Ricette Vegetariane e Vegane

Funghi con alga Nori e riso Basmati al tè Matcha

Ma non è che ci sia una vera e propria ricetta con dosi o chissà che.

Ingredienti: funghi champignon, riso basmati, alga nori, tè matcha, salsa di soia.

Ho lavato gli champignon per bene e li ho privati del gambo. Li ho poggiati su carta da forno e spennellati con salsa di soia. Ho tagliato a pezzetti l’alga nori e l’ho sparsa sopra. In forno a 180 fin quando si sono cotti. Non eccessivamente però. Giusto il tempo di ammorbidirli ma lasciarli comunque croccanti. Ho cotto il riso basmati in acqua bollente a cui ho aggiunto un cucchiaino generoso di tè matcha. Ne ho aggiunto giusto un altro pizzico dopo aver scolato il riso ancora caldissimo. Ho poggiato il riso sopra i funghi ancora caldi e servito con del pomodoro più per una questione estetica che altro (mi avete scoperto! Li ho tolti! Non li ho mangiati! Tana per iaia! Uff).

Rimane un’idea carina anche speziando all’indiana il riso ed evitando magari di adoperare troppa salsa di soia per i funghi, che risulterebbe eccessivamente invadente. Per una versione golosa nulla impedisce di arricchire il riso con del formaggio cremoso (e anche qui evitare la salsa di soia); del resto è semplicemente un fungo ripieno di riso e nulla di più. Come nel caso delle patate di ieri più che altro l’idea rimane quella di aromatizzare con i pezzetti di alga nori.

Sì dai sono un po’ in fissa con l’alga Nori e questa settimana voglio insinuarmi nelle vostre menti e convincervi che non potrete mai più vivere senza. Per esempio: avete mai preso un foglio di alga nori per poi arrotolarci dentro un  pezzo di tofu, carota, seitan, avocado o qualsiasi ortaggio (ma anche frutto perché col mango è buonissima) e poi via a pucciare nella salsa di soia con un po’ di wasabi? Io non smetto di farlo con l’avocado, ad esempio. Taglio a listarelle l’avocado, poi a rettangolini anche irregolari la nori e via. Una sorta di sushisenzarisoestemporaneo. La concezione un po’ del temaki, che è un sushi fai da te a tavola senza troppa cura e via di arrotolamento. Io lo chiamo il sushinonsushi. Ci faccio proprio delle risate. Non ho sempre il tempo di preparare il riso e altre volte mi convinco che ne ho abusato talmente tanto che è meglio rimandare la vagonata di chicco tondo per la prossima volta. Ma se la voglia ti piglia? Sushinonsushi e via! Credo proprio di dover documentare tutto questo con un video, con uno step by step o con qualsiasi cosa che possa testimoniare ancora una volta la mia idiozia. Ci tengo troppo a mantenere il primato.

Oggi è Martedì però e cosa dice il Calendario? (sono passati due giorni e sono ancora ligia al dovere. Incredibile no?). Dice: Antipasti, Finger Food e Primi piatti; e chi mi conosce anche solo un po’ sa che deve stare lontanissimo da me al sol pronunciare:

  • Caffè
  • Primi Piatti

Se con finger food, antipastini e tutte queste cosine sfiziose dove si deve sprigionare la fantasia più sfrenata mi trovo molto a mio agio, arrivati all’apertura ufficiale di un qualsiasi pranzo-cena e quindi Primo Piatto e a chiudere con il caffè: tremo. I miei due talloni d’Achille. Datemi dei macaron, una cheesecake meringata e pure una Torta Ungherese a nove piani ma MAI un primo piatto da fare e il caffè, se volete salva la pelle. Il Martedì potrei quindi darmi ad arrotolamenti di sfoglie, pizzettine, tapas e finger food di pancake, frittelline e pastelline certo, ma volevo proprio mostrarmi in tutta la mia incapacità e concezione di primo piatto (in realtà ho trovato in archivio questi funghi e dovevo liberarmene. L’aggancio però l’ho trovato e sembra quasi studiato, vero? Mentire. Sempre). Non è una Ricetta chissàchecosa ma comunque un’idea, seppur strampalata, per cuocere innanzitutto i funghi in modo veloce e gustoso. Che del resto aver detto di cuocere il cavolo cappuccio su carta da forno con salsa di soia su Miiichefame si è rivelato un successo incredibile e allora: perché non approfittarne con idee velocissime che diciamocelo non hanno mai fatto parte di me e della cucina. Oh. Magari nella versione fast divento più comprensibile (no impossibile).

I funghi possono essere spennellati con salsa di soia se non si è sicuri di volerli troppo insaporire, oppure se avete il palato forte, abituato e voglioso di soia buttatene sei litri e chisièvistosièvisto. Mia mamma fa il fungo ripieno di fungo (che è sempre bello dirlo) con formaggio (sei chili), mollica di pane tostata con prezzemolo (nove chili) e olio extra vergine d’oliva (solo tre litri che poi altri sei da crudo). Il fungo, che già leggero per molti non è, diventa diciamo una bomba a orologeria pronta a esplodere fino a farti saltare le cervella. Trovo che questo sia un modo davvero veloce e saporito (lo so lo so Mamma. Non ha niente a che vedere con le tue bombebontà!) che renda davvero giustizia al fungo e che sprigioni note non convenzionali e interessanti. Il riso ammorbidisce un po’ la forza della soia, nel caso in cui come me ci siate andati giù di brutto. Basta cuocerlo in un qualsiasi tè eventualmente e non necessariamente nel Matcha; altrimenti se non vi va di cuocerlo nel tè potete insaporirlo con un po’ di scorza grattugiata di limone non trattato, che smorzerà la forza della salsa dando una nota fresca e agrumata (i pomodori confesso sono solo scenografici perché il fungo, diciamolo, così tanto fotomodello non è. Anzi tutt’altro).

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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