Ricette Vegetariane e Vegane

La Fugassa Piemontese per la Befana

Mastica lentamente!

La fugassa -la focaccia- piemontese è un dolce tipico che si prepara il giorno dell’Epifania ed è una tradizione molto simile a quella francese della corona des rois (te ne ho parlato qui). 

È una ricetta semplicissima simile alla classica brioche preparata con una lunga lievitazione (ho fatto lievitare in frigo una notte intera), molto morbida, dolce e burrosa con canditi di arancia e uvetta classici del periodo. La tradizione vuole che all’interno, proprio come nella Galette de Rois, venga inserito un fagiolo secco così chiunque lo troverà sarà Re per un giorno e potrà far sì che tutti gli altri esaudiscano i suoi desideri. Per questo motivo si prepara pure una piccola coroncina di carta o cartone che il fortunato o la fortunata indosserà per l’intero giorno. Alcuni costruiscono -e trovo che sia un’idea carinissima- la corona con il cartone del panettone o pandoro. Vengon fuori delle corone davvero belle. Ha una forma a spicchi, come fosse quasi una margherita, e ogni petalo è attorcigliato su se stesso. Mentre attorcigli “i petali” potrai inserire comodamente il tuo fagiolo secco. Mi raccomando solo di farlo presente a chiunque così da prestare bene attenzione durante la masticazione e non incorrere in qualche spiacevole imprevisto (soprattutto con le persone che magari hanno problemi con i denti. Addentando con troppa veemenza potrebbero succedere piccoli e fastidiosi incidenti che è meglio, chiaramente, evitare).

Per preparare la nostra fugassa piemontese ci occorrono:

  • 510 grammi di farina Manitoba (250 grammi di 00 e 260 di manitoba)
  • 180 ml di latte tiepido
  • 75 grammi di zucchero bianco semolato o quello che preferisci
  • 90 grammi di burro
  • 7 grammi di lievito di birra
  • pizzico di sale fino
  • una fava secca da inserire in un petalo
  • 2 uova di media grandezza
  • 50 grammi di uvetta
  • 50 grammi di arancia candita
  • zuccherini e albume per spennellare

Setaccia la farina. Il lievito fallo sciogliere nel latte tiepido. Riunisci tutti gli ingredienti dentro la planetaria e lavora fino a incordare per bene. Lascia riposare almeno 4 ore al coperto ben caldo e poi una notte in frigo con pellicola a contatto. Tira fuori e lascia lievitare almeno altre due ore. Poi stendi per bene con un’altezza di circa 2-2,5 cm e grandezza 28 massimo. Metti un bicchieri al centro e fai degli tagli. Prima quattro, poi otto, poi sedici. Fino a formare una margherita. Ogni petalo va rigirato su se stesso. E in uno di questi puoi mettere la fava ricoprendola con dell’impasto per bene.

Spennella la superficie con albume o latte e poi cospargi gli zuccherini.

Cuoci a 180 per 40 minuti massimo.

 

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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