Su Vanity Fair è uscito un mio articoletto sulle celebrity (pare che il plurale “all’italiana” non occorre. O almeno spero santapizzetta. Mi fido del Nippotorinese che continua a ribadire che tenpura sia meglio di tempura. Sappiamo a chi dare la colpa come sempre, insomma) dove in pieno spirito estivo spettegolo un po’ anche io sorseggiando bibite ghiacciate.
Sì d’accordo, la crisi e la conseguente poca voglia di andar pure per saldi, ma se c’è un settore che non conosce crolli e malessere è la ricerca spasmodica della celebrità. E’ diventato un mestiere. In diverse fasce di popolarità ognuno di noi cerca un palco e un pubblico. I motivi sono molteplici e potrei snocciolarli tranquillamente essendo laureata in psicologia da supermercato con specializzazione nel banco surgelati. Uno su tutti è la scarsa autostima per sé stessi e la conseguente rivalsa sino ad arrivare a tornaconti di vario genere.
Nella rete è difficile ormai attribuire termini come twitstar, blogstar perché in effetti ormai nei social network le star sono arrivate davvero. Crollano le certezze quindi dell’ utente che anni fa era una celebrità pur essendo “un perfetto sconosciuto” in quanto si ritrova a dover fronteggiare chi la ribalta ce l’ha come professione sulla carta d’identità.
Se fa star bene sapere che anche la star del cinema italiano usa il tovagliolo di carta e sbatte la pasta al pomodoro su un piatto di plastica, lo fa un po’ meno la quantità di pasta fotografata. Bisogna stare attentissimi perché superati i settanta grammi l’utente medio diventerà sospettoso e crederà di essere preso in giro. Prima regola del fight club:IN QUALUNQUE MODO SI PROPONGANO, I “VERI” VIP SBAGLIANO.
Si susseguono querelle e parole al vetriolo per questa massima sovraesposizione sul web che molte star hanno deciso (inspiegabilmente, a mio modestissimo avviso) di attuare, mandando al diavolo quel “fascino” del sovraumano che aleggiava intorno alle loro vite.E DOPO AVER APERTO BLOG DI CUCINA, FASHION BLOG, ACCOUNT TWITTER, PAGINE FACEBOOK E PURE PINTEREST QUESTI VIP VERI, TALVOLTA PRESUNTI, APPRODANO SU INSTAGRAM; ALTRA GOGNA MEDIATICA.
Se per Twitter hanno impiegato solo cinque anni a sbarcare in 140 caratteri, per Instagram ne è bastato uno; va a loro riconosciuta un’indiscutibile evoluzione.
Su Instagram quindi il vip mangia insieme a noi, ci mostra il suo bagno con la roba sporca per terra, si tuffa mostrandoci il costumino nuovo, si immortala davanti ad una catena di abbigliamento low cost felice con il suo pacchettino stracolmo di pezzi scontati al cinquanta, fa la boccuccia a pesciolino mentre mangia il sushi e talvolta alza anche le dita in segno di vittoria come fosse un giapponese in una foto stereotipata degli anni ottanta. Non ce ne sarebbe granché da parlare se non che, tolti gli scatenati adoranti fan che elargiscono complimenti a profusione, il popolo di Instagram è lo stesso che adopera twitter e tutti i diversi social network e quindi è spietato. (Come sarebbe non siete ancora su Instagram? Leggete qui e qui, presto!)