Che siccome cihodafare ( e mi pare pure un bell’inizio) e devo discutere di pois, righe e texture con quella bellissima donna glamour della mia Cì (vuvuvu Aromadelcaffè puntocomme)  passerei subito ai fatti. Che ci abbiamo da conquistare il mondo noi due, e le sorti delle gradazioni di rosa nel mondo dipendono chiaramente dal nostro gusto. Su cosa sto delirando? Lo scopriremo alla prossima puntata ( avevo sempre sognato di dirlo, pardon).
Io direi che da oggi in poi e in avanti e per sempre fino all’infinito e oltre e okkbasta si confezioneranno solo ed esclusivamente spaghettini nido con polpette uccellino. Il Nippotorinese ha paura. Papà ha paura. Mamma ha paura. Tutti hanno, sottotitolo: e come dar loro torto, paura che io davvero non smetta di propinare siffatta meraviglia fino alla fine dei miei giorni. Francamente a volte mi viene lo sghiribizzo e dico ” e adesso faccio un figlio per fare uova pulcino e spaghetti nido! uova barchette e zucchine trenino! uova conigliose e topini di cioccolato!”. Poi penso che posso ugualmente fare tutto questo e non dovere cambiare il pannolino al saccente intellettuale pelato e mi ridimensiono. Aspetto un altro po’ che sia matura per diventare mamma e poi procederò. Certo è che con questa continua regressione infantile sarà difficile arrivare allo stadio supremo della maturità ma mi godo il mio inizio vecchiaia lontano dagli impegni che una donna a quest’età  “dovrebbe” avere mettendo al primo posto del sano egoismo e dimostrandomi in tutta la mia fierezza per l’essere malvagio e cattivo che sono. Davvero qui non si è fatto altro che emettere gridolini, saltellare e dire evviva. Non mi è importato nulla che durante gli scatti fotografici  mi si dicesse” sono già tutti attaccati Gi, ti prego. Fammeli mangiare adesso” perché poco importava se le polpette diventavano marmo e gli spaghetti colla. Qui si doveva immortalare il grande momento del nido spaghettoso con uccellini polpettose. Adorabile pasto per i piccini e non solo in questro tripudio volatile pasquale. Se poi ci si vuole proprio spaccare il fegato con il secondo delle uova pulcino (clicca qui )  si potrebbe pure impazzire di gioia. Nelle polpettine non sarà difficile incastrare due granelli di pepe nero fresco e un becco di carota cruda e allo stesso modo non sarà difficile comporre una semplicissima corona di spaghetti dove poter adagiare due classiche polpettine di tritato finissimo e magro aromatizzato solo con un po’ di parmigiano. E non se ne ho parlato o meno ma nell’Artusi e in diversi ricettari antichissimi ( siculi soprattutto mi è capitato di notare) si consiglia di sfumare un po’ il ragù con qualche goccia di caffè. Altro che vino! E quindi sì l’ho fatto e le polpettine suddette le ho proprio sfumate con il caffè. Pare che il sapore non si distingua e non sia riconducibile alla droga legalizzata ma che confaccia un sapore davvero particolare e interessante. Potrebbe essere il segreto di questo piatto semplicissimo e di chiaro impatto scenico. Insomma per dire che sì. Lo confesso. Nei momenti grigi e bui ricorderò questo nido spaghettoso come la cosa più bella e semplice che possa esistere al mondo. E vi prego, ma sul serio vi prego eh, se avete dei nanetti in casa fateglieli. E se vi va di condividere foto, o semplicemente parole che verranno ( i nanetti in quest’occasione ne dicono di talmente belle che ci si potrebbe fare un’enciclopedia. Io ad esempio sto aspettando che Ale, il mio amore Miluveetoso torni con le magie di Hendrix per farne giusto una di 12 volumi enormi) io vi aspetto e vi ringrazio anticipatamente.