La vita sarà una festa

“Se riuscirai a mantenerti sempre nel presente, sarai felice. La vita sarà una festa, un grande banchetto, perché è sempre e soltanto il momento che stiamo vivendo”. Questo aforisma piaceva tanto ad Agata. Il mostro Hodgkin, con ferocia inaudita, l’ha portata nell’ Altrove. In quel sotto sopra che non capisci mai bene cosa sia.  Ho capito cosa fosse il presente, il passato e il futuro in una camera sterile tenendo una pizzetta in mano. Cosa fosse la festa della disperazione portando un pigiama con i pinguini e vane speranze nell’odore della morte e del niente. Ho promesso ad Agata che avrei continuato a festeggiare ogni anno. Per lei ero la “Regina delle feste”, di Halloween e Natale in particolare, la sua isola felice, il sorriso sincero, spensierato e rumoroso. Per questo in casa mia c’è sempre un’occasione per lanciare palloncini, apparecchiare e decorare. Perché se il corpo di chi ami ti abbandona, mai lo fanno gli insegnamenti e lo spirito. Voglio festeggiare qualsiasi cosa in modo esagerato e incontrollabile. Travestirmi e spogliarmi di ogni divisa che la vita ti impone. Volare, come Kiki, per consegnare del pane con un fiocco in testa. Voglio essere sempre quell’amica e quella figlia sorridente e ottimista che in mezzo al buio ti sussurra: “oh. Domani ci inventiamo una festa?”. Quella che ti taglia il pane a fette a forma di cuore, coniglio e nano da giardino. Voglio essere ricordata sempre come la festa più esagerata, grandiosa, senza controllo e senso. Voglio essere nella vita delle persone un sorriso, un pensiero contorto e una fiaba con note horror.

Voglio vivere. E il momento che stiamo vivendo è la vita stessa. Perché rimandare la festa?