*rideva sadicamente pensando che fossero le 13.13 e non le 12.12.
Giusto per fare un regalino a Max ho ben pensato di non far comparire il delirio come consuetudine alle 12.12. Oggi doveva esserci qui una pasta all’amatriciana al mango in onore del festeggiato. Il sapore era talmente orrendo da superare (e nettamente) le fotografie. Max ben sa quanto io mi sia cimentata con scarsissimi risultati nella realizzazione di questa versione fruttosa, giusto per rovinare uno dei capisaldi della cucina Romana con sadismo e perfidia (che il Lazio e la città eterna mi perdonino!). Ma abbiamo tutta la vita per farne altre ventimilaversioni.
Per questo motivo si è deciso (sono posseduta dal plurale maiestatis del Mago Othelma) di rimandare sino a quando un’amatriciana degnadiquestonome (?) esotica sopraggiungerà . Nella frenesia e feroce corsa contro il tempo ho acciuffato una ricetta a caso ed eccomi per proseguire la settimana cuoriciosa. Avevo lasciato questi appunti in cucina qualche giorno fa durante la preparazione della cioccolata calda in versione vegana e ottima quindi per chi è intollerante al latte. Prima di pubblicarli insieme alle mie stupide considerazioni vorrei giusto ricapitolare un attimo il punto della situazione (che è oscuro in primis a me).
– Il vincitore della seconda edizione di Vinci una Momiji verrà decretato domani. Semmai un miracolo dovesse accadere e io non fossi tormentata da dodicimila individui tra cui nani da giardino immaginari allora potrei pure arrivare al pomeriggio ma ne dubito fortemente ergo: domani mattina si proclamerà con tanto di video, deliri e baci.Â
– Su Style è stato pubblicato il mio nuovo articoletto picciuino picciò con la fumettoricetta in allegato. La ricetta è l’insalata vegetariana polacca di cui si è più volte parlato e blaterato qui. Per leggere l’articolo è semplicissimo e basta cliccare quiquiquiqui>>> Quella con le patate e le mele per intenderci (annuite e fingete. State andando benissimo).
Su Spray Magazine, un bimestrale gratuito di Moda con larga distribuzione a Catania e molto conosciuto a livello nazionale attraverso la rete, ci sono ahem io. Nel senso che *disse nascondendosi sotto il tavolino vergognandosi tutta rossa rossa*
Nel senso che ahem sì ci sono io*gote bordeaux e respiro affannato*
La food Blogger scelta da Spray Magazine di questo mese è una certa Giulia Grazia Guardo. Le ricette contenute sono la Pie di Manzo e Fichi, I MuffinMax con pecorino e fave, le Madeleines al Cioccolato e nella versione semplice con il Miele.
Spray Magazine, se non si ha la possibilità di leggerlo in versione cartacea, è disponibile online e basta cliccare qui >>> (e tralasciando le quattro pagine a me dedicate, ne vale davvero la pena. Non è la solita rivista vistaerivista).
Ho sempre seguito i blog Trend and the city, Beauty and the City e Look and the city trovandoli prodotti eccelsi. Avendo poi avuto contatti con la redazione e in particolar modo con la splendida Valentina, posso asserire senza ombra di dubbio alcuno che le mie impressioni sono state ampiamente confermate. Amore imperituro e pioggia di cuori.
Sono quindi onorata di avere il mio facciotto su questo bimestre Febbraio-Marzo di Spray Magazine.
Questo  pomeriggio stesso correrò in tutte le edicole, negozi e luoghi dove si distribuisce per accaparrarmene qualche copia. Chi la vuole alzi la mano! (fingete entusiasmo vi prego o altrimenti davvero è la volta buona che piango)
E insomma Grazie infinite ancora a Spray Magazine.
Dovevo trascrivere gli appunti in cucina, vero! Eccoli, prima che io mi dilegui nel nulla.
D’accordo sono vegetariana, anche se vegana adesso potrebbe addirsi di più filosofia a parte, da più di dieci anni eppure cucino carne. D’accordo sono pure intollerante al latte da meno di due anni ma inondo il web e promuovo dolcetti intrisi di nettare bianco.
