Ricette Vegetariane e Vegane

I Biscotti Domino

Non mi stancherò mai di convincermene: nelle mie vite precedenti sarò stata un’efferata serial killer per meritarmi in questa l’odioso intellettuale nippotorinese. E’ pur vero però che nell’altra con molte probabilità sia  stata un boy scout. E non un semplice lupetto eh. Un dolcissimo capo lupetto (ok non conosco la gerarchia, lo ammetto) che elargiva biscottini al cioccolato agli anziani;  Talmente affabile e professionale che nel caso in cui i biscotti fossero tanto duri da mettere a rischio la dentiera non si perdeva certamente d’animo: li masticava riducendoli in poltiglia lui stesso per poi offrirli con la giusta consistenza. E’ ovvio poi che dopo un’esistenza da boy scout intrisa di buone azioni  si diventi psicolabili e quindi il karma ti dia diritto ad una vita da serial killer. Una sorta di jolly.

Insomma cosa c’entrano i boy scout e i serial killers? Ah sì. Usufruendo del Jolly/Karma ho ricevuto la fortuna nella disgrazia:  la sorella dell’odioso nippotorinese. La Socia, fonte di ispirazione e venerazione, mi ha segnalato il libro “Faccia di Crema. Ricette divertenti per i bambini” di “La Cucina Italiana” con i consigli di Geronimo Stilton, che sarà pure un topo ma francamente qui lo si trova più carismatico di Mattiadettofatto. A me dispiace anche un po’ per Mattia lo confesso. Lo ricordo con estrema simpatia quando insieme ad un ragazzo romano (mi ha colpito così tanto che non saprei dire se fosse biondo o rosso. Ricordo l’accento e basta. E un ridicolo paio di pantaloni color senape ma devo smetterla di dilungarmi) conduceva un programma su sky. Prima di essere conteso dalla Lopez e Madonna, con una foltissima chioma bionda ricciolosa che agitava in mezzo ai  fornelli tra una tagliatella e uno gnocco. Due giovani single in un loft che distribuivano consigli culinari per far capitolare  ignare fanciulle golose (grandissimo successo ! tre puntate). Tagliati i capelli, variazioni di camera da mal di testa e viaggi in barca con Maddalena Corvaglia, hanno fatto sì che io mi trovassi stamattina qui a dar del carismatico a Geronimo Stilton e non a lui. Non facendo per nulla dell’ironia tra l’altro. Mi piace Mattia e molto ma le variazioni di camera mi turbano, è un dato di fatto.

In questo piccolo libro che sogno di poter sfogliare un giorno con un nippotorinese in miniatura, si rimane un po’ inebetiti guardando il Clown di Pizza come anche il coniglio e il gufo. Anche la faccia di crema, il laghetto di carote e il baule del tesoro non passano mica inosservati. Ammetto che “un fiore da mangiare” rimane in assoluto il mio preferito e diverse volte l’ho servito prendendomi meriti  ovviamente non  miei. Fortuna vuole che mi piaccia sempre ribadire quando o no c’è del mio. Posterò al più presto “un fiore da mangiare” così che anche voi possiate cimentarvi in questa chicca facendovi adorare da tutti i bambini del palazzo; gli stessi che vorreste abbracciare fortissimo perchè allegramente vi han sfondato la fiancata della macchina con il pallone. Bene, potete offrir loro del cibo in segno di ringraziamento. Nessuno ha sottinteso con qualche goccia di guttalax ! Sono illazioni vostro onore!

“Cosa c’entrano i domino biscotti maledetta chiacchierona!?!?!”. Vi sento, sappiatelo. Cattivi. C’entrano o perlomeno credo perchè nell’inserto di Ottobre di Cucina Italiana regalano un manualetto picciuino picciuò dal titolo i “Bambini a tavola” dove vengono riprese alcune ricette di Faccia di Crema con l’aggiunta di nuove e succulentissime novità. Una di queste sono proprio i Domino Biscotti.

Essendo finito il cacao non ho potuto preparare la frolla che lo prevedeva. Certo avrei potuto farli dopo l’acquisto del suddetto ma seriamente: una bambina può aspettare o deve farlo SUBITO? E’ sempre la seconda. Con la frolla al cacao la ricetta originale prevedeva infine la glassatura delle palline con tantissimi colori diversi;  che brillavano e risaltavano sul nero. Una figata mica da ridere mi verrebbe da dire in maniera ovviamente professionale. La versione in black quindi la rimando a data da destinarsi e nel frattempo ci becchiamo questa:

 

La Ricetta

Ingredienti :250 grammi di Farina, 200 grammi di zucchero a velo, 150 grammi di burro, 100 grammi di zucchero semolato, 2 tuorli, vaniglia in polvere o cannella.

Preparare la pasta amalgamando in una ciotola la farina, i tuorli, lo zucchero semolato, il burro morbido, la vaniglia in polvere secondo i gusti e un pizzico di sale. Lavorare l’impasto e stenderlo per poi ricavarne tanti rettangolini. Come si evince dalle foto io non ho fatto rettangoli regolari. Potrei dire che si sono poi tragicamente trasformati dopo la cottura ma la dura realtà è che avevo chiesto al mio nano da giardino di aiutarmi con la livella ma essendo impegnato nelle pulizie domestiche questo negato supporto ha fatto sì che io non potessi.  Sono una pasticciona e basta.

A 170 gradi per 15 minuti prevede l’originale ma francamente già a 10 di minuti i miei rettangolini imploravano pietà. Con il cioccolato fondente rigorosamente sciolto nel microonde ( non è vero ma da quando non metto più su il pentolino mi sento irresistibilmente tecnologica) e lo stuzzicadenti si procederà poi alla decorazione.

Infilati in un sacchetto il giorno dopo risultano essere davvero un regalino dolcissimo da fare a chi in ufficio tra una partita di domino, una chiamata e il capo inferocito voglia sgranocchiare qualcosa. Ammetto di averli confezionati con un nastrino e dati in pasto al nippotorinese. Istruzioni comprese per mentire a me stessa facendomi credere che potessi io per una volta insegnar lui qualcosa.

Questo mi fa pensare che in un’altra vita sarò stata  pure un boy scout (ma si dice girl scout, vero? o devo innervosirmi in questa mattinata che mi vede indossare improvvisamente delle vesti femministe? ) e poi un serial killer ma in questa sono senza pochi margini d’errore: un’irriducibile cretina.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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