Ricette Vegetariane e Vegane

Burger (con panino ai semi di chia) di seitan con spinaci al limone, pomodoro e iceberg

  • Il pane l’ho fatto con la classica ricetta che si trova ovunque dosi-bimby giusto per testare il nuovo apparecchio. Ho impastato aggiungendo soltanto i semi di chia
  • L’hamburger di seitan con gli spinaci, zero sforzo, l’ho comprato già così e l’ho fatto cuocere senza alcun tipo di condimento solo sulla piastra rovente mettendo abbondante succo di limone e una bella grattugiata di scorza lavata non trattata
  • Ho composto semplicemente un panino aggiungendo poi dei datterini e delle foglie di iceberg. Un goccino di senape  e niente altro

I panini impastati con i Semi di Chia con il nuovo Bimby fiammante (chi l’ha detto? Io no. No! Non ho ceduto al nuovo Bimby!) sono stati sbranati da mamma e dal Nippo che hanno particolarmente apprezzato. Il Nippo ha disquisito a lungo circa la buona abitudine di non rinunciare al pane fatto in casa, soprattutto se impreziosito da perle in formato seme che fanno bene alla salute. Si è dibattuto a tavola sul fatto che non occorra chissà quale tempo e molti altri spunti di riflessione che hanno giovato moltissimo alla mamma. Infatti ha sentenziato, lasciando sbigottiti tutti Koi compresa, che:

[con la frase che entra a buon diritto negli annali del 2014 come Best Moment]:

“Semi o non semi. Pane fatto in casa o no. Basta infilarci dentro una fetta di mortadella e chi si è visto si è visto”.

E’ incredibile come mamma riesca sempre a cogliere tutto quello che di complicato, profondo e ancestrale ci sia durante argomentazioni talvolta complesse. Come riesca a sintetizzare tutto in: fritto, mortadella, iris al cioccolato e cotoletta. E’ un dono che avrei voluto ereditare, a maggior ragione quando mi perdo tra wakame, soia e massime salutistiche.

Koi ha una passione esagerata per il seitan. Con occhi lacrimosi, che il gatto di Shrek è un principiante, tenta in tutti i modi di averne anche solo un misero pezzetto. Sinora ha fallito alla stessa stregua del tofu (anche perché  la soia pare essere altamente nociva per i nostri amici cagnolosi).

Brama ardentemente tutti i centrifugati che bevo io ed è una fan sfegatata della barbabietola. Sogna di mangiare l’avocado con me ed essendo altamente nocivo devo stare attenta a come mi muovo perché fa di tutto (stranamente) quando ne sente l’odore; e vista la frequenza con la quale lo sbrano non è un evento atipico.
In pratica mi ritrovo ad avere un cane (anche se Koi chiaramente è un alieno infiltrato nella stirpe canina per conquistare il pianeta Terra) salutista che a tutti i costi vuole grassi buoni e hamburger di seitan e una mamma che nonostante le  mie continue ramanzine in un loop preoccupante continua a gridare mortadella fritta, cotoletta nel caffè e impacchi di strutto e lardo nella cavità orale come rimedio per i malanni di stagione.

Ho bisogno di una vacanza. Adesso.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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