Ricette Vegetariane e Vegane

Cartoline (surreali ) da Torino

Ho già fatto un giro di ricognizione gelatoso e capito che il Mango e Zenzero da Ottimo è buono a  livelli preoccupanti (senza parlare di arancia basilico che mi manda ai pazzi. Poveri pazzi). Con quello prenderò tre chili* disse ticchettando sulla calcolatrice di Hello Kitty.

Ho scoperto poi che nel sorbetto extranoir di Grom ci sono tracce di uova e l’affare mi ha fatto alterare giusto un po’ perché per un sorbetto è praticamente implicito che non ci siano  latte e uova ( risparmierò altri tre chili che avrei preso con le coppette maxi Grom da cinque euro. Ma devo fare due calcoli perché la nuova Jumbo da 350 grammi di Ottimo è allettante a dir poco. Quindi tre chili risparmiati ma sei acquistati. Per sette. Per otto. C’è un commercialista in sala? ).

( l’implicito non esiste *disse annuendo e segnando sul taccuino delle regole di vita)

( quale era la principale e la subordinata? C’è un libro di grammatica in sala, oltre il commercialista?)

Mi arrabbierò, però,  con calma per la tracce di uova perché non ho tempo. Devo strafogarmi di granita al cocco da Torre e capire perché in  Sicilia non esiste ancora questo gusto nel catalogo granitoso ( e il melone? ne vogliamo parlare di quanto è pazzescamente buono?  A Torino i Siciliani fanno la granita di tuttoquellocheglicapitaatiro. CI VOGLIAMO EVOLVERE O NO Siculi non emigrati? Vi amo ! Diamo onore alla nostra tradizione santocielo. Finiamola con limone-pistacchio-mandorla-cioccolato. Il fico, la maracuja e il mango sono la nuova frontiera granitosa!   ). 

 

In quarantotto ore ho capito pure che nella surrealtà (sipuòdire)  di questa settimana a dir poco frenetica dovrò essere pronta a tutto. E l’ho compreso ( leggi: avuto ennesima conferma) esattamente quando:

1. contro il mio volere sono stata truccata ( mi è stato detto che la mia palpebra mobile è affascinante. Ne prendo atto e fingo di aver acquisito sicurezza. In realtà pensavo che con  blush e il copriocchiaie la mia vita potrebbe seriamente cambiare )

2. sono stata rinchiusa  in un bar per sbaglio e mi è stato chiesto dal proprietario ” ha chiuso lei? “

3. sono stata travolta nella galleria dove c’ è il cinema Lux  da una coppia che ballava il tango argentino.

4. quando ho visto la prima volta l’impaginato del mio libro in un pub simil irlandese che trasmetteva la partita del toro mentre un ragazzo immobile muoveva solo le falangette per mangiare patatine fritte.

5. ho incontrato una fescionbloggà davanti ad una chiesa con mini shorts, felpa trendy e capello biondo voluminoso.

6. ho risposto alla barista ” non so il numero della camera , mi scusi ” (sottotitolo fondamentale: ma non ero in albergo).

7. Sul mio frecciarossa c’era Rosita Celentano con i cani; gli stessi che avevo visto su novella 2000 passeggiare dentro carrozzina per bambini nel centro di Milano. E poco distante c’era Cesareo di Elio e le storie tese che dormiva facendo bollicine dal naso. E non avevo neanche bevuto qualcosa di alcolico tra l’altro.

8. Ho spiegato al tassista romano  ( cesostata tre minuti eh. Termini-Tiburtina. E poi Tiburtina-Termini perché evviva trenitalia tuttobloccatocoincidenzesaltate) che dentro la valigia “non avevo dureghezzinimorti” ( oh i Romani sono sempre er mejjjjoooocèpocodafà).

9.  10. 11. 12. E mi è saltata la connessione wi fi centovoltemegliochiudo.

Al grido di celapossiamofarcela ( a finire al manicomio tutti insieme) aggiorno a frappé tutto il calendario eventi ( a me dire calendario eventi fa ridere. E’ grave? C’è uno psichiatra in sala oltre che un commercialista e un libro di grammatica? ).

Mi raccontate qualcosa di voi così mi calmo e distraggo? *disse con sguardo da lemure impaurito.

( leggo tutti i commenti. facebook. twitter. instagram. gugolplas. social a caso. mail. sms. segnali di fumo. lettere cartapennascritteamano. Sono però sempre in movimento e ho giusto qualche difficoltà. Ma. Sapete già).

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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