Ricette Vegetariane e Vegane

Dieci Anni con me (in un manicomio mentale)

Ogni anno il 22 Luglio ringrazio sempre e scrivo due righe; che mai bastano nell’esplosione di gioia. E’ il BlogCompleanno del resto. Quest’anno, il più difficile non solo di questi ma di tutta la mia vita silosooralasmettook, mi è saltato di mente. Me ne sono ricordata mentre ringraziavo per i 50.000 su Facebook che comunque mi lasciano sempre allibita ed è come fosse la prima volta. In un costante per sempre.

Era il 22 Luglio 2004 e Splinder era un’innovazione comunicativa pazzesca. Pesavo 140 chili. Non avevo ancora visto il Nippotorinese. Ne ero già follemente innamorata ma avevo paura di incontrarlo. Lui era un promettente ragazzo che viaggiava per il mondo. Era magro. Era normale. Era speciale.

Mi ha detto che dovevo avere fiducia nelle mie capacità e che non dovevo basare tutta la mia esistenza sull’aspetto fisico. Mi ha detto che ero speciale, vincente e bella. Dentro e fuori.

Mi ha detto che dovevo amarmi.

E da quando ho aperto questo Blog per dieci lunghissimi anni, nonostante ancora non ci sia propriamente riuscita, beh. Non ho mai smesso di crederci, provarci, desiderarlo e quasi realizzarlo. E tutto questo lo devo solo ed esclusivamente sì a me d’accordo ma non è vero.

A Pier.

Sul mio vecchio blog, al momento offline, www. maghettablog.splinder.com il 22 Luglio del 2004 c’era scritto questo. Il mio primo post in rete.

La mollettina per i capelli preferita nelle ultime settimane era stata l’unica compagna dei suoi capelli sciolti e disperati. Nessuno li ha accarezzati tranne lei. Due settimane che non vede il sole, ma e’ anche passato piu’ tempo.

Gliela aveva portata mamma per legare un po’ di quel dolore. Li ha legati mentendo a se stessa; come se bastasse e compensasse quelle carezze mancate. Nel letto buio la mamma e’ entrata improvvisamente arrabbiata, ha aperto le finestre urlando quel “basta!” che ferisce ed il sole e’ entrato.
Quella mollettina che lei pensava da due settimane essere con riflessi neri improvvisamente assume dei colori blu notte. Le lacrime scendono e capisce che al buio non vede bene la realtà. Che sono tutte bugie, e che un po’ di sole in effetti non le farebbe proprio male.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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