Sicula fissatissima (e chi coraggiosamente mi legge sa quanto ami il pomodoro) con tutta la famiglia commestibile delle Solacenee, tutto potevo immaginare tranne che appassionarmi a un pomodorino contenuto all’interno di un barattolino. Non lo avessi assaggiato avrei gridato istintivamente “sacrilegio!” gettando anche un po’ di salsa benedetta al grido di “esci da questo barattolino!” (adesso devo smetterla soltanto di immaginare il Pomodorino che levita, in preda a una possessione malvagia del BarattolinBelzebù. Cosa sto dicendo?).
Per dovere di cronaca mi tocca, ahimè, ribadire che questa confessione non è una “forzatura”, una fantomatica “collaborazione”, un “favore”, un “sotterfugio per sponsorizzare il prodotto x”. So che gli impavidi amici che si infliggono la pena di leggermi già sanno, ma talvolta è bene mettere i puntini sui pomodorini. Così Com’è non stava di sicuro aspettando me; anzi a dirla tutta sono pure molto felice che si sia proposto al grande pubblico perché una vetrina composta da Barbieri tra le poltrone di Master Chef è un lancio di tutto rispetto. Lancio tra l’altro basato di sicuro sulla qualità perché ve ne è molta. Sotto invito di un’amica, che li ha provati e voleva farmeli provare, ho deciso di acquistarli online. Parlo dello scorso anno e il sito, se ti fa piacere o ti incuriosisce lo trovi qui  (è anche molto attiva sul web l’azienda Finagricola, per altro. E affidata a gente sorprendentemente simpatica e che ci sa fare). Non c’è voluto tutto questo tempo per capire che i prodotti erano validi a dir poco. Ho preso in pratica tutta la gamma pomodoro.
Dal Pomodoro datterino giallo al naturale (che sì sa. Io e l’olio non andiamo d’accordo) alla Passata di Pomodoro Pizzutello (mi piace da pazzi!) in formato pelato e passata (c’è proprio un vero e proprio kit, sì). Senza contare poi che anche quello rosso al naturale è davvero buono e porta un po’ d’estate quando c’è freddo o il sapore del pomodoro è solo un triste ricordo. Proprio per la mia risaputa passione per i colori ho voluto abbinare il Datterino Giallo sia in passata che naturale intero ai piselli spezzati gialli. Allo stesso modo ho voluto apportare una nota agrumata di arancia abbinata alla croccantezza delle mandorle.
Il piatto lo si potrebbe definire non soltanto estremamente leggero ma adatto a qualsiasi tipo di palato. Vegetariano, Vegano e anche chi aborre i due concetti e stili di vita precedenti. L’ho servito infatti, questo piccolo antipastino/primo/accompagnamento perché è davvero versatile e adatto alle più disparate occasione, a diversi tipi di palati in occasione di una mega riunione familiare e non. Il risultato è stato davvero piacevole. La quinoa si riconferma eclettica e passionale con qualsiasi tipo di abbinamento venga proposta e non bisogna dimenticare che cereale non è; nonostante ancora le ricerche stiano proseguendo può essere integrata a una dieta gluten free e per questo non dannosa per le persone celiache. In pochissime mosse insomma portiamo in tavola un concentrato di proteine senza alcun tipo di originale animale, unite a legumi scrigni di proprietà innumerevoli e inquantificabili e un po’ di sole e salute.
Come si prepara? Niente di più facile.
Facciamo una Ricettina senza grammi, precisioni al millilitro e roba noiosa, ok?
La quinoa si deve cuocere a parte da sola. Generalmente occorrono quindici minuti dopo l’ebollizione ma è importante comunque seguire le indicazioni nella confezione perché variano da marca a marca.
Stessa cosa per i piselli secchi spezzati che non necessitano di ammollo. Vanno cotti in acqua bollente (senza bisogno che sia in ebollizione per aggiungerli). Aggiustati di sale e resi poltiglia. L’acqua si può aggiungere pian piano a patto che sia leggermente calda e non troppo fredda.
I pomodorini Gialli Così Com’è vanno tagliati e fatti saltare in poco olio con il succo  (che è perfetto per le vellutate, ma lo vedremo più avanti con un’altra ricetta).
La quinoa cotta va aggiunta a questi nella pentola dove sta cuocendo il  delizioso “soffrittino” di datterini e succo. Si fanno sposare per bene i sapori e si aggiunge pian piano qualche generosa cucchiaiata di “zuppa” di piselli gialli (la consistenza la decidi tu. La mia era piuttosto compatta). Una volta che la quinoa, il succo e i datterini si sono amalgamati per bene con i piselli spezzati gialli a fuoco basso, è importante assaggiare e aggiustare eventualmente di sale.
Il fuoco deve essere estremamente dolce. Non deve cuocere. Deve accompagnare la danza dei sapori che si sta mischiando.
Spegni il fuoco e gratta su una bella e generosa scorza di arancia (non trattata biologica) senza arrivare alla parte bianca che renderebbe tutto più amaro. Tosta leggermente delle mandorle e aggiungi il sale (non c’è niente di più buono che tostare e salare le mandorle. Sia in forno che in padella).
Con l’aiuto di un coppapasta, se ti piace l’idea della torretta (altrimenti va bene come preferisce esteticamente il tuo gusto), metti la quinoa dentro. Servi con mandorle tostate e qualche pomodorino laterale (io ho adoperato delle foglie di carota per formare quel delizioso fiorellino).
Un filo di olio extra vergine d’oliva sopra se sei un fan sfegatato del prodotto e via.
In tavola. Poche calorie, molto sapore e adatto ai palati più disparati.