Ricette Vegetariane e Vegane

Pink Cappuccino –

Come abbiamo sopravvissuto senza?

PINK CAPPUCCINO!

Ho comprato la polvere di barbabietole, piselli e spinaci. Questo significa solo una cosa: mangeremo tutto colorato. E quando dico tutto significa TUTTO. Il Nippotorinese è già disperato. Il suo sguardo vitreo, senza proferire parola, racconta storie giornaliere di disagio matrimoniale (vabbè, abbuoniamo matrimoniale anche se siamo fidanzatini*** da 16 anni?). Un uomo costretto a mangiare cose a caso colorate, piatti freddi per via delle foto, esperimenti culinari discutibili a dir poco. Quando mi ha chiesto “e con la polvere di barbabietole cosa hai intenzione di fare?” (Odia le barbabietole, sì) la risposta è stata “troppe cose. Non so da dove cominciare”.
Poi vedo su instagram  il cappuccino cipria e tutta entusiasta urlo: BINGO!!
Latte di mandorla e polvere di barbabietole: ma seriamente come abbiamo fatto senza? Siamo sopravvissuti senza pink cappuccino? Senza alcun tipo di ripercussioni? A quanto pare sì (si fa per dire, nel mio caso). Ma grazie al cielo tutto cambia e da oggi possiamo. L’emozione è tanta (sì, ci metto sempre un sacco di enfasi e parentesi. Ma come si fa a restare calmi davanti a un cappuccino rosa? Seriamente, come?)

Ho detto come?

La barbabietola è dolce naturalmente quindi non c’è bisogno di alcuna aggiunta ma nel caso puoi dolcificare come preferisci. Viene anche bene con il latte, sì. La mia cavia -giusto con qualche insistenza- ha sentenziato sì (sotto minaccia. E dopo aver detto: “la polizia del vero cappuccino dovrebbe arrestarti”). Con il latte di mandorla? Ugualmente strepitoso. Lo faccio in casa con il milk maker, aggiungo la polvere ed è fatta: mi sento una donna realizzata, lo confesso.

 

*** *uso fidanzatini perché spesso è capitato -nonostante Anno Domini 2021- che persone in imbarazzo e nel non saper dire se “compagno”, “marito”, “fidanzato”, “ragazzo” usassero: fidanzatini. La cosa mi fa sempre molto ridere. Quindi tra di noi spesso, sarcasticamente, usiamo: fidanzatini.

 

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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