Veg Life

Veg Life? Mangiar S(tr)ano? Sì e ti racconto in breve perché.

Credo che nell’estremismo, nell’imporsi, nell’urlare ci sia una profonda e radicata ignoranza, oltre che una vergognosa maleducazione. Nessuno giudica il piatto degli altri. Nessuno è migliore o peggiore.

La diversità non si combatte ma si studia e comprende. Senza la diversità, ammesso che esista davvero come la normalità, non si è liberi. Ti lascio sbirciare i miei piatti, ricordi e sapori. Prenditene cura e non maltrattarli mentre te li racconto e mostro. La mia intenzione non è quella di convincerti a migliorare, perché io per prima devo farlo. Ogni giorno. Le mie scelte di vita non devono e vogliono mai influenzare le tue. Per questo motivo ho deciso di cucinare la carne per chi amo e di non appartenere a una cerchia, a una setta, a una religione e dei dogmi imposti. Non credo in nient’altro che nella libertà di espressione in qualunque forma e sostanza. Vivo da sempre nella massima espressione della libertà. Senza tempo. Mi lego ai pensieri e alle sostanze, mai ai corpi e le costrizioni.

Io sono iperuranio. Non corpo.

Credo nel cambiamento, nel divenire e nei percorsi. Credo che non solo si possa ma si debba cambiare. Essere diversi tutti  i giorni e cercarsi. Cercarsi disperatamente senza mai appartenere a nessuno se non a se stessi. Siamo quello che mangiamo? Non lo so, ma io voglio mangiare vita. La natura e la bellezza. La freschezza e i colori. Voglio incamerare luce e delicatezza. Voglio illuminarmi, trattenere la felicità e farla esplodere.

Io voglio fare pace con il cibo.

Lui mi ha fatto morire. Non lo ripagherò con la stessa moneta. Lo farò vivere.

I Mostri si combattono alla luce e non al buio

90% Vegana e 10% Vegetariana?

Ho sofferto di gravi disturbi alimentari quando ero appena adolescente. Non è finita ma ho imparato a conviverci. Qualche volta è più difficile e altre meno. Per questo motivo ho avuto e ho un rapporto con il cibo che mi piace definire, sarcasticamente, fantasioso. Quello che ho sempre saputo sin da bambina però era che quando sarei diventata grande avrei abbracciato la cucina veg. Ho sempre mal sopportato la carne e mangiato con mal volentieri il pesce. Nonna aveva un orto e degli animali. Sono cresciuta dando i nomi a conigli, pecore e galline. Un giorno ho chiesto a nonna -avevo sei anni- “Dov’è Neve? Non la trovo!”. Neve era un coniglietto bianco con gli occhi rossi che avevo scelto in un cesto enorme di conigli che tenevano in gabbia. Facevo già molta fatica a vederli stipati lì dentro ma mi era permesso tirar fuori Neve per giocarci il pomeriggio finiti i compiti. “Neve è nel capanno degli attrezzi”. Come nei migliori film cult anni 70 horror Neve era appesa a testa in giù insanguinata insieme ai suoi compagni. Nonna, essendo nata nel 1912, non aveva gli strumenti necessari e l’empatia per confrontarsi. Nonna era chiaramente ignara che questo episodio avrebbe segnato la mia esistenza. Da quel momento nessuna coscia di pollo o animale proposto sul piatto è stato visto con leggerezza. Quando a papà chiesi “e il pollo come cammina se mi mangio una coscia?” furono diverse le risposte ma nessuna riuscì a convincermi. Neanche quella che il pollo poteva farcela con una coscia. A meno che non fosse discendente di un fenicottero.

I miei genitori mi hanno sempre rispettata e tenuto in considerazione più di loro stessi. Hanno rispettato le mie idee e le hanno fortemente incoraggiate. Questo ha fatto sì che le mie scelte non fossero mai giudicate. Noi tre siamo stati -siamo nonostante tutto- e saremo un trio inscalfibile.

Amo definirmi 90% vegana e 10% vegetariana

Da vent’anni la mia dieta è plant based: sono stata  vegetariana per dieci anni e vegana per quasi dieci (da inizio 2011 a fine 2019). Poi un giorno indagando a fondo sul mio stato di salute ho scoperto diverse problematiche e mi sono affidata ai medici reintegrando qualche alimento come latte e uova. Non ne sono molto contenta, onestamente, ma faccio poche storie se più di un professonista dice che è necessario.

Dieci anni fa, nel 2010 ho perso ottanta chili; senza alcun tipo di intervento bariatrico ma prendendo coscienza, allenandomi e alimentandomi bene perché essere vegetariana/vegana non significa di certo mantenere un regime ipocalorico, anzi. Queste diete alimentari partono già sbilanciate e possono essere molto dannose se non seguite da un professionista. Mai improvvisare ma prenotare una visita.