Ricette Vegetariane e Vegane

Fake Rainbow Cake

La Torta Arcobaleno diversi giorni fa (settimane? di già?) ha riscosso un incredibile successo pure su Youtube dove ho appiccicato alla meno peggio una sequenza di video con una luce orrenda. Tanto che le Guru culinarie di Youtube si sono lanciate nella preparazione con sommo entusiasmo (se vuoi vedere  i video su Youtube clicca qui altrimenti lo “appiccico da qualche parte”). I requisiti per fare un’ottima Torta Arcobaleno sono innanzitutto: tempo e voglia. C’entra poco il dilemma se risulterà o meno (perché accadrà. Ottimismo sempre). C’entra poco cedere all’utilizzo dei coloranti alimentari o meno (perché se nella vita hai mai mangiato anche solo una merendina confezionata non sarà un po’ di verde in gel a farti collassare e compromettere per sempre il tuo sistema immunitario, te lo assicuro). Solo tempo (abbastanza) e voglia (molta). Preparare cinque, sei, sette basi di pan di spagna (quelle che decidi tu), sovrapporle, farcirle, prestare attenzione alle altezze e via discorrendo su tutti gli appunti culinario che ho preso in questo post, qualora una violentissima voglia di farti del male ti prendesse oggi, certo veloce e indolore non è. Soprattutto per chi preferisce nel tempo libero dedicarsi a una sacrosanta lettura, pulizia del viso o lavaggio dell’interstizio tra le mattonelle. E quindi su che cosa sto vaneggiando io oggi in questo Lunedì difficile come tutti i Lunedì (e tutti gli altri giorni della settimana-inciso)?

Sull’alternativa veloce alla classica Rainbow Cake.

Già la scorsa volta avevo mostrato tutta orgogliosa come un pavone esaurito i miei Rainbow Cupcake datati 2010 sulla mia paginetta di Flickr (esattamente qui). Vuoi non rispolverare ancora e ancora e riproporre l’alternativa alla Rainbow Cake che Chiameremo Fake Rainbow Cake (che è più Nerd di una semplice Ciambella Rainbow-Arcobaleno, nevvero?)? Certo che no. Mancano esattamente due settimane al Carnevale. Ve l’ho detto o no che è tutto un Calendario serratissimo quello che ci accingiamo a fare dal punto di vista culinario qui? Mi pare proprio di sì. Anzi mi pare proprio di ammorbare l’universo come un Bianconiglio impazzito urlando a tutti “Presto che è Tardi!”. Scandisco le lancette del tempo e alito sul collo di tutti che, presi dall’oppressione e dall’odio smisurato nei confronti della mia maniacale (dis)organizzazione, corrono all’impazzata con me in un vortice di follia dove si è attualmente in ritardo anche per Natale.

E’ che mi piace gettarmi nel panico.

Fare la Ciambella Arcobaleno, o Fake Rainbow Cake, è una valida alternativa e si può fare pure se la voglia c’è ma veramente in quantità minima e il tempo pure. Si tratta solo di fare un impasto, dividerlo in tanti recipienti quanti i colori che vorrete stratificare e via in forno. Questo fa sì che qualsiasi tipo di impasto sia perfetto, a patto che naturalmente appartenga alla categoria sofficiosa e pure da inzuppo. La seconda la sconsiglierei nei caso si trattasse di un impasto eccessivamente duro e poco sofficioso (ovvero quelli da inzuppo e da “Zio Gilberto attento al ponte dentale che ti hanno fatto la settimana scorsa!”); questo perché il colorante tende comunque a far collassare un po’ e a indurire. Sì. Ebbene sì, indurisce e lo rende “gnecco”. Ora qualcuno mi aiuta a spiegare esattamente gnecco vero? Termine di cui io non ero a conoscenza ma da quando sto con il Nippotorinese “puccio” e “gnecco” fanno parte del mio vocabolario quotidiano e quando posso, pure se sono in fila alle poste, li uso (nessuno dica che io in fila alle poste non ci sono mai stata perché una volta sì. E ho atteso che Patrick Swayze entrasse con la maschera di Kennedy come in Point Break. Da questo si evince che neanche in fila in banca sono mai stata, vero? Altrimenti lo avrei desiderato lì e non alle poste. Ehi un attimo come c’è finita la vecchietta con il numero 33 avvinghiata a Patrick Swayze allo sportello delle spedizioni internazionali? Cosa sto dicendo?).

