Avevo già fatto una versione dei Pandorini in onore di Pani. Io e lui lottiamo contro il Panettone! ipipurrà. Ok devo calmarmi. Che tutti i miei amici Milanesi mi perdonino *disse cospargendosi il capo di cenere e zucchero a velo.
E’ innegabile però la simpatia per il Pandoro. Ora non è che è proprioproprioproprio la ricetta del Pandoro eh. Perché mi occorrevano nel caso dodici giorni di ferie per farla ma. Ma in fondo avendo a disposizione le tegliette pandorose viene fuori un’idea carina per trasformare un muffin, torta o cupcake per queste Feste no? (annuite mentendomi)
Si può scegliere qualsiasi tipo di ricetta. Ho adoperato le classiche forme in silicone (oltre la Silikomart- ottima azienda. Lo ribadisco con convinzione- non saprei dove indirizzarvi, uff. Qualcuno ha notizie o alternative perché mi piacerebbe a prescindere guardarmi intorno. Anche, e soprattutto, siti o shop online. I miei preferiti, inciso).
Una spolveratina di sogni e zucchero. Un cosinodilegnoadorabilegirevole (passo le giornate a girarlo, lo confesso) ed è servito un angolo di sogno in pochi minuti per una colazione o merenda speciale sotto le lucette.
Ecco adesso. Io. Mi commuovo. Gli auguri. Il 24 (perché io sono Sicula eh. Al Sud è risaputo i festeggiamenti partono proprio da oggi. Si aspetta la Mezzanotte facendo mega cenone di sole 480934282049820498 portate. E mentre si collassa con il maloox, diuretici, amaro, lassativi e citrosidina ci si organizza tra tombole, apertura regali e spaghettata di mezzanotte prima di essere ricoverati al pronto soccorso). E quindi.
Insomma. Auguri . E. Poi. Uff. Per dire che.
E allora siccome quest’anno mi viene davvero MOLTO difficile. Perché vorrei scrivere tantemadavverotantecose. Faccio (per il bene dell’umanità soprattutto, considerato che è riuscito a superare il 21 Dicembre e la fine del Mondo) che taccio. Ecco. Il mio regalo di Natale per voi .
E’ tacere. Silenzio. E abbracci stretti. Di quelli che non finiscono mai. Tra qualche lacrimuccia. Sospiro. Incoraggiamento e Occhi lucidi. Quelli lucidi lucidi che quando li strizzi bruciano un po’ ma poi vengon fuori le stelle.
Per non imparanoiarci (che dobbiamo già finire al pronto soccorso per le portate del cenone) direi di passare allo step successivo. Che ne direste di collegarci intorno a mezzanotte? Magari metto un piccolo video di me vestita da Babbo Natale che ballo il Gam Gam Style e giù sotto tutti a insultarmi!
Eh? Che ne dite? Verso mezzanotte tutti qui (mi sono trasferita da Mamma e ho solo 3 computer, due reti internet più quella aziendale, tre ipad, due mini ipad, quattro portatili, 8 iphone e quattro parabole. Forse potrei riuscire a fare funzionare qualcosa. FORSE)?
Io ci sono, ecco. Salvo imprevisti del tipo: Nippotorinese ricoverato d’urgenza per abuso di formaggi piemontesi (perché Dottoressa Suocera e Socia Piola Cognatosa ne hanno giusto portati 24038240982048 chili abituandosi alle leggi locali. E l’algido nordico è così felice che mangia Toma piemontese pure inzuppata nel latte).
A mezzanotte. Mettiamo il Bambino insieme sotto la capanna. Io non lo faccio mai. Ma mamma, sempre. Ed è una cosa che mi ha sempre. Molto toccato. Il suo entusiasmo. Lo stesso mio e nostro che mai, grazie al cielo, ci abbandona.
A Mezzanotte.