Insomma pur essendo una disadattata alimentare mi lamento poco e avanti marsch. Cucino di tutto e poche storie. Mi piace ribadirlo perchè trovo snervante questo pullulare improvviso di gente vegetariana/vegana che lotta contro il mondo e si riscopre improvvisamente animalista. Che si erge a eroe dopo due mesi di mancanza di carne e addirittura una settimana senza uovo. UNA SETTIMANA! (sopravviverete.  Sono anni che non tocco uovo eppure sono qui lucida e attiva ogni giorno)
(paura adesso eh? paura di diventare come me? ben vi sta)
Pietà . Mangiate quello che volete e non stressate la gente che vuole farsi un bel maialino arrosto bevendoci  su otto litri di latte con l’uovo fresco sbattuto dentro.
Si possono rispettare gli animali e non cibarsene anche senza fare tutti questi teatrini, considerando che sino a qualche mese fa imbottivate panini con mortadella. Santocielochestress (ho finito di sfogarmi. Forse).
Stress da idiozie a parte una ricetta velocissima per una colazione o merenda o qualsiasicosa cioccolatosa per il San Valentino. Un bibitozzo leggero volevo proprio farlo, insieme a uno Smoothie imminente; e cosa c’è di meglio se non una cioccolata calda aromatizzata?
Quella che propongo è giustappunto una versione vegana, ottima per chi ahimè è intollerante al latte. Mi stupisco giornalmente di quante persone lo siano e ritrovarmi nella casella email di ringraziamenti e incoraggiamenti a pubblicare sempre più elaborazioni che non contengano latte e derivati, mi commuove. E non poco.
Essere vegetariani e vegani è una scelta. Essere intolleranti no;  comprendendo benissimo il disagio è giusto incoraggiarsi a vicenda e promuovere incessantemente ricette che pur non avendo i canonici ingredienti hanno davvero poco da invidiare a quelli che rientrano nella categoria “consumo normale”.
Per questo motivo tra Carnevale e Pasqua si riverseranno qui miriadi di dolcetti senza latte.  Ed anche senza uova; purtroppo chi è colpito da forme gravi di intolleranza ha tantissimi problemi digestivi anche con questi ultimi alimenti.
Escludere il latte e le uova non per filosofia alimentare è atroce tanto quanto essere legati indissolubilmente a problemi con il glutine. Senza nessun tipo di assurde gare tra intolleranze  ci si ritrova, soprattutto agli inizi,  a dover fronteggiare un disagio apparentemente difficilissimo ma: ottimismo. Non serve altro. Inutile lamentarsi. Occorre organizzarsi!
E qui ci organizzaremo davvero per benino con Colombe vegane senza latte e uova e miriadi di dolcetti carnevaleschi fritti e rifritti. Pure altri dolcetti senza latte per la settimana cuoriciosa sono previsti, altrochè (domani giusto per dire).
Questa cioccolata calda, che come si vedrà nella preparazione può essere più o meno densa, potrà essere conservata in frigo a patto di essere chiusa con la pellicola (a contatto è meglio) per ricoprire dolci e dolcetti. Non ha nulla da invidiare a una ganache classica per intenderci. In più con qualche foglia di agar agar o gelatina (se non si è vegetariani-vegani) vengon fuori budini da urlo. Ma procediamo con calma e facciamo prima una versione cioccolatosa calda.
Più volte mi è stato chiesto che tipo di latte di riso uso. Il più pubblicizzato, quello Scotti per intenderci, oltre ad essere zuccherato e contenere parecchie calorie in più per ragioni a me ignote, ha un gusto lezioso che non gradisco particolarmente. Per questo motivo uso sempre il Latte di Riso della Finestra sul Cielo (non vi è alcun tipo di correlazione tra me e l’azienda e non ho mai accettato collaborazioni et similia. E’ solo per condividere informazioni. Che purtroppo si ha sempre a che fare con gente insulsa che pensa costantemente che dietro ogni frase si celi qualcosa di oscuro e mi premuro di specificare) come anche quello di Miglio.
E’ vero che il latte di riso riscaldato cambia parecchio sapore ma sempre meglio di quello di soia che francamente, sarà stato l’abuso, a me continua a piacere nettamente meno rispetto al primo.
Il miglio riscaldato rispetto al riso ha un valore aggiunto ma nella versione cioccolatosa perde. Vi sto confondendo eh?!
Non credevo che i miei gusti e le marche da me adoperate potessero interessare, visto però che è il contrario sono a vostra completa disposizione per la condivisione;  ordunque mi accingo a una valutazione che non ha alcun valore se non dal punto di vista informativo personale:
– il latte di soia ha un sapore bizzarro e in un primo momento potrebbe non piacere. Occorrerà persistere. Lo yogurt al contrario diventa un ottimo alleato in cucina soprattutto per i dressing. E mai e dico mai  sottovalutare la potenza di un dressing o di un dolcetto con lo yogurt di soia che darà consistenza.
– Il latte di riso freddo è il più buono in assoluto e somiglia al latte di mandorla ma riscaldato con il caffè (un cappuccino vegano per intenderci) assume un sapore fastidioso (in questo caso è meglio prediligere il miglio). Si appiccica anche un po’ alla trachea e talvolta sembra di bere qualcosa che sia andata a male. Da poco tempo ma sempre andata a male, ecco.
– Il miglio freddo è meno gustoso del riso freddo ma è pur vero che per i gelati questo risulta essere più adatto. Ne ho provati diversi con il bimby e la resa del primo è stata ampiamente superiore anche in fatto di gusto soprattutto con lo sposalizio: banana. Con la fragola il miglio è da evitare. Ho condotto studi approfonditi al riguardo e semmai dovessi confermare un matrimonio perfetto sarebbe quello tra latte di riso e ciliegia. Latte di riso e frutti di bosco: pollice in alto, mentre con il kamut pollice in basso.
Per gli smoothie granitosi il latte di riso è perfetto come nel caso delle cremine, sì.
E insomma giusto per non blaterare troppo e perdersi un po’, direi che pian piano prendendo confidenza con i nuovi prodotti e testandoli possono venir fuori pappette davvero interessanti.
Sono particolarmente legata a questi teneri e piccoli  marshmallows perchè sono un dono della mia pulcetta Giulia ( www.amaradolcezza.it ) . Avevo sbavato parecchio su questa sua ricetta e foto e difatti rimando a lei per la versione corposa e santocielobuonissima ( clicca qui per la Cioccolata di Giulia) che lei accompagna anche a degli strepitosi biscotti alle nocciole ( se non seguite Giulia santocielo , oltre che  vergognarvi non parlatemi mai più- Grazie)
Ingredienti per 4 persone circa: 600 grammi di latte di riso o di soia ( ma anche di miglio o kamut eh), 100 grammi di zucchero di canna integrale, 50 grammi di cacao amaro, 100 grammi di cioccolato fondentisssssssimo, 30 grammi di fecola di patate( per una cioccolato densisssssima ma puoi anche ometterla. Qualora possa interessare anche se ne dubito: io non la metto. Amen). Per una cioccolata più leggera si potranno tranquillamente omettere i 100 grammi di cioccolato fondentisssssssimo in barretta ( se avete optato per questa diminuzione chiamate il vostro analista perchè state male).
Amalgama tutti gli ingredienti tranne il cioccolato fondente con l’aiuto di una frusta. Velocemente. Setaccia prima la fecola in modo che non ci siano grumi. Versa in un pentolino e metti sul fuoco moderato non smettendo mai di girare e mescolare con una frustina a mano. Quando sta per raggiungere l’ebollizione abbassa il fuoco al minimo e spezzetta la tavoletta di cioccolato fondentisssssssimo. Continua a girare e aspetta che si sciolga. Servi immediatamente in delle tazze e guarnisci con tanti piccoli marshmallow colorati o semplicemente così senza nulla. Con una stecca di vaniglia o una bacca di vaniglia per decorazione. Infilata dentro , oltre a dar sapore, sarà sorprendentemente glamour. Sì: glamour.
Nessuno osi contraddirmi quando dico parole a caso e sciocchezze. Quindi nessuno osi contraddirmi sempre.