Carnevale sta arrivando e il coro dell’ecchisenefrega, al quale mi unisco con passione e ardore, è partito. Vuoi non cominciare con una bella Torta Colorata? Sì ma mi piace essere ovvia e scontata che ci posso fare? Il gusto non è di quelli indimenticabili che ti fa pensare “mai più senza” perché è una semplice ciambella a cui è stata tolto qualcosa e non aggiunto, a parte il colore, ma di sicuro dona alla tavola ilarità, giocosità, felicità e tutti i sinonimi di Virgilio.it ai quali mi affido sempre con estremo piacere.

Sconsiglierei (ammesso che io possa dare consigli) di adoperare basi per pan di spagna in questo caso; a meno che non vogliate poi ritagliare e imbottire come nel caso della Classica Rainbow Cake. Adopererei senza indugio quella dei sette vasetti (e qui appiccichiamo di nuovo il link di Santa Giulia Pulcetta da Roma conosciuta al secolo come Amaradolcezza) o quella dei bicchieri di plastica (che ho fatto pure una VideoRicetta e l’appiccico esattamente qui; in questo ultimo caso basterà fare la torta senza il cacao amaro).

Mi faccio delle domande e mi do delle risposte (sì. A quella “quanto sono scema?” ho risposto “incommensurabilmente”).

  • Ma posso fare qualsiasi qualsiasi qualsiasi impasto?
  • Sì, qualsiasi qualsiasi qualsiasi. A patto che sia molto morbido e sofficioso e non troppo secco perché i coloranti potrebbero renderlo tale.
  • Ma hai pensato che potevi farla così la Rainbow Cake, infornando in un sol colpo e poi tagliando dopo?
  • Sì, nonostante in questo caso gli strati non potranno mai essere perfettamente uguali e il gusto a prescindere ne risenterebbe perché nella preparazione classica c’è l’uso del pan di spagna ammorbidito dalla crema che non si può adoperare in questa versione.
  • Posso ricoprirla poi di cioccolato bianco o qualche ganache e crema?
  • Sì, sia dentro, che sopra, che sotto. E’ comunque una ciambellotta molto appariscente. Ricoprirla esternamente di cioccolato bianco è una buonissima idea. Di cioccolato fondente un po’ meno perché il colore nero darebbe un impatto scenico diverso (ma in bocca al contrario direi proprio di no).
  • Posso adoperare basi vegane?
  • Devi! E in quel caso nel mio archivio ne trovi di ogni genere.
  • Posso picchiarti se non mi riesce?
  • Certo. Dobbiamo solo fissare l’appuntamento ed è fatta.

Rainbow Cake (Original)

Base con i bicchieri di plastica

3 bicchieri di farina, 2 bicchieri di zucchero, 1 bicchiere di latte o yogurt, poco più di 1/2 bicchiere di olio (meglio se vegetale perché d’oliva si sente. Oppure burro fuso sciolto a bagnomaria o al micro ma senza cuocere), 1 bustina di lievito,  3 uova di media grandezza, essenza che si preferisce (mandorla-cannella-vaniglia in bacca)

Come procedere:

  • Prepara la base che hai scelto.
  • Dividi l’impasto in tante ciotoline quanto hai deciso di colorare gli strati.
  • Aggiungi a ogni ciotolina il colore e miscela la gradazione che vuoi (come vedi io ho scelto dei colori molto appariscenti adoperandone un po’ di più del “normale”).
  • Mescola per bene ogni impasto colorato.
  • Versa nella teglia ben imburrata e infarinata i diversi impasti seguendo la colorazione che vuoi ottenere ricordandoti che naturalmente la base verrà molto scura (per questo prediligi il viola o il blu come è effettivamente la composizione dell’arcobaleno reale).
  • Inforna 180 per 30-40 minuti di solito e controlla con lo stecchino.
  • Lascia raffreddare sempre prima di tagliare e servire.
  • Ricopri con Ganache al cioccolato bianco. Imbottisci. Servi semplicemente senza nulla. Decidi tu come trasformare il tuo Arcobaleno ricordandoti che è dentro di te.

Trovalo.

Buona Settimana Amici.